Dylan Groenewegen al fotofinish nella prima tappa del Giro di Slovenia
L'olandese della Jayco brucia Kristoff sulla linea d'arrivo. Due italiani tra i primi 10
Un testa a testa per assegnare la prima tappa e la maglia di leader al Giro di Slovenia: sul traguardo di Ormož, Dylan Groenewegen si reinventa funambolo e, dopo essere saltato sulla ruota del rivale Alexander Kristoff, lo folgora a due palmi dalla linea d'arrivo. L'epilogo atteso di una giornata di corsa relativamente tranquilla, nonostante un paio di cadute e qualche capriccio del meteo, ravvivata nel finale da un coraggioso attacco di Narváez e Healy.
La cronaca della tappa
Il maltempo ha obbligato gli organizzatori del Giro di Slovenia a rivisitare, seppure in parte, il disegno della prima tappa: la Murska Sobota-Ormož sfonda di poco la barriera dei 200 km (204,5, per l'esattezza), in luogo dei 191,9 originariamente previsti. Gli uomini delle squadre Continental si prendono la scena dopo 25 km: all'attacco l'australiano Dylan Hopkins (Ljubljiana Gusto Santic), il ceco Tomas Kalojiros (Pierre Baguette), il polacco Szymon Tracz (Santic-Wibatech) e gli sloveni Aljaz Turk (Adria Mobil) e Matic Zumer (Sava Kranj). Il quintetto non toglie il sonno alle squadre dei velocisti, che concedono ai primi un vantaggio massimo che supererà di poco la soglia dei 4' intorno al km 40. Il lavoro via via sempre più deciso di BORA-Hansgrohe, Jayco AlUla, INEOS Grenadiers e Groupama-FDJ scandisce le fasi centrali della corsa, in cui la carovana sconfina prima in Ungheria, poi in Croazia.
Nel frattempo, i fuggitivi si giocano la maglia indaco di miglior scalatore, che sarà assegnata in cima alla salita di Jeruzalem, un GPM di 4ª categoria che, ad onor del vero, presenta almeno un paio di tratti piuttosto ripidi. Dopo un tentativo velleitario di Tracz, Kalojiros anticipa i rivali e conquista il traguardo parziale. Alle sue spalle, invece, Turk non riesce a tenere il passo degli altri tre compagni di avventura: il gruppo lo raggiungerà ai -58 da Ormož. I superstiti della fuga viaggiano a passo regolare fino ai -27, quando Zumer allunga su un tratto di strada pianeggiante. Lo sforzo del corridore di casa è encomiabile, ma la sua azione si esaurisce appena prima del passaggio sul traguardo: gruppo pressoché compatto ai -8. L'uso dell'avverbio si spiega con le due cadute che si sono verificate ai -34 e ai -22: il primo incidente coinvolge tra gli altri l'italiano Alessandro Monaco (Corratec-Vini Fantini) e lo spagnolo David González (Caja Rural-Seguros RGA). Più avanti, invece, finiranno a terra due corridori della Jayco - lo sloveno Luka Mezgec e il colombiano Jesús David Peña - e il francese Paul Penhoët (Groupama).
Nel finale ci provano Narváez e Healy
L'ultimo sprint con abbuoni - collocato all'ingresso del circuito conclusivo - solletica la fantasia degli uomini di classifica: lo sloveno Domen Novak (UAE Emirates) è l'ispiratore di un attacco che, in realtà, ha per protagonisti due campioni nazionali, l'ecuadoriano Jhonathan Narváez (INEOS) e l'irlandese Ben Healy (EF EasyPost). La loro sortita allarma le ruote veloci del gruppo, che organizza brevi manu l'inseguimento, concluso con successo ai 1600 metri dalla linea. Jayco e Uno-X Mobility prendono il comando delle operazioni: il norvegese Tord Gudmestad (Uno-X) pilota il veterano Alexander Kristoff, mentre tocca al redivivo Mezgec scortare l'olandese Dylan Groenewegen. Che, con un numero da circo, evita Gudmestad e piomba sulla ruota di Kristoff già in posizione di sparo. Groenewegen lo affianca nella semicurva che immette sul traguardo per poi batterlo grazie a un perfetto colpo di reni. Gli altri assistono alla volata da semplici spettatori: il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorius) è 3° davanti all'italiano Giovanni Lonardi (Polti Kometa), che precede a sua volta l'australiano Sam Welsford (BORA) e l'altro azzurro Alberto Dainese (Tudor).
Groenewegen è anche il primo titolare della maglia verde con 4" su Kristoff e 6" su Bauhaus.
Il 30° Giro di Slovenia proseguirà giovedì con la 2ª tappa, da Žalec a Rogaška Slatina per complessivi 177,9 km. Percorso ondulato con un GPM di 2ª categoria (Celjska koča, 7.6 km al 6,5%) e qualche altra insidia prima di imboccare l'anello conclusivo da 13 km. A meno di colpi di mano, sarà ancora un affare tra velocisti.