Professionisti

Giovanni Visconti: «Vincere sarebbe stato un sogno»

09.05.2018 20:54

Le dichiarazioni dopo la tappa di Santa Ninfa. Froome: «Ho già perso tempo, voglio iniziare a migliorare»


ENRICO BATTAGLIN (Team LottoNL-Jumbo)
«Dopo la mia seconda vittoria al Giro d'Italia nel 2014, non sono stato consistente nei risultati come avrei voluto. Nel 2015 ho avuto un brutto incidente da cui non mi sono mai completamente ripreso. Nel 2016 ho fatto un buon Giro al servizio di Steven Kruijswijk che era ancora in testa a due giorni dalla fine. Ogni Giro che ho fatto è stato positivo, mi mancava solo una vittoria personale negli ultimi quattro anni. Ho combattuto per tornare al mio miglior livello. Ieri ho commesso un piccolo errore nel finale ma ho avuto delle buone gambe ed è stato confermato oggi. La tappa di Osimo è simile a quella di oggi... Ci saranno anche tappe di montagna che proverò a vincere andando in fuga»

GIOVANNI VISCONTI (Bahrain-Merida)
«Contento e rammaricato per questo risultato, sarebbe stata una vittoria da sogno per me, a casa. Però vedo il bicchiere mezzo pieno perché non mi aspettavo neanche di avere questa gamba, tra l'altro ho aiutato Domenico a rientrare a 10 chilometri dall'arrivo e sono tutte fatiche che poi paghi. Sono partito ai 450 metri e per un attimo ci ho creduto, poi quando ho visto Battaglin che è in uno stato di forma straordinario ho pensato di accontentarmi di un secondo posto che comunque vale tanto per il morale e anche per la squadra»

ROHAN DENNIS (BMC Pro Team)
«Oggi la tappa è stata abbastanza calma rispetto a ieri. Ero rilassato. Mi sentivo bene sull'ultima salitella. Se si fosse fatto il buco avrei potuto colmare il divario. Ho acquisito sicurezza. Domani sarà un giorno molto importante nel mio piano quadriennale per diventare un favorito ai grandi giri. È un grande test per vedere se il lavoro fatto in allenamento è andato nel modo giusto e se abbiamo bisogno di cambiare qualcosa nella mia preparazione. Se non riuscirò a tenere il passo dei migliori scalatori, continuerò con il mio ritmo come ho fatto al Tour de Romandie. Conosco l'Etna. Ho fatto ogni salita in allenamento. Il lato da cui saliamo domani è il più difficile all'inizio, poi diventa più semplice. Spero di conservare la Maglia Rosa»

CHRIS FROOME (Team Sky)
«Era una tappa molto più facile rispetto a ieri, ma comunque abbastanza insidiosa; ci sono state alcune cadute negli ultimi 20-30 chilometri che hanno smosso un po' le cose nel gruppo. La squadra ha fatto davvero un buon lavoro a tenermi davanti senza dover prendere troppo vento loro stessi. Speriamo di aver tenuto qualcosa per domani. Vedremo cosa accadrà sull'Etna. Ci sono diverse dinamiche in corsa al momento, molti scalatori puri che non gradiscono le crono vorranno recuperare tempo; è la prima tappa di montagna del Giro e può essere molto esplosiva verso il finale. L'anno scorso c'è forte vento contrario ma penso che stavolta sarà diverso. Io penserò solo a superare la tappa nel miglior modo possibile: ho già perso un po' di tempo e mi piacerebbe iniziare a migliorare»

JACK HAIG (Mitchelton-Scott)
«Il piano era di tenere i ragazzi fuori dai problemi il più possibile, perché era un po' rischioso per il vento. Non sapevamo cosa sarebbe successo per riprendere la fuga, se il terreno sarebbe stato pericoloso per via delle discese. Negli ultimi due chilometri abbiamo svoltato verso destra lasciato una strada larga ed era decisivo essere in buona posizione: sono rimasto davanti da lì fino all'ultimo chilometro circa, solo per tenere il ritmo alto e per far sì che non ci fossero scatti perché i nostri due capitani erano messi bene. Penso che possiamo essere fiduciosi per la tappa dell'Etna di domani: i ragazzi stanno andando molto bene, la squadra corre benissimo e proveremo a fare del nostro meglio»

PELLO BILBAO (Astana Pro Team)
«Tutto il giorno sono rimasto vicino a Miguel Ángel López e tutto è andato bene. Nell'ultima discesa era davanti a me, poi è successo qualcosa ed è caduto nell'erba. Un peccato per questa caduto a soli 5 chilometri dall'arrivo. Nella volata finale ho visto la possibilità di fare un buon risultato, sentito buona gambe e nell'ultimo chilometro ho preso la ruota del vincitore di ieri Tim Wellens. Pensavo fosse una buona idea, ma non lo è stata. Comunque ho provato a fare del mio meglio ma mi è mancato il momento per risalire davanti»
Notizia di esempio
Flèche du Sud, l'apertura al giovane Walls: secondo Filippo Fortin