Buitrago nel pagliaio
Nella continua varietà e perenne ascesa di giovani ciclisti emergenti, Santiago Buitrago cerca conferme in un 2023 che potrebbe accelerare il suo processo di crescita e migliorarne progressivamente le prestazioni nei GT
Dopo essere stato il primo ciclista colombiano classificato al termine del Giro 2022, per di più alla sua prima partecipazione, la domanda sorge spontanea: dove può arrivare Santiago Buitrago ? Il ciclista di Bogotà inizierà il quarto anno con la Bahrain e cerca la sua dimensione a 23 anni compiuti lo scorso settembre. In questa stagione ha ottenuto i risultati migliori della sua ancora giovane carriera salendo tre volte sul gradino più alto del podio. Il colombiano vinceva per la prima volta nella seconda tappa del Saudi Tour, a inizio febbraio, battendo il gruppo sull’impegnativo strappo conclusivo di Abu Rakah. Buitrago l’avrebbe pure vinta la corsa saudita se Maxim van Gils non avesse estratto il proverbiale coniglio dal cilindro nella penultima tappa, quando staccò tutti sulla salita di 3 km al 12% di pendenza media, prima degli ultimi 9 km finali in cui guadagnò ancora qualcosa sul gruppo verso l’arrivo di Skyviews of Harrat Uwayrid. Il giovane belga vinceva così quella tappa ed il giorno dopo si vestiva definitivamente di verde lasciando Buitrago secondo a 36 secondi di ritardo.
Il colombiano a maggio partecipava al suo primo Giro d’Italia offrendo una prestazione tutto sommato buona, con tre top five, tutte ottenute al termine di fughe. La prima di queste avveniva nella dodicesima tappa da Parma a Genova vinta da Stefano Oldani in cui il colombiano nel finale concitato non riusciva a cogliere l’attimo giusto per giocarsi la vittoria. Pochi giorni dopo, nella quindicesima tappa da Rivarolo Canavese a Cogne, Buitrago si arrendeva soltanto a Giulio Ciccone, che sull’ultima salita lunga ma pedalabile verso la località valdostana faceva il vuoto. L’abruzzese vinceva con 1 minuto e 31 secondi di vantaggio sul colombiano, che doveva ancora rimandare la vittoria in una tappa di un GT. La vittoria per Buitrago arrivava finalmente nella diciassettesima tappa da Ponte di Legno a Lavarone, quando riusciva a tenere un buon ritmo sulle impegnative salite finali del Valico del Vetriolo e di Monterovere e resisteva al ritorno dei big di classifica. La terza vittoria del 2022 la coglieva ad agosto nella prima tappa della Vuelta a Burgos, quando fu abile a staccare tutti su un altro strappetto finale verso il castello della località castigliana.
Le tre vittorie ottenute quest’anno ed il modo in cui sono arrivate ci rivelano un ciclista con spiccate doti di scalatore e che allo stesso tempo riesce a staccare gli avversari su brevi strappi finali. Parlare del nuovo Quintana o del nuovo Bernal è certamente prematuro ma lavorando bene sugli aspetti da migliorare in un futuro neanche tanto lontano Buitrago potrà essere un nuovo, se non il nuovo ciclista colombiano di riferimento per brevi corse a tappe e GT. Un indizio in tal senso ce lo dà la sua partecipazione alle corse del 2022. Oltre a Giro e Vuelta, il colombiano ha preso parte a cinque corse di una settimana: Saudi Tour, Giro di Catalogna, Tour of the Alps, Vuelta a Burgos e CRO Race, anche se non tutte portate a termine, così come non aveva terminato a fine luglio la Classica di San Sebastian, unica corsa di un giorno a cui ha preso parte nel 2022.
In una recente intervista a Caracol Radio, Buitrago ha fatto un resoconto del suo 2022 giudicandolo positivamente e dando alcune dritte sulla prossima stagione che inizierà come quella precedente con il Saudi Tour. Il pensiero principale di Buitrago è però rivolto al Tour de France, a cui vorrebbe partecipare per la prima volta dopo aver già battezzato Giro e Vuelta. In accordo con la Bahrain prenderà la decisione giusta sul da farsi tenendo in considerazione anche i percorsi dei GT. Il colombiano ha infatti rivelato che il percorso del Giro 2022 non gli piace molto perché include tre cronometro, specialità nella quale non si sente ancora a suo agio.