Ohibò, come va questo Thibaut Pinot!
Vuelta a Andalucía, Contador stacca tutti ma nel finale viene ripreso dal francese. Il madrileno leader, bene Rosa
Come da previsioni la seconda frazione della Vuelta a Andalucía ha visto battagliare i grossi calibri, desiderosi di conquistare la vetta in una corsa prestigiosa. E, chi in un modo chi in un altro, si sono tutti messi in luce: c'è chi ha esultato per il successo ambito ma non previsto, c'è chi ha distanziato tutti ma ha pagato nelle ultimissime battute, c'è chi ha fatto fatica in un primo momento per poi carburare e c'è chi, pur sfruttando la superiorità numerica, non ha raccolto il massimo.
Cinque in fuga: bei nomi, c'è anche Antonio Nibali
La giornata più attesa della corsa spagnola è dunque giunta, con la Torredonjimeno-Alto Peña del Águila di 177.9 km con quattro impegnativi gpm fra cui quello conclusivo che presenta pendenze medie attorno all'8.7% e con punte al 16% negli ultimi 4800 metri. La corsa prende il via a mezzogiorno e un quarto e al km 7 partono all'attacco cinque elementi: si tratta degli austriaci Felix Grossschartner (CCC Sprandi Polkowice) e Georg Preidler (Team Sunweb), costui già in azione ieri, dei belgi Xandro Meurisse (Wanty-Groupe Gobert) e Tim Wellens (Lotto Soudal) nonché dell'azzurro e fratello d'arte Antonio Nibali (Bahrain Merida).
Il gruppo lascia subito fare, permettendo loro di guadagnare 2'15" al km 15; a bagnomaria si è lanciato lo spagnolo Diego Rubio (Caja Rural-Seguros RGA), il cui tentativo di recupero non giungerà a buon fine, venendo ripreso dopo quasi un'ora di sfida solitaria. La prima ascesa di giornata, l'Alto Valle Puerto Viejo (km 28.7) ha visto transitare in testa Nibali su Preidler e Meurisse. Il gruppo viaggia ad oltre 6', con Rubio intercalato a 1'40".
Wellens fa il Wellens e stacca tutti
Il margine aumenta ancora, toccando finanche i 7'45" dopo una cinquantina di km e restando sopra i 7' fin dopo metà gara: a tirare il plotone ci pensa solo il Movistar Team del capoclassifica Valverde. Tanto che, agli 80 km dal traguardo, il gap è salito a 8' tondi. Quando inizia la salitella, non valida come gpm, di La Guardia, Grosschartner e Wellens se ne vanno, staccando i rivali e passando ai meno 50 km con una trentina di secondi sugli altri tre e 5'45" sul gruppo ora tirato dagli uomini della Trek-Segafredo.
Giusto un km più tardi Wellens decide di sbarazzarsi anche della compagnia dell'austriaco iniziando la per lui consueta cavalcata solitaria che molte volte gli abbiamo visto fare: ai meno 45 km il venticinquenne viaggia con una ventina di secondi su Grossschartner ed una trentina su Nibali e Preidler. Quello che più lo incoraggia è il margine ancora esistente sul plotone che, tirato sia dagli uomini della Trek (Matthias Brändle in primis) che da quelli del Team Sky, con Christian Knees a lavorare a testa bassa, è superiore ai 6'.
Rotonda killer, vanno giù Wellens e nel gruppo
In vetta al gpm del Puerto de las Sietes Pinillas (km 135) il fiammingo passa con quasi 1' su Preidler e Nibali mentre il gruppo continua a perdere, transitando a 6'10". L'incedere del belga si interrompe momentaneamente ai meno 37 km quando, in una rotonda, scivola a terra strisciando con il lato sinistro del corpo sull'asfalto. Il vincitore a Roccaraso al Giro d'Italia 2016 prontamente si rialza, continuando la sua marcia tanto efficace quanto bella esteticamente.
La medesima rotonda che ha buggerato Wellens colpisce il gruppo: cadono fra gli altri un corridore dell'Astana, uno della Gazprom e un Cofidis. Costui, trattasi di Daniel Navarro, è colui che dà avvio alla scivolata nonché il più dolorante riuscendo tuttavia a rientrare nella fase susseguente. Ai meno 30 km la situazione vede Wellens guidare con 2'30" sul terzetto composto da Grossschartner, Nibali e Preidler e 5'30" sul plotone. La fase più difficile per il battistrada è quella immediatamente seguente, con la strada che si divide tra discesa e stradoni in falsopiano:ai meno 25 km il vantaggio del fiammingo è prepotentemente sceso a 4' per colpa delle trenate di Sky e Trek.
Wellens ci prova ma il gruppo rinviene e lo riprende
Nibali nel frattempo si rialza e si lascia riassorbire dal gruppo, mentre i due austriaci tengono duro giusto 500 metri in più. Wellens si rianima un po', passando ai meno 20 km con 3'30" sul gruppo sempre tirato da Brändle, Knees e l'altro Trek Markel Irizar. La rinnovata spinta, con la breve comparsa anche dei Cannondale-Drapac, porta il gap a 2'10" ai meno 15 km, rendendo dunque sempre più incerto l'esito finale.
Nelle rampe finali del Puerto de Torres (km 166) il ritmo di David López (Team Sky) e di Haimar Zubeldia (Trek-Segafredo) rappresentano una notizia ferale per le ambizioni del belga: la soglia psicologica dei 60" di distacco viene abbattuta ai meno 11.5 km, quando si sta affrontando la breve discesa verso la salitella conclusiva. Le speranze si affievoliscono del tutto nella fase seguente: ai meno 10 km il gap è di 40", ai meno 8 km di 28", ai meno 6 km 5" mentre il ricongiungimento avviene ai meno 5.7 km. Meritati applausi per il fiammingo, protagonista con quasi 170 km di fuga, quasi 40 dei quali in solitaria.
Attacco di Landa, gran lavoro di Felline e sparata di Contador: Valverde cede
La salita finale viene imboccata in testa da Fabio Felline (Trek-Segafredo) e Mikel Nieve (Team Sky), in un plotoncino ridotto già a circa quaranta elementi. Ai meno 4.9 km c'è l'attacco di Warren Barguil (Team Sunweb), ieri decimo pur non venendo mai inquadrato dalle telecamere. Una volta capito di non riuscire a creare gap il bretone si lascia riprendere 500 metri più tardi; 300 metri dopo scatta Mikel Landa (Team Sky), con il classico rapporto lungo degli scalatori puri.
Il basco prende spazio, favorito dal controllo nel gruppo ridotto ad una quindicina di corridori. A sgranare il gruppo ci pensa Felline, con un'accelerazione secca che riduce ancor più il plotoncino e riduce il distacco da Landa a 6"; il piemontese termina il lavoro ai meno 2.8 km quando Contador attacca con Valverde alla ruota. Ma rispetto a ieri lo scenario cambia: il murciano perde contatto quasi immediatamente, incapace di resistere all'andatura del connazionale che va a prendere e a staccare Landa.
Il madrileno guadagna ma cede nel finale, Pinot lo riprende e lo batte
Ai meno 2 km la situazione vede Contador guidare con una decina di secondi su Landa, che a sua volta precede di una manciata di secondi un Thibaut Pinot (FDJ), Wout Poels e Diego Rosa, entrambi del Team Sky, mentre Alejandro Valverde viaggia con Ion Izagirre (Bahrain Merida). Chi pare pimpante è Pinot che riprende il basco e stacca gli altri due elementi dello squadrone britannico, lanciandosi in caccia di Contador, il quale ha una ventina di secondi sulla coppia Izagirre-Valverde che collabora.
Dopo un momento di difficoltà Contador riprende l'andatura e entra nell'ultimo km con 6" su Pinot e 10" su Landa, Rosa e la coppia Izagirre-Valverde in forte rimonta, mentre Poels non è capace di restare in scia. Pinot si fa sempre più vicino su Contador e lo riprende ai meno 400 metri, riuscendo a superarlo in un battibaleno e vincendo la tappa. Per il francese, che ha nel Giro d'Italia il suo grande obiettivo stagionale, il miglior modo di iniziare la stagione, lui che spesso fatica a carburare (mai vincente nei primi due mesi dell'anno).
Contador secondo ma nuovo leader, gran difesa di Izagirre e Valverde. Rosa quinto, domani la crono chiave
Contador, apparso forse un po' ingenuo, mantiene il secondo posto pagando 2" dal vincitore di giornata. Grazie ad un ultimo km da applausi la coppia Valverde e Izagirre riesce a limitare i danni transitando a 7" dal vincitore. Landa e Rosa sono distanti 9", con l'azzurro sacrificatosi per il compagno di squadra; Poels è settimo a 13", quindi ottavo a 28" Sébastien Reichenbach (FDJ), nono a 46" l'esperto olandese Pieter Weening (Roompot-Nederlandse Loterij) e decimo a pari tempo il promettente belga Floris De Tier (Team Lotto NL-Jumbo).
In classifica, complice l'assenza di abbuoni, il nuovo leader è Contador che possiede 3" di margine su Pinot, 5" su Valverde e Izagirre, 7" su Rosa, 11" su Poels e 12" su Landa. Domani la cronometro di 12 km da Lucena a Córdoba dovrebbe definire in maniera pressoché completa la graduatoria della sessantatreesima edizione della gara andalusa.