Tour de France 2024, 18a tappa: sofferenza in omaggio
La tappa è da fughe, ma se la fuga non parte - come oggi - le calorie e il mal di gambe si sprecano. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
La 18a tappa del Tour de France 2024 plausibilmente non sarà una frazione adatta per fare classifica, ma in ogni caso è un continuo susseguirsi di salite e discese che non consentirà di rifiatare molto prima delle ultime tre tappe decisive. In fondo si pedalerà per circa 180 km accumulando quasi 3000 metri di dislivello. Si parte in salita con un tratto di circa 3 km al 4.5% e poco dopo si sale al Col du Festre (più lunga del dato ufficiale, 14 km al 4.2% con un tratto di 3 km al 7% che termina a 1.5 km dalla vetta). Lo strappo della Côte de Corps (2.1 km al 7.2%) e la salita non segnalata di Les Costes (6.5 km al 4.2% in due gradoni al 7/8%) portano sull'altopiano dello Champsaur, da cui si esce superando il Col de Manse (5.1 km al 3.6%) con la relativa discesa molto tecnica (diversa però da quella celeberrima sul Gap). Si incontra quindi la salita più dura del giorno, ovvero la Côte de Saint-Apollinaire (7 km al 5.5%; tratto di 1.5 km all'8% a 2.5 km dalla vetta) a 58.5 km dal traguardo. Dopo un'altra discesa insidiosa si incontra l'ultima salita, la Côte de Demoiselles Coiffées (3.6 km al 5.4%). In realtà dopo la discesa la strada sale ancora per raggiungere Barcellonette: per arrivare a Le Lauzet-Ubaye si incontra un tratto in salita di oltre 3 km intorno al 4% di media e poi la strada prosegue in lieve ma inesorabile ascesa per poco meno di 20 km, fino all'ultimissimo tratto più propriamente pianeggiante. Un ultimo zampellotto che termina a 3 km dall'arrivo potrebbe essere un buon trampolino di lancio; in cima si svolta a sinistra e poi si raggiunge il traguardo senza grandi ostacoli; solo una lieve curva riduce il rettilineo di arrivo a soli 250 metri. Sarà presumibilmente una tappa da fughe, ma questo non per forza si traduce in un giorno di trasferimento in cui il gruppo può respirare: ce lo dimostra la tappa appena terminata.
Fari puntati su…
Stavolta non citeremo gli uomini di classifica, convinti che rimangano a guardare quello che combinano tutti gli altri. Tuttavia, prima di provare ad elencare un po' di nomi buoni per una tappa così difficile da interpretare, va sottolineato una volta di più che in ogni caso potrebbe risultare una tappa molto dispendiosa: abbiamo visto nei fondovalle verso Gap, che alla prima lieve pendenza, la battaglia per andare in fuga ha sbriciolato il gruppo, riducendone la parte più avanzata a pochissime decine di unità. In una tappa che parte in salita e non conosce pianura, la possibilità di vedere un gran caos nei primi km e pochissimi gregari a disposizione dei capitani non è assolutamente peregrina. Anche per questo non si possono escludere mosse di uomini di classifica magari più attardati, che potrebbe poter sfuggire al controllo del gruppo, proprio per mancanza di forze. Posto che di questi tempi niente sarebbe troppo assurdo (provocazione: se mai Evenepoel dovesse azzardare qualcosa ha più possibilità di riuscita qui che sui 2800 metri della Bonette) è comunque improbabile che i primissimi si sfidino faccia a faccia.
Al contrario potrebbero avere libertà uomini come Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Derek Gee (Free Palestine - Premier Tech), Santiago Buitrago (Bahrain - Victorious) e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team), arrivati oggi tutti con lo stesso tempo nel gruppo dei “normali” a 2' da Pogacar & Co. Sono poi attesissimi i soliti nomi che hanno animato la tappa di oggi (e altri analoghi che oggi son rimasti più nascosti), ovvero Ben Healy (EF Education - EasyPost), Simon Yates (Team Jayco AlUla), Steff Cras (TotalEnergies), Guillaume Martin (Cofidis), Laurens De Plus ed Egan Bernal (INEOS Grenadiers), Jay Hindley (Red Bull - BORA - hansgrohe), Javier Romo ed Enric Mas (Movistar Team) e Louis Meintjes (Intermarché - Wanty). Lasciamo da parte il vincitore di SuperDevoluy Richard Carapaz (EF Education - EasyPost), nonché maglia gialla dopo la 3a tappa, che si inserisce prepotentemente nella lotta per la maglia a pois. Ad un punteggio simile si trovano David Gaudu (Groupama - FDJ) e Oier Lazkano (Movistar Team) che tuttavia non sono più rientrati in fuga dalla tappa di sabato e se vogliano sperare di superare Pogacar devono muoversi in fretta nelle frazioni che restano.
Ma l'elenco di papabili al successo di tappa è sicuramente più lungo, tenendo anche conto che la tappa non è di alta montagna e si chiude in fondovalle. Ad esempio potremmo rivedere attivo il Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) che sabato ha brillantemente superato il Tourmalet in fuga, ma soprattutto un Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike) più che mai ritrovato ed attivo in corsa. Chiudiamo con la consueta lista di outsider interessanti per il successo di tappa, indicativa ma non esaustiva: Michael Matthews (Team Jayco AlUla); Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers); Julien Bernard e Carlos Verona (Lidl - Trek); Paul Lapeira e Nans Peters (Decathlon AG2R La Mondiale Team); Matej Mohorič, Wout Poels e Jack Haig (Bahrain - Victorious); Romain Grégoire e Lenny Martinez (Groupama - FDJ); Neilson Powless e Rui Costa (EF Education - EasyPost); Stephen Williams e Jakob Fuglsang (Free Palestine - Premier Tech); Simon Geschke (Cofidis); Davide Formolo (Movistar Team); Clément Champoussin, Kévin Vauquelin e Cristian Rodriguez (Arkéa - B&B Hotels); Romain Bardet, Frank van den Broek, Warren Barguil e Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL); Magnus Cort e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility).
Tour de France 2024, gli orari della diciottesima tappa
La partenza ufficiale è prevista alle 12:45 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:00 e le 17:30. Sarà trasmessa in tv sia in chiaro su Rai 2 (dalle 14:00 alle 18:00), sia integralmente su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:15 alle 17:45).