Gutiérrez a Baronissi ma la festa dura poco
Giro Rosa, il grave incidente di Claudia Cretti funesta la giornata. Tra le fuggitive prevale la spagnola su un'ottima Paladin
Al settimo giorno la fuga andò. Dopo frazioni vissute tra sprint a ranghi compatti e la lotta tra le grandi favorite per il successo, il Giro Rosa ha finalmente dato campo libero alle ragazze in cerca d’avventura nella prima delle quattro giornate che vedranno protagonista il territorio campano per scoprire quale sarà l’epilogo di questa edizione 2017. Prima di lasciare spazio alla cronaca però non si può non iniziare dando conto del grave incidente avvenuto nella tappa odierna e che continua a tenere tutti col fiato sospeso.
Claudia Cretti cade in discesa a quasi 90 all’ora, è in prognosi riservata
Mentre il gruppo era impegnato ad affrontare un tratto di discesa, dopo aver già lasciato il Molise per approdare in Campania, la bergamasca Claudia Cretti, talentuosa velocista del Team Valcar che da juniores si era laureata campionessa europea nello Scratch su pista nella stagione 2013 e che si era già messa in buona evidenza in questo Giro classificandosi ottava sul traguardo di Occhiobello, è stata vittima di una bruttissima caduta mentre si viaggiava a velocità prossime ai 90 chilometri orari.
L’impatto con l’asfalto per la ventunenne di Costa Volpino, terminata pesantemente a terra soprattutto con la testa, è stato particolarmente violento. Immediati i soccorsi e la corsa verso l’ospedale di Benevento, dove i medici si sono riservati la prognosi. La Cretti è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per scongiurare possibili danni cerebrali, per cui si resta in attesa di ulteriori aggiornamenti nella speranza che possano giungere finalmente buone notizie. Un episodio che inevitabilmente ha scosso l’intero gruppo del Giro Rosa e che ha colpito particolarmente la formazione bergamasca della Valcar che proprio in questa stagione ha fatto il suo esordio nel panorama delle Élite, risultando tra l’altro spesso protagonista con belle prestazioni.
Dal Molise alla Campania se ne vanno in dodici con cinque italiane
Fatta la più che doverosa premessa, lo spazio va ora alla cronaca della settima tappa, che da Isernia si snodava nel Sannio per approdare a Baronissi, in provincia di Salerno, dopo 145 chilometri dal profilo irregolare, con continui saliscendi ad appesantire le gambe delle varie atlete.
Una frazione indubbiamente da non sottovalutare, in cui le maggiori contendenti del Giro avevano l’obbligo di non farsi sorprendere e dove la morfologia della tappa avrebbe potuto suggerire un’azione a lunga gittata che finalmente avrebbe potuto avere buon gioco. Così, dopo un iniziale tentativo senza esito di Danielle King, attorno al cinquantesimo chilometro è nata l’azione destinata a caratterizzare l’intera frazione: al comando si sono infatti ritrovate in dodici, con alcune formazioni in grado di vantare anche una superiorità numerica sulle altre.
In testa si sono infatti portate Elena Cecchini e Alexis Ryan della Canyon SRAM, Rossella Ratto e Sheyla Gutiérrez della Cylance Pro Cycling, Tatiana Guderzo della Lensworld, Eugenia Bujak della BTC Ljubljana, Soraya Paladin dell’Alé Cipollini, Carmela Cipriani della Conceria Zabri, Lauren Kitchen della WM3, Alison Jackson della BePink, Clara Koppenburg della Cervélo e Sabrina Stultiens del Team Sunweb, quest’ultima miglior atleta in classifica (alla partenza era in 12esima posizione a 5’52” da Anna Van Der Breggen). Un drappello ben variegato, capace di prendere un buon vantaggio che, tuttavia, non ha raggiunto proporzioni esagerate proprio a causa della presenza della Stultiens, che ha persuaso così il gruppo a lasciare spazio senza esagerazioni.
Sul Passo Serra le big controllano, la fuga conquista il gap decisivo
Il punto chiave della tappa odierna era costituito dall’ascesa al Passo Serra, nel comune di Montemiletto, che presentava le pendenze più arcigne soprattutto in prossimità della vetta. Mentre davanti le fuggitive hanno continuato nella loro azione (con la Guderzo transitata per prima al GPM), in gruppo la situazione ha cominciato a movimentarsi, con le atlete più attese nelle posizioni d’avanguardia: a scandire il ritmo in testa è stata Annemiek Van Vleuten, seguita da un’attenta Elisa Longo Borghini che, a sua volta, alle sue spalle vedeva ben vigili la maglia rosa Anna Van Der Breggen, Katarzyna Niewiadoma e Megan Guarnier. Si è così venuto a creare un quintetto capace di guadagnare una decina di secondi sul resto del gruppo ma la distanza che ancora separava le atlete dal traguardo (poco più di 40 chilometri) ha suggerito un pronto rientro nei ranghi.
In questo modo, con il gruppo inseguitore che ha vissuto una fase di stallo, le 12 protagoniste di giornata ne hanno approfittato per incrementare il proprio gap, portandolo a 2’50” a 25 chilometri dalla conclusione e rendendo così ulteriormente arduo un inseguimento che, da dietro, non è mai sembrato troppo convinto.
Cecchini e Ratto attive, in volata prevale la Gutiérrez. Brava Soraya Paladin
Nel gruppo infatti la sola Astana ha mostrato un vero e proprio interesse per cercare di ricucire lo svantaggio per poter eventualmente provare a lanciare allo sprint la cubana Arlenis Sierra, avvicendata in alcuni frangenti dalla Sunweb di Coryn Rivera, divisa tra l’assecondare le ambizioni della talentuosa statunitense o preservare il tentativo della Stultiens, che in caso di buona riuscita sarebbe riuscita ad entrare tra le prime dieci in classifica generale.
In tutto questo le fuggitive non sono state certamente a guardare e il maggior impulso all’azione è stato dato proprio dalle italiane presenti nelle formazioni in superiorità numerica: dapprima infatti è stata Elena Cecchini a spendersi in testa al drappello, lasciando poi il campo a Rossella Ratto, che si è spesa convintamente per la causa della più veloce compagna Gutierrez. Appurato ormai che il ricongiungimento del gruppo era scongiurato, sono iniziate le fase di preparazione dello sprint: nell’ultimo chilometro la prima a cercare l’anticipo è stata l’abruzzese Carmela Cipriani, stoppata immediatamente dalle altre, con la velocità che si è mantenuta comunque elevata. Giunta negli ultimi duecento metri, dopo che la Ratto si era già defilata dopo il grande lavoro, è partita con grande convinzione la campionessa spagnola Sheyla Gutiérrez, che ha continuato nella sua progressione contenendo il ritorno della Paladin ed andando a centrare una meritata vittoria.
Per la 23enne della Cylance, atleta in grande crescita, si è trattato della terza affermazione stagionale, visto che oltre al titolo nazionale in linea si era aggiudicata anche Le Samyn des Dames in Belgio. Una vittoria che è andata a spezzare un digiuno che per le atlete spagnole al Giro Rosa durava da ben 11 anni, visto che l’ultima ciclista iberica ad imporsi sulle nostre strade era stata Marta Vilajosana nella tappa di Pescia del Giro Donne 2006. Al secondo posto ha concluso una comunque bravissima Soraya Paladin: la trevigiana dell’Alé Cipollini, già protagonista in fuga nella tappa di ieri e reduce anche da un bel podio ai campionati italiani (conclusi in terza posizione), è andata molto vicina al successo più importante della sua giovane carriera ma conferma ulteriormente i grandi progressi fatti nell’ultimo anno, in cui è divenuta presenza costante negli ordini d’arrivo. Nei prossimi mesi potrebbe risultare una pedina molto utile anche in chiave azzurra.
A completare il podio di giornata ci ha pensato la polacca Eugenia Bujak, una delle atlete più temibili in caso di arrivo allo sprint ma costretta ad accontentarsi della terza posizione. Quarto posto per Alexis Ryan, seguita da Kitchen, Stultiens e Jackson. In ottava posizione ha chiuso Tatiana Guderzo proprio davanti alla giovane e generosa Carmela Cipriani, già ieri in evidenza a Roseto degli Abruzzi, con la tedesca Koppenburg a chiudere la top-10 di giornata. Appena fuori dalle dieci Rossella Ratto (a 7”) ed Elena Cecchini (a 13”), entrambe encomiabili nell'aiutare le proprie compagne mentre il gruppo ha chiuso con un ritardo di 47”, regolato allo sprint proprio dalla cubana Arlenis Sierra.
Classifica generale immutata, domani ancora una tappa insidiosa verso Palinuro
Nulla è cambiato, pertanto, in classifica generale nelle prime posizioni (l’unica novità è stata rappresentata proprio dall’ingresso in top ten di Sabrina Stultiens, ora decima), con Anna Van Der Breggen all’ennesima giornata vissuta in rosa con 1’03” su Elisa Longo Borghini e 1’39” su Annemiek Van Vleuten.
Domani ancora una tappa fiume (141,8 chilometri) che da Baronissi porterà il gruppo verso Centola di Palinuro, con una seconda parte di tappa particolarmente ostica, in cui il plotone affronterà anche la salita di Cuccaro Vetere. Una frazione aperta ancora a molteplici soluzioni ed in cui anche le grandi protagoniste potranno dire senz’altro la loro per cercare di accumulare secondi importanti in classifica in chiave successo finale e podio. Dopo quanto accaduto oggi però sarà necessario sicuramente per tutti ritrovare la giusta tranquillità dopo l’ennesimo accadimento di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.