Edward Theuns saluta vincendo
Il belga dice addio alla Trek-Segafredo facendo sua l'ultima tappa del Tour of Turkey. Ulissi vince la corsa, terzo Masnada
Proprio come aveva fatto Matteo Trentin alla Parigi-Tours, anche Edward Theuns è riuscito a dire addio alla sua attuale squadra regalandole un ultimo successo: il velocista belga è in procinto di passare al Team Sunweb per le prossime due stagioni, ma oggi si è congedato dalla Trek-Segafredo con la vittoria nella sesta ed ultima tappa del Giro di Turchia. Nei giorni scorsi Theuns era andato più volte vicino al trionfo, grazie anche un ottimo supporto da parte del team, ma sulla sua strada aveva incrociato un Sam Bennett irresistibile: due secondi posti, un terzo ed un quarto per il 26enne di Gand che oggi ha saputo approfittare dell'unica occasione concessa dall'irlandese della Bora ai suoi avversari.
Ma quella di oggi è stata anche la giornata di Diego Ulissi che, dopo la vittoria nella tappa regina, ha portato a casa il successo finale del Giro di Turchia: per il toscano della UAE Team Emirates è la prima volta in carriera in una gara a tappe del World Tour. La concorrenza non era certo all'altezza del massimo circuito internazionale, ma resta comunque l'ottima impressione destata da Ulissi in salita e durante tutto l'ultimo mese: sorride anche la squadra che, dopo aver seriamente rischiato di chiudere i battenti al termine della passata stagione, si è resta protagonista di un'annata comunque positiva nonostante le difficoltà iniziale e ora può guardare al futuro con grandi ambizioni.
Maestri vince la classifica gpm
Quest'anno il Giro di Turchia è tornato a concludersi con la tappa di Istanbul come era stato già dal 2012 al 2015: la partenza è stata data nella parte asiatica della città, per poi passare nella parte europea al chilometro 55 attraverso il più recente dei tre ponti sul Bosforo e concludersi nel centro storico della città di fronte al parco di Sultanahmet. All'attacco sono andati subito Muhammet Atalay (Turchia), Patryk Stosz (CCC), Thomas Deruette (WB Veranclassic) e Paolo Simion (Bardiani-CSF), con Murilo Affonso (Soul Brasil) che ha provato senza successo a rientrare: dopo dieci chilometri di corsa il vantaggio del quartetto di testa era già superiore al minuto, ma in seguito non è mai arrivato a toccare i due minuti.
Sono state Trek-Segafredo, Bora-Hansgrohe e UAE Team Emirates a stabilizzare il ritardo dalla fuga attorno a 1'40". Intanto però è arrivata una piccola soddisfazione per la Bardiani-CSF perché con questa azione da lontano è diventato certo il successo di Mirco Maestri nella classifica dei gran premi della montagna: il coraggioso corridore emiliano ha chiuso con 2 punti in più di Danilo Celano ed almeno in parte ha potuto riscattare la delusione della Tirreno-Adriatico quando furono proprio due miseri punti a privarlo del successo nella classifica della regolarità andata poi a Peter Sagan.
Simion in fuga fino ai tre chilometri
Per molti chilometri la corsa non ha praticamente offerto emozioni: Atalay, Deruette, Simion e Stosz hanno continuato a fare il loro ritmo dandosi cambi regolari, il gruppo ha impostato il limitatore di velocità in modo da andare alla stessa andatura dei quattro davanti. È stato solo negli ultimi 20 chilometri che la velocità è aumentata veramente: ai meno 16 il gap è sceso per la prima volta sotto al minuto ed in testa al plotone sono apparse anche le maglie della Wilier-Selle Italia a fare una mano.
Se nelle scorse tappe abbiamo visto fughe da lontano riprese anche a 40 chilometri dall'arrivo, stavolta la battaglia è duranta più a lungo, sebbene la situazione sia sempre stata sotto controllo da parte degli inseguitori. Il quartetto di testa aveva ancora 30" di vantaggio ai meno 8 chilometri, ma l'inesorabile ricongiungimento è arrivato a 3200 metri dal traguardo, con il turco Atalay che aveva mollato poco prima. Purtroppo a due chilometri dall'arrivo c'è stata anche una caduta innescata forse dal russo Nikolay Trusov che ha spezzato il gruppo lasciando solo una ventina di corridori davanti a giocarsi il successo di tappa. Il finale prevedeva uno strappo al 7% a circa 1500 metri dall'arrivo seguito poi da un tratto di strada stretta e tortuosa caratterizzata da un fondo in lastricato: niente di clamorosamente impegnativo, ma c'erano comunque tutti gli ingredienti per provare ad impedire l'arrivo allo sprint e la quinta vittoria di Sam Bennett.
Theuns attacca, Bennett lo tiene ma poi cade
Ad attaccare sul breve tratto in salita è stato proprio un velocista, il belga Edward Theuns, a cui si è incollato come un ombra Sam Bennett che in questa settimana ha mostrato anche una resistenza sugli strappi che non eravano soliti vedere da lui. Incredibilmente anche Matteo Pelucchi è riuscito a rimanere agganciato, mentre alle spalle del brianzolo della Bora s'è formato un buco che Davide Ballerini ha provato a chiudere da solo. Terminato lo strappo, Bennett ha subito rilanciato l'andatura voltandosi spesso per capire quale fosse la situazione alle sue spalle.
Dopo essere rimasto un po' in scia per riprendere fiato, ai 400 metri finale è arrivato davanti Matteo Pelucchi per tirare la volata al compagno di squadra: Theuns si è inserito in mezzo ai due uomini della Bora, Bennett quindi ha preso l'ultima curva all'interno per superare il belga ma questo lo ha portato ad affrontare una traiettoria più stretta che si è tradotta in una scivolata in uscita dell'irladese. Pelucchi si è quindi ritrovato in testa con un piccolo vantaggio e ha provato a tirare dritto, Theuns è stato pronto a scartare Bennett e nel rettilineo finale è riuscito a riprendere a superare Pelucchi conquistando quindi la vittoria di tappa.
Ulissi e Masnada sul podio finale
Il finale un po' caotico ha portato ad un ordine d'arrivo con i corridori praticamente tutti uno in scia all'altro: terzo è arrivato Francesco Gavazzi con l'Androni che ha piazzato anche Davide Ballerini in quinta posizione, mentre Jarlison Pantano si è inserito tra i due compagni di squadra. Il resto della top10 è tutto italiano con un attento Diego Ulissi al sesto posto, Riccardo Minali al settimo, Vincenzo Albanese all'ottavo, Manuel Belletti al nono e Simone Consonni al decimo.
La caduta ai meno due chilometri e quella di Bennett all'ultima curva hanno causato la neutralizzazione di tutti i distacchi creatisti nel finale, la classifica generale è rimasta quindi sostanzialmente invariata. Diego Ulissi ha trionfato con 12" di vantaggio su Jesper Hansen, sul podio ci va anche l'Androni con Fausto Masnada che ha chiuso con 24" di distacco; nei 10 ci finisce anche Francesco Gavazzi (settimo) mentre la Wilier-Selle Italia ha chiuso con il quarto posto di Daniel Martínez ed il sesto di Yonder Godoy.