L'urlo liberatorio di Pablo Castrillo sul traguardo della quindicesima tappa della Vuelta a España 2024 © Sprintcycling via X
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Un Castrillo tra le nubi: seconda vittoria alla Vuelta per lui

Lo spagnolo doma le rampe del Cuitu Negru e si regala un altro successo di tappa. Sivakov rientra in top10, Roglič e Mas guadagnano su O'Connor

01.09.2024 18:45

Secondo impressionante successo per Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) alla Vuelta a España 2024: lo spagnolo lascia sulle ruote i due compagni di fuga e stronca la resistenza di Aleksander Vlasov (Red Bull - BORA - hansgrohe), che lo aveva raggiunto nel finale. Vincente l'operazione classifica del terzo di giornata Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), che rientra in top10 dopo una tappa corsa interamente all'attacco. Tra i big attacca Primož Roglič (Red Bull - BORA) che, meno incisivo rispetto a due giorni fa, riesce comunque a mettere 38" tra sé e il leader Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale).

 

Vuelta a España 2024, la cronaca della quindicesima tappa

Frazione breve ed esplosiva, quella di 143 km da Infiesto a Valgrande-Pajares Cuitu Negru. In partenza 30 km vallonati, poi i corridori affronteranno il primo passaggio sull'ascesa di prima categoria dell'Alto de la Colladiella (6.5 km all'8% di pendenza media). Dopo una tortuosa discesa e un tratto pianeggiante, la salita di terza categoria dell'Alto de Santo Emiliano (5.6 km al 4.9%); ancora10 km circa di pianura prima di tornare sull'Alto de la Colladiella, al cui scollinamento si trovano anche secondi di bonus per la classifica generale. Nel successivo tratto di pianura si trova lo sprint intermedio di Pola de Lena, posto a circa 10 km dall'ascesa verso il Cuitu Negru. Si tratta di una salita molto irregolare, quasi a gradoni, con una prima parte meno pendente verso il Puerto de Pajares (4.3 km all'8.6%) e poi l'impennata negli ultimi 3 km verso la cima, con una media del 13% di pendenza, ma con punte al 24%. 

Pronti via sono tantissimi gli attacchi dei corridori dal gruppo: si avvantaggia inizialmente un gruppetto con Kasper Asgreen (T-Rex - Quick - Step), Riley Sheahan (Free Palestine) e Jonas Greegard (Lotto Dstny). Su di loro rientrano dopo qualche chilometro Jay Vine (UAE Emirates), Marco Frigo (Free Palestine), Thomas Champion (Cofidis), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) e in seguito anche Max Poole (dsm-firmenich). 

Il superamento di un piccolo dentello nel tratto pianeggiante crea una spaccatura nel peloton, con un momento di panico per il leader della generale Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale), rimasto nella parte più attardata del gruppo. Il buco si richiude, però, nel giro di 3 km. 

Sull'Alto della Colladiella la corsa sembra poter esplodere già ad oltre 100 km dal traguardo: dal gruppo attaccano Marc Soler (UAE Emirates) e Michael Woods (Free Palestine), che vengono raggiunti da Adam Yates (UAE Emirates), Dani Martinez (Red Bull - BORA), Valentin Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale) e Mattia Cattaneo (T - Rex - Quick - Step). La UAE Emirates mette in atto una condotta di gara aggressiva: dal gruppo parte anche Pavel Sivakov, ma su di lui si riporta agilmente Primož Roglič (Red Bull - BORA) che chiude portandosi dietro tutto il gruppo, ormai ridotto ai soli favoriti.

Bagarre nel gruppo dei favoriti sul primo passaggio sull'Alto della Colladiella © La Vuelta via X
Bagarre nel gruppo dei favoriti sul primo passaggio sull'Alto della Colladiella © La Vuelta via X

Jay Vine (UAE Emirates) passa primo sull'Alto della Colladiella su Frigo e Poole, mentre la situazione in gruppo sembra ricomporsi sulla discesa, con il rientro di molti corridori in gruppo. La pace però non dura a lungo e ricominciano gli attacchi. Sull'Alto de Santo Emiliano si stabilisce finalmente una fuga di 21 uomini: Sivakov, Vine e Soler (UAE Emirates), Armirail e Paret-Peintre (Decathlon AG2R la Mondiale), Küng e Pacher (Groupama FDJ), Vlasov e Martinez (Red Bull - BORA), Izagirre (Cofidis), Kruiswick (Visma - Lease a Bike), Meintjes (Intermarché Wanty), Lazkano (Movistar), Gregaard (Lotto Dstny), Sheehan, Frigo e Bennet (Free Palestine), Haig (Bahrain Victorious), Castrillo (Equipo Kern Pharma), Oscar Rodriguez (INEOS - Grenadiers) e Fortunato (Astana Qazaqstan). In testa al gruppo si porta la T-Rex - Quick - Step, che fa il ritmo per Mikel Landa. 

Vine passa primo sull'Alto de Santo Emiliano e Soler si spende in favore di Sivakov, tirando tutto il tratto fino ai piedi della seconda ascesa dell'Alto de la Colladiella prima di perdere contatto. La fuga comincia a perdere moltissimi pezzi sotto l'impulso di Jay Vine, che fa il ritmo su tutta la salita e passa primo al GPM, consentendo comunque al compagno di squadra Sivakov di prendere 4" di abbuono allo scollinamento. Continua l'avventura in testa per Vine, Sivakov, Vlasov, Küng, Pacher, Armirail e Castrillo, mentre in gruppo tira ancora la T-Rex - Quick - Step

Allo sprint intermedio di Pola de Lena è bagarre tra Küng e l'ammiraglia della UAE: lo svizzero prova a sprintare, ma viene ostacolato dall'auto e superato da Sivakov, che raccoglie 6" di bonus per la generale, e Vlasov. Intanto, cambio bici per Primož Roglič a 23 km dal traguardo: lo sloveno opta per un assetto monocorona (46-44), con ruote a basso profilo.

Primož Roglič rientra sulla coda del gruppo dopo il cambio bici © La Vuelta via X
Primož Roglič rientra sulla coda del gruppo dopo il cambio bici © La Vuelta via X

 

Esplode la corsa sul Cuitu Negru

La fuga inizia il Cuitu Negru con 3'05" sul gruppo: si staccano Jay Vine, Küng e Pacher, mentre il vantaggio di Sivakov, Vlasov, e Castrillo si assesta sui 3'. Il gap inizia però a scendere sotto l'impulso della T-Rex - Quick - Step con Mauri Vansevenant, William Junior Lecerf e soprattutto di Mattia Cattaneo. 

Ai 5.9 km dal traguardo Cattaneo si sposta e parte Mikel Landa: il basco, però, non riesce a fare molta differenza e viene ripreso dai favoriti. Si porta allora in testa Florian Lipowitz (Red Bull - BORA) che fa un ritmo più regolare, mentre il suo capitano Roglič controlla la ruota dei diretti avversari. I tre fuggitivi iniziano gli ultimi 3 km con 2' sul gruppetto dei favoriti: dopo la curva che immette nel tratto più duro, c'è la fucilata di Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma), che guadagna subito una cinquantina di metri su Sivakov e Vlasov, che potrebbe avere il via libera per conquistare la tappa. 

Quando anche il gruppo raggiunge il punto più duro, Roglič si riporta davanti sulla ruota di Lipowitz: il giovane tedesco aumenta l'andatura e fa già il buco con il proprio capitano e O'Connor, che però perde subito qualche metro. Esaurita l'azione di Lipowitz, parte Roglič.

Castrillo continua intanto nella sua azione, mantenendo 15" sugli inseguitori: dalla nebbia compare a un certo punto Aleksander Vlasov che, mollato Sivakov, va a tutta per riportarsi sulle ruote di Castrillo ai meno 800 m dal traguardo.

Intanto dietro, Enric Mas (Movistar) rientra su Roglič, lo salta e si mette a tirare: per un po' i due vanno insieme, ma poi Mas riesce a staccare lo sloveno di qualche metro. Dietro di loro, gli altri uomini di classifica sono solo sagome indistinguibili nella nebbia. 

Vlasov e Castrillo procedono piegati sulle biciclette: sembra quasi che il russo possa avere il sopravvento, ma Pablo Castrillo prova a ripartire ancora e ancora, riuscendo, ai meno 400 m, a stroncare la resistenza di Aleksander Vlasov: lo spagnolo non ci crede, ma riesce addirittura a staccare le mani dal manubrio per esultare. Vlasov fa secondo, staccato in pochi metri di 12", mentre arriva terzo Pavel Sivakov a 30". Quarto Enric Mas, che taglia il traguardo a 1'04" da Castrillo con Primož Roglič a ruota; sgranati tutti gli uomini di classifica, con Ben O'Connor che cede 38" a Primož Roglič , ora a 43" di distanza dalla Maglia Rossa. 

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