Giro del Delfinato 2024, grandiosa prova a cronometro. Remco Evenepoel ©Soudal Quick-Step
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Remco Evenepoel, il prediletto del dio Eolo: una perfetta macchina da cronometro

Al campionato del mondo di Zurigo, nella crono di domani, il chiaro favorito è lui. Approfondiamo gli aspetti che lo rendono un grande specialista delle prove contro il tempo

21.09.2024 11:00

Il nemico che avrai è il vento. È subdolo. Si infila dappertutto. A volte sparisce, ma poi ricompare inaspettato e potente. Potrebbe pure sospingerti, ma non fidarti troppo. Quello che vuole è frenarti, avvolgerti nel suo abbraccio e tenerti con sé. Proprio non riesce a lasciarti andare. Questi - più o meno - sono i pensieri dei cronoman nel momento in cui, concentrati sulla rampa, aspettano il via della loro prova.

La scena si ripeterà  domenica 22 settembre a Zurigo, quando la prova a cronometro Élite aprirà la rassegna iridata dei campionati del mondo di ciclismo 2024. Sulla rampa di partenza di quella prova, a una certa ora del pomeriggio, in quella domenica, ci sarà lui, il predestinato: Remco Evenepoel. Parte da grande favorito per una serie di motivi: ha vinto in modo chiaro e netto la prova olimpica; il percorso è perfetto per lui; vuole questa maglia iridata. Non da ultimo, ha delle caratteristiche fisiche e fisiologiche che lo rendono sempre l’uomo da battere quando c’è di mezzo il cronometro.

Le prove contro il tempo sono quelle che tirano fuori tutta la verità. Richiedono classe pura, talento, preparazione e grande capacità di superare se stessi. Il migliore emerge sempre. Nelle più recenti prove contro il tempo, il campione del mondo uscente ha dimostrato di essere vincente. Sì, è stato battuto più di una volta, da altri migliori come lui; ma migliori in modo diverso.

Cosa ha di speciale Remco?

La testata WielerFlits.nl è andata alla scoperta dei punti di forza e di debolezza che la medaglia olimpica può giocarsi nell’imminente campionato del mondo. Ha chiesto il punto di vista di due grandi interpreti di questa specialità: l’ex campione del mondo Tom Dumoulin e l’ex medaglia di bronzo ai campionati del mondo Stef Clement.

Il punto di partenza dell’analisi riguarda l’importanza della grande potenza di cui dispone l’asso ventiquattrenne belga. Clement, ci dice: “Puoi fare quello che vuoi in una galleria del vento e con tutti i tipi di approcci scientifici, ma alla fine quel corpo così veloce deve anche ospitare un motore molto grande. Se qualcuno lo ha in modo naturale, si manifesta chiaramente in una cronometro. Evenepoel fa vedere di avere questa dote”.

Dumoulin è d’accordo, e aggiunge: “Ciò che mi colpisce di più di Evenepoel è che è incredibilmente aerodinamico. È fatto per inforcare una bici da cronometro. Riesce a mettere la testa tra le spalle molto bene. Non è molto alto e la cosa si coniuga con una potenza molto elevata. Anche se inferiore, ad esempio, a quella di Ganna. Non importa chi eroga i watt più alti, ma conta il rapporto potenza/aerodinamica. Questa è l’essenza delle cronometro. Evenepoel è semplicemente unico in questo”.

Remco Evenepoel in azione © Getty Sport
Remco Evenepoel in azione © Getty Sport

Remco ha la rarissima caratteristica di una naturale predisposizione a essere aerodinamico, il CdA (coefficiente di efficienza aerodinamica) del belga è forse il più basso fra tutti i ciclisti: una lama nel vento. La sua statura - è  alto 173 cm – e la sua posizione in bici lo rendono perfetto. Doti che possiede solo lui, non si riproducono in laboratorio.

Aggiunge Clement: “Non è solo una questione di wattaggi. Se così fosse, Ganna avrebbe vinto tutto. Il trucco è andare il più veloce possibile con la minima potenza possibile. Questa è la bellezza di Evenepoel. Inoltre, è un gran lavoratore con un occhio per i dettagli. Non ha mai trascurato di andare negli Stati Uniti, in inverno, per i continui test in galleria del vento”.

Non tutto calcolo, è matematica

Ma di non sola aerodinamica vivono le prove a cronometro. In più di un’occasione, il campione olimpico ha dimostrato dei limiti. Dumoulin ci spiega: “La sua tecnica in curva è ancora un po’ incerta. Prendiamo le prime curve nella prima cronometro del Tour de France di quest’anno. Non sembrava giusto. Rispetto a Pogačar lì ha perso molto tempo. Ma eccelle così tanto negli altri aspetti che vince comunque”.

©Remco Evenepoel via IG
Remco Evenepoel nella crono olimpica delle Olimpiadi di Parigi 2024 ©Remco Evenepoel via IG

Quest’anno l’unico appuntamento perso, in cui il belga partiva per vincere, è stata l’ultima cronometro del Tour. Il divario con Vingegaard è apparso gestibile, ma Pogačar è stato più veloce di oltre un minuto. Il vincitore del Giro d’Italia 2017 riflette ancora: “Ci sono state due salite in quest’ultima cronometro del Tour, e lì Evenepoel è ancora inferiore rispetto allo sloveno, perché si tratta meno di aerodinamica. Ma penso che sia fantastico da vedere. Evenepoel è attualmente di gran lunga il miglior cronoman in circolazione”.

Ma nulla può essere dato per scontato. A Zurigo ci saranno tanti uomini sulla rampa di partenza, che partiranno, con la giusta concentrazione e la concreta possibilità, per impiegare un decimo di secondo meno di tutti gli altri. Joshua Tarling, Primoz Roglic, Stefan Küng, fra tanti altri. Il rientro dopo un momento di pausa di Filippo Ganna. Tutti pronti a farci trasalire a ogni “passaggio intermedio “. Tutti pronti ad abbandonarsi, una volta ancora, nelle braccia del dio Eolo che li aspetta per ricominciare.

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