Neve Bradbury trionfa sul Blockhaus ©Giro d'Italia Women
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Neve d'estate: sul Blockhaus vince Bradbury, Giro sul filo di un secondo

L'australiana trionfa in solitaria nella tappa regina, Kopecky vince la volata con Longo Borghini e si avvicina ancora alla maglia rosa. Si decide tutto domani

13.07.2024 10:39

Anche dopo una salita infinita come il Blockhaus, quasi 4000 metri di dislivello e una giornata complessivamente durissima, al Giro d'Italia Women l'equilibrio regge sul filo sottile di un secondo. Questa è la distanza che separa Elisa Longo Borghini e Lotte Kopecky, nonostante i tentativi della maglia rosa di distanziare la campionessa del mondo su un terreno teoricamente favorevole, ma dove Lotte ha fatto vedere di nuovo la sua migliore forma da scalatrice, come sul Tourmalet o su Jebel Hafeet quest'anno.

Lotte Kopecky stremata dopo l'arrivo ©Team SD Worx Protime-GettySport
Lotte Kopecky stremata dopo l'arrivo ©Team SD Worx Protime-GettySport

Sulla salita del UAE Tour era arrivata seconda Neve Bradbury, che oggi si è presa la sua giornata di gloria nella tappa regina della corsa rosa. La scalatrice australiana della Canyon//SRAM partiva dall'undicesimo posto in classifica, era sicuramente meno marcata di altre, ma ha fatto vedere ancora una volta di avere i numeri e le capacità di inventiva per battere anche le migliori scalatrici del mondo, categoria di cui fa assolutamente parte dopo questa stagione. 

Bradbury, vincitrice della Zwift Academy del 2020, si era rivelata proprio al Giro nel 2022, chiudendo al decimo posto in classifica, e dopo un 2023 di assestamento quest'anno è definitivamente sbocciata in tutto il suo talento, raggiungendo con grande continuità l'alta classifica nelle corse a tappe più importanti del World Tour. Fino a un mese fa non aveva ancora mai vinto, e adesso guarda da poco più di un minuto di distanza il duello per la maglia rosa. E chissà che non possa rientrare anche lei nella contesa, in un'ultima tappa che sarà tutt'altro che una passerella.

Giro d'Italia Women, la cronaca della settima tappa

Diversi ritiri in vista del weekend finale molto impegnativo, alcuni già preventivati alla vigilia. Tra questi quelli in ottica olimpica di Chiara Consonni, che lascia con una vittoria di tappa all'attivo, Vittoria Guazzini e Martina Alzini. Non riparte invece a causa della brutta caduta di ieri Elise Chabbey, mentre durante la tappa ha abbandonato anche la maglia azzurra Clara Emond.

Nei primi chilometri ci provano più volte Giorgia Vettorello (Roland) e Claire Steels (Movistar), che al secondo tentativo riesce ad andarsene da sola e guadagnare una trentina di secondi sul gruppo. La britannica viene ripresa solo dopo lo sprint intermedio di Manoppello. Si arriva quindi a gruppo compatto a metà gara, quando si arriva ai piedi del Passo Lanciano (11.2 chilometri all'8.6%), il primo grande spartiacque della corsa.

In salita non ci sono particolari azioni di squadra, ma il gruppo si riduce notevolmente, e davanti scollina un gruppo di una ventina. L'unica delle prime dieci della generale a mancare all'appello è Kim Le Court Pienaar (AG Insurance-Soudal), mentre la sua compagna Justine Ghekiere, nuova maglia azzurra virtuale dopo il ritiro di Emond, passa per prima in cima a Passo Lanciano, mettendo quasi al sicuro il primo posto nella classifica scalatrici, almeno per oggi.

In discesa guida il gruppo Gaia Realini, la padrona di casa, che allunga la fila nel tratto più tecnico. Nel tratto di fondovalle il gruppo si ricompatta, e da dietro tornano anche diverse gregarie delle squadre principali, come Blanka Vas (SD Worx), Nina Buijsman (FDJ-Suez) e Brodie Chapman (Lidl-Trek). Proprio l'australiana si mette in testa a fare il ritmo nell'avvicinamento al Blockhaus, i 16.3 chilometri (8% di pendenza media) dove si tireranno le somme.

Il gruppo maglia rosa alle viste del Blockhaus ©UCI WWT
Il gruppo maglia rosa alle viste del Blockhaus ©UCI WWT

Doing a Bradbury

Chapman si sposta già dopo poche centinaia di metri, e tocca subito a Realini subentrare in testa a dettare il ritmo. Bastano pochi chilometri alla scalatrice abruzzese per lasciare indietro anche alcune donne di altissima classifica, tra cui Cecilie Uttrup Ludwig e a sorpresa anche Juliette Labous, che prova a limitare i danni salendo del suo passo, ma a 15 chilometri dalla vetta ha già perso le ruote del gruppo maglia rosa.

La campionessa francese trova la forza per riaccodarsi dopo un paio di chilometri di inseguimento, mentre Realini resta davanti senza strappare. Davanti oltre alle due Lidl-Trek ci sono anche Kopecky e Niamh Fisher-Black (Team SD Worx-Protime), Neve Bradbury e Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing), Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) e Mavi García (Liv AlUla Jayco).

A 10.5 chilometri dalla vetta ci prova Bradbury, la più lontana in classifica delle due Canyon, a cui prova a rispondere Rooijakkers. Su questa accelerazione tocca a Longo Borghini mettersi in prima persona a fare il ritmo, seguita da Niedermaier e Kopecky. Più dietro Fisher-Black e Realini, mentre Labous continua la sua personale cronoscalata per non affondare. Una volta chiuso il gap dalle due attaccanti, il gruppetto di cinque in testa alla corsa è definitivamente formato.

Dopo un chilometro dal suo primo scatto attacca ancora Bradbury dalla coda del gruppetto, e questa volta nessuna risponde immediatamente. Mentre l'australiana guadagna una trentina di secondi, la sua compagna Niedermaier inizia a fare un po' di elastico nel gruppetto inseguitore. Dopo un chilometro di stallo, in cui Bradbury riesce a guadagnare quasi un minuto, Longo Borghini inizia a produrre gli sforzi più importanti per cercare di distanziare Kopecky.

Ai -6.5 il primo attacco della maglia rosa, a cui la maglia rossa risponde molto bene, mentre Rooijakkers soffre le accelerazioni ma riesce a stare lì, prima di essere ricacciata indietro dai cambi di ritmo di ELB. La neerlandese della Fenix riesce a rientrare nel tratto più facile dopo Passo Lanciano, a 4.5 chilometri dalla cima del Blockhaus, quando il vantaggio di Bradbury è ancora di 45 secondi, e continua ad aumentare nel tratto successivo.

È solo un attimo di respiro prima di altro attacco di Longo Borghini, a cui Kopecky risponde ancora senza alzarsi sui pedali. Un altro pareggio tra le due che porta a un drastico calo dell'andatura, e permette a Rooijakkers di tornare con le due e rimettersi davanti, avendo anche interesse a non perdere troppo da Bradbury, su cui aveva 28" di vantaggio a inizio tappa.

L'australiana arriva però con oltre un minuto di vantaggio all'ultimo chilometro, con la vittoria di tappa già blindata. Continua però a spingere fino in fondo, per prendersi sia la maglia bianca ai danni della compagna Niedermaier, che il podio virtuale, avvicinandosi molto anche alle due litiganti. Per la classe 2002 è la seconda vittoria in carriera, entrambe a livello World Tour nel giro di meno di un mese, dopo quella del Tour de Suisse del 17 giugno.

La situazione di classifica: si decide tutto domani

Alle sue spalle, a 44 secondi, la volata per il secondo posto che non rompe l'equilibrio. Kopecky parte lunga e prende la testa, ma Longo Borghini resta in scia senza prendere distacco, lasciando solo i due secondi di abbuono alla rivale. La campionessa italiana resta in maglia rosa con un solo secondo sulla campionessa belga, con un'altra giornata durissima ad attenderle domani per la resa dei conti definitiva.

Bradbury sale al terzo posto a 1'02", con Rooijakkers quarta di tappa e nella generale a 2'01". Labous riesce a contenere le perdite ed è quinta a 2'11", davanti a Niedermaier (2'28"), Fisher-Black (2'54") e Realini (3'19"). Ludwig perde il podio e sei posizioni in classifica, e ora è nona a 4'18". Posizioni ancora non definitive, in attesa dell'ultima fatica da Pescara a L'Aquila, 117 chilometri e 2300 metri di dislivello.

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