Carr vince a Brunico. Ad Hart il TotA 2023
La quinta tappa vede una maxi-fuga prendere il largo a circa metà percorso e Simon Carr vince in solitaria dopo un bell'attacco sul gpm di Riomolino. L'INEOS controlla ed Hart vince il TotA 2023
Il Tour of the Alps 2023 termina oggi con la quinta tappa da Cavalese a Brunico lunga 144.5 km. Sono due i gpm che i ciclisti dovranno affrontare, il primo dei quali potrebbe già essere decisivo per la fuga di giornata, visto che subito dopo la partenza si salirà verso Passo Lavazè, che sale a gradoni per oltre 10 km, con le pendenze più arcigne presenti negli ultimi 3 km. Ma sarà il secondo ed ultimo gpm di Riomolino, ad una ventina di km dall’arrivo, quello che deciderà molto anche in ottica classifica generale. Dei quasi 8 km di scalata, i primi 6 sono un muro vero e proprio che farebbe invidia ai garage dei Paesi Baschi, visto che la pendenza media sarà vicina all’11%. In cima arriveranno i migliori e visto che la classifica generale è ancora abbastanza corta, ecco che potrebbe anche esserci qualche sorpresa dietro l’angolo, con la INEOS Grenadiers che dovrà fare molta attenzione e proteggere nel modo migliore la maglia verde Hart.
Dopo la partenza da Cavalese, in cui si segnalava il forfait di Aleksandr Vlasov (BORA Hansgrohe) che dopo uno stato febbrile nei primi giorni di TotA veniva dirottato in Belgio dove parteciperà domenica alla Liegi-Bastogne-Liegi, la fuga di giornata si formava principalmente durante la scalata verso il Passo Lavazè, quando un primo drappello di attaccanti evadeva dal gruppo. A questi si sarebbero uniti dopo lo scollinamento dal gpm altri tre o quattro ciclisti, per un totale complessivo di 16 ciclisti in fuga, e precisamente Johannes Kulset (Uno-X Pro Cycling), Giulio Pellizzari e Luca Covili (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Finlay Pickering (Trinity Racing), Georg Steinhauser (EF Education EasyPost), Valentin Paret-Peintre e Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën), Sebastian Berwick (Israel Premier Tech), Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling), José Félix Parra (Kern Pharma), Sergio Samitier, Oscar Rodriguez e Antonio Pedrero (Movistar), Matteo Fabbro (BORA Hansgrohe), Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan) ed Hermann Pernsteiner (Bahrain Victorious).
Il gruppo reagiva alla fine della successiva discesa e annullava la fuga intorno al km 45. Prima del traguardo volante di Chiusa, ripartivano al contrattacco Steinhauser e Prodhomme, già presenti nel precedente tentativo di fuga, ai quali si univa Florian Lipowitz (BORA Hansgrohe). Dal gruppo maglia verde evadevano altri ciclisti che formavano così una nuova fuga ben definita. Oltre a Steinhauser, Prodhomme e Lipowitz, si aggiungevano alla nuova azione Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), Simon Carr (EF Education EasyPost), Juri Hollmann (Movistar), Matteo Fabbro (BORA Hansgrohe), Geoffrey Bouchard, Andrea Vendrame e Valentin Paret-Peintre (AG2R Citroën), Luis Leon Sanchez ed Antonio Nibali (Astana Qazaqstan), Omer Goldstein (Israel Premier Tech), Luca Covili (Project-Bardiani CSF-Faizanè), Johannes Kulset, Ådne Holter e Magnus Brynsrud (Uno-X Pro Cycling), Damien Howson e Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling), Txomin Juaristi ed Enekoitz Azparren (Euskaltel Euskadi), José Félix Parra (Kern Pharma) e Moran Vermeulen (Nazionale Austriaca).
Carr attaccava poco dopo l'inizio della salita di Riomolino e riusciva ad avvantaggiarsi metro dopo metro sui compagni di fuga. Il gruppo maglia verde lasciava fare e tra i big di classifica si assisteva ad una sorta di tregua nella salita più difficile della tappa, e probabilmente di tutto il TotA. Era sempre l'INEOS Grenadiers a controllare agevolmente la situazione con tutti gli uomini schierati davanti al gruppo a protezione di Hart.
Carr intanto dopo aver scollinato tutto solo, si buttava a capofitto in discesa e si involava così verso la sua prima vittoria stagionale. Al secondo posto si piazzava Steinhauser a 53 secondi di ritardo. Il tedesco precedeva Fabbro, mentre a 55 secondi Lipowitz era quarto. Più indietro, a 1 minuti e 21 secondi di ritardo da Carr, giungeva Kulset che chiudeva la top five odierna.
La top ten si completava, dalla sesta alla decima posizione, con Covili, Bouchard, Juaristi, Paret-Peintre e Vendrame, tutti protagonisti della fuga della seconda parte di tappa. Il gruppo maglia verde era regolato da Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) a 4 minuti e 28 secondi di ritardo.
Hart vince così l'edizione 2023 del Tour of the Alps, già ipotecato dopo le prime tre tappe. In seconda posizione si classifica Hugh Carthy (EF Education EasyPost) a 22 secondi di ritardo mentre terzo è Jack Haig (Bahrain Victorious) a 28 secondi di ritardo. Jefferson Cepeda (EF Education EasyPost) si classifica in quarta posizione a 36 secondi di ritardo. Lorenzo Fortunato (EOLO Kometa) è quinto e primo degli italiani, a 38 secondi di ritardo da Carr.
Per quanto riguarda le altre classifiche, Hart vince anche quella a punti, mentre Sergio Samitier (Movistar) si aggiudica la classifica gpm e Max Poole (Team DSM) la classifica dei giovani.