Filippo Ganna rilascia alcune dichiarazioni terminata la Sanremo © INEOS Grenadiers
Giro d'Italia

Il Giro di Filippo Ganna è già finito

A fermare il due volte campione del mondo della cronometro, proprio alla vigilia della prova contro il tempo di Cesena, il covid.

13.05.2023 11:30

Voleva prendersi la rivincita su Evenepoel, dopo la sconfitta nella tappa inaugurale di questo Giro d'Italia, e invece Filippo Ganna la cronometro di domani sarà costretto a seguirla alla televisione. Il 26enne corridore della Ineos non partirà, infatti, da Terni, a causa della comparsa di “moderati sintomi influenzali” causati, come ha comunicato la sua squadra questa mattina, dal covid.

Un duro colpo per il campione biellese, protagonista nelle classiche di primavera, ma fermato in un Giro d'Italia in cui non era ancora riuscito a lasciare il segno, con il primo grande obiettivo, la maglia rosa nella tappa inaugurale, fallito a causa della netta superiorità di Evenepoel, e per la Ineos Grenadiers, che perde un uomo fondamentale negli equilibri di una squadra che ha quattro elementi ancora pienamente in classifica.

Come comunicato dalla squadra, Ganna osserverà ora un periodo di riposo, per poi ripartire con il programma di corse della seconda parte di stagione che, per quanto concerne la strada, prevede la partecipazione ai campionati italiani a cronometro, tra poco più di un mese. Ganna dovrà riuscire a smaltire in fretta la delusione per l'epilogo del suo Giro d'Italia, in vista dell'estate densa di appuntamenti, anche su pista, che lo attende.

Per la corsa rosa è il quarto caso di ritiro per covid dopo Clément Russo (Arkéa Samsic) non partito nella sesta tappa, Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck) e Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) rimasti ai box prima della settima. A questi casi vanno però quantomeno aggiunti quelli che hanno colpito la Jumbo-Visma nell'immediata vigilia della partenza abruzzese, allorché negli ultimissimi giorni prima del via hanno dovuto essere sostituiti Tobias Foss e Robert Gesink, dopodiché pure Jos van Emden, che era uno dei sostituti, ha dovuto a propria volta gettare la spugna sempre per il medesimo motivo. Un bollettino che per il Giro non accenna a fermarsi, purtroppo.

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Ad Amurrio solo Vollering è più forte di Paladin