La prima da campione europeo: Giacomo Nizzolo vince la Clásica de Almería
L'unica corsa spagnola a resistere in calendario in questo mese di febbraio è la Clásica de Almería che per questa edizione numero 34 ha disegnato un tracciato di 183.3 chilometri con partenza da Puebla de Vicar a Roquetas de Mar, adatto come da tradizioni ad un arrivo in volata a ranghi compatti. Nelle prime fasi di gara è andata via una fuga in cui era presente anche l'italiano Davide Bais: assieme al giovane dell'Androni-Sidermec c'erano anche gli spagnoli Luis Angel Maté (Euskaltel) e Oier Lazkano (Caja Rural), il belga Robbe Ghys (Sport Vlaanderen) e il neerlandese Alex Molenaar (Burgos), mentre l'eritreo Amanuel Ghebreigzabhier (Trek) è riuscito ad unirsi ai battistrada solo dopo un inseguimento solitario di diversi chilometri.
I sei battistrada hanno preso fino ad un massimo di 3'20" di vantaggio, ma la loro avventura non è durata molto. Superata la prima salita di giornata, infatti, in gruppo c'è stata una notevole accelerazione doveva alla discesa e ad un po' di vento trasversale in arrivo dal mare: Deceuninck-QuickStep, UAE Team Emirates, Team BikeExchange e Astana sono state le squadre che si sono date i cambi nelle prime posizioni, ma il forcing ha portato solo ad annullare la fuga ancora prima di arrivare a metà percorso, mentre il vento non si è rivelato abbastanza forte per spezzare il gruppo.
Con più di 90 chilometri ancora da percorrere, il gruppo ha vissuto quindi una fase di rilassamento ed ai meno 80 è stato l'italiano Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizanè) a dare vita ad una nuova fuga con Samuele Rivi (Eolo-Kometa), Angel Madrazo (Burgos) e Ibon Ruiz (Kern Pharma), ma anche questo nuovo tentativo non è mai riuscito veramente a decollare. Il quartetto di testa ha preso sì un minuto di vantaggio, ma il plotone è sempre rimasto a tiro: i due italiani Rivi e Zoccarato hanno provato ad andare via da soli sull'ultimo gran premio della montagna di quarta categoria a 52 chilometri dall'arrivo, ma l'intervento del Team Qhubeka Assos ha ricompattato un'altra volta il gruppo ai meno 43 chilometri.
Da questo momento in avanti è stato un lungo avvicinamento allo sprint finale, con diversi cambi di ritmo a seconda della direzione del vento: purtroppo le repentine accelerazioni hanno causato alcune cadute che hanno messo fuori gioco, tra gli altri, Alvaro Hodeg, Ivan Garcia Cortina, Jordi Meeus ed anche Mark Cavendish. Nonostante due uomini potenzialmente importanti persi nel finale di corsa, la Deceuninck-QuickStep ha comunque preso l'ultimo chilometro in testa con il belga Bert van Lerberghe che ha provato a lanciare il francese Florian Sénéchal: buona l'organizzazione, ma al momento dello sprint vero e proprio non c'è stata storia perché partendo dalla quarta posizione il campione italiano ed europeo in carica Giacomo Nizzolo ha mostrato di essere nettamente superiore a tutta la concorrenza in questa trentaquattresima edizione della Clásica de Almería.
Dopo un terzo ed un quarto posto a Bessèges, arriva quindi la prima vittoria stagionale per un Giacomo Nizzolo apparso molto soddisfatto - per lui è anche la prima in maglia di campione europeo - e per il Team Qhubeka Assos: l'ultimo italiano ad aggiudicarsi la Clásica de Almería era stato nel 2011 Matteo Pelucchi, che curiosamente oggi era in gara proprio come compagno di squadra di Nizzolo. In seconda posizione si è piazzato Florian Sénéchal con il podio completato dall'estone Martin Laas (Bora); a seguire troviamo nelle prime posizioni anche Jon Aberasturi quarto, Danny van Poppel quinto, Timothy Dupont sesto, Gabriell Cullaigh settimo ed un deludente Edward Theuns, solo ottavo dopo aver lanciato lo sprint dalla terza posizione.