Drummond rimane in piedi e vince nel caos dell'Ardèche
Una caduta all'ultima curva ai -300 scombina la volate di quasi tutte le favorite, la neozelandese ne approfitta e si impone per distacco. Dopo il secondo posto di ieri è lei la nuova leader
Dopo il secondo posto nella prima tappa di ieri, Michaela Drummond fa centro al Tour Cycliste Féminin International de l'Ardèche, vincendo nel confuso finale di Nîmes. Anche oggi la tappa è stata decisa in volata, ma dopo diverse difficoltà planimetriche in un finale tutto in leggera discesa. La curva a novanta gradi che portava agli ultimi 300 metri è costata cara a molte delle atlete che stavano cercando di gettarsi nella mischia per lo sprint, coinvolte in una maxi-caduta che ha aperto una voragine alle spalle di Drummond, che ha vinto praticamente per distacco, anche se c'è stata la doverosa neutralizzazione dei tempi.
Per la venticinquenne neozelandese dell'Equipo Farto-BTC si tratta della prima vittoria da professionista su strada, dove finora ha avuto una carriera decisamente in tono minore rispetto alla pista, dove quest'anno ha vinto un argento nell'inseguimento a squadre e un bronzo nello scratch ai mondiali di Glasgow. Dopo un biennio nella BePink, Drummond era stata sfortunata protagonista del caso Zaaf nel mese di maggio: dopo i mancati pagamenti degli stipendi della squadra spagnola, tutte le atlete erano state autorizzate a trovare una sistemazione a partire da inizio aprile. Tuttavia, la Federazione spagnola le aveva negato la registrazione con la nuova squadra, altra Continental spagnola e quindi sottoposta al controllo della RFEC, impedendole di fatto di partecipare alla Vuelta.
Quattro mesi più tardi è arrivato il primo successo stagionale per Drummond e per la squadra, che ora vestirà anche la maglia di leader al Tour de l'Ardechè. Secondo posto per la giovane spagnola Lucia Ruiz Pérez (Eneicat CMTeam-Seguros Deportivos), classe 2004 con un contratto con la Movistar già in mano per le prossime tre stagioni, terzo per la canadese Sarah Van Dam (DNA Pro Cycling). Al quarto e quinto posto le due BePink Andrea Casagranda e Nora Jenčušová, mentre Silvia Zanardi è settima alle spalle di Debora Silvestri (Laboral Kutxa Fundación Euskadi). Niente da fare per la vincitrice di ieri Daria Pikulik (Human Powered Health) coinvolta nella caduta insieme tra le altre a Margot Pompanon (St.Michel-Mavic-Auber93). Domani un'altra volata ad Avignon, che precede le tappe più impegnative che decideranno questa edizione.