Nella Loira festa francese esultano Perez e Sarreau
Nella Classic Loire Atlantique di ieri Anthony Perez ha regalato il successo alla Cofidis con uno sprint ristretto, mentre oggi Marc Sarreau ha bissato la vittoria del 2019 regolando il gruppone alla Cholet-Pays de la Loire
Mentre il grande ciclismo guarda altrove, schiacciate tra Milano-Sanremo e Volta a Catalunya, si trovano due corse in linea francesi, che costituiscono in via informale una sorta di dittico. La Classic Loire Atlantique di ieri e la Cholet-Pays de Loire odierna sono rispettivamente terza e quarta tappa della Coppa di Francia, che prevede un totale di 17 gare di categorie UCI 1.1 e 1.HC. La partecipazione in termini di nomi non si può sicuramente definire prestigiosa, anche se l'assenza di grandi favoriti o squadre particolarmente attrezzate rende entrambe le corse piacevoli e mai banali. Attacchi e ripetuti contrattacchi, momenti di corsa confusi ed interessanti hanno così caratterizzato le due semiclassiche, che però hanno ambedue avuto conclusione allo sprint. Sabato a trionfare su un gruppetto ristretto è stato Anthony Perez della Cofidis, bravo a non strafare e ad aspettare la volata per battere di pochi centimetri il giovane britannico Lewis Askey della Groupama-Fdj. Lo stesso Askey è grande protagonista anche oggi, con un attacco di coppia riassorbito solo nell'ultimo chilometro, con volata conclusiva vinta dallo specialista Marc Sarreau. Passiamo ora dunque ad un riepilogo più dettagliato delle due giornate di corsa.
Classic Loire Atlantique (Sabato 19 Marzo)
Oltre alla prima monumento di stagione, la Milano-Sanremo, sabato si è corsa nel nord-ovest della Francia anche la Classic Loire Atlantique. La corsa di fondazione relativamente recente torna dopo due anni nella classica collocazione di Marzo e lo fa con una partecipazione di atleti in gran parte francesi, con ll startlist che risente ovviamente della contemporaneità della Classicissima. Il percorso resta invariato rispetto alle recenti edizioni, con un circuito di 16,6 km da ripetere ben 11 volte per un totale di 182,8 km. Partenza ed arrivo sono posti a La Haie-Fouassière, mentre il disegno altimetrico del circuito è tutto un saliscendi con pochissima pianura vera e propria, in cui spiccano due strappi: quello di Chateau Thébaud (1 km al 3,5%, con punte al 12%) e quello di St-Fiacre-Sur-Marne (400 m all’8,8%).
La formazione della fuga di giornata appare da subito molto interessante: all’attacco vanno infatti Paul Hennequin (Nice Métropole Côte d’Azur), Stéphane Rossetto (St-Michel-Auber 93), Pierre Latour (TotalEnergies), Nicolas Edet (Arkéa-Samsic) e Cyril Gautier (B&B Hôtels-KTM). Il gruppo non vuole quindi lasciare spazio ai pericolosi fuggitivi e mantiene il distacco attorno ai 2’, lavorando a fondo per ricucire. Quando il vantaggio degli attaccanti è ormai risicato dal gruppo cominciano una serie di contrattacchi che rendono il finale di gara per nulla banale. L’azione decisiva avviene ad opera di un nutrito gruppetto che evade dal plotone e si ritrova in testa alla corsa. Gli uomini al comando sono Anthony Perez (Cofidis), Lewis Askey (Groupama-FDJ), Clément Venturini, Paul Lapeira (AG2R Citroën), Hugo Page (Francia), Valentin Ferron, Fabien Grellier, Alan Jousseaume (TotalEnergies), Matis Louvel, Alan Riou (Arkéa-Samsic), Alexis Gougeard, Franck Bonnamour (B&B Hôtels-KTM), Alex Baudin (Swiss Racing Academy) e Camiel Bonneu (Sport Vlaanderen-Baloise).
Questo drappello di 14 riesce a resistere alla rimonta del gruppo, che tuttavia si avvicina notevolmente. Entrati negli ultimi 5 km l’accordo tra i battistrada termina, e cominciano gli scatti per andarsene in solitaria. Tra i più attivi Matis Louvel e Valentin Ferron, anche se i loro tentativi vengono tutti stoppati dai compagni d’avventura. Ben più seria risulta invece la sparata da finisseur di Alan Jousseaume, che parte poco prima dell’ultimo chilometro. Il giovane francese culla il sogno vittoria fino ad un centinaio di metri dalla conclusione, quanto viene superato dal gruppetto in volata. Allo sprint trionfa Anthony Perez, che brucia al fotofinish il giovane britannico Lewis Askey. Si decidono nella volata tutte le posizioni della top10, nella quale si deve accontentare del terzo posto il combattivo Matis Louvel. Quarto classificato Paul Lapeira, quinto è Hugo Page, Fabien Grellier termina sesto, Franck Bonnamour settimo, mentre il veloce Clément Venturini si deve accontentare dell’ottava posizione. Riesce a concludere nono Alan Jousseaume, infine decimo il belga Kamiel Bonneu.
Cholet-Pays de la Loire (Domenica 20 Marzo)
Si corre oggi invece la Cholet-Pays de la Loire, che chiude questa due giorni informale nella regione dei Paesi della Loira. Percorso invariato rispetto alla passata edizione (che vide trionfare Elia Viviani), oggi in programma 202 km con partenza ed arrivo a Cholet. Sostanzialmente si può individuare una netta divisione tra un primo tratto in linea ed il circuito finale di 9 km da ripetere per 5 volte. La prima parte si presenta altimetricamente mossa con diverse Côte da affrontare, ma nessuna particolarmente impegnativa; il circuito finale è caratterizzato invece dallo strappo di Rue Jean Jaurès (600m al 6,2%) che rappresenta il trampolino di lancio per chi volesse evitare lo sprint di un gruppetto abbastanza nutrito.
Ma veniamo alla cronaca. La tradizionale fuga di giornata è oggi composta da Romain Cardis (St Michel-Auber 93), Axel Huens (Francia), Louis Barré (U Nantes Atlantique), Ruben Eggenberg (Swiss Racing Academy), et Yentl Vandevelde (Minerva Continental). A differenza di ieri, i fuggitivi non destano preoccupazione al gruppo, che li lascia andare con un vantaggio massimo di 5’. Il regolare inseguimento in gruppo è affidato a Cofidis ed Ag2r Citroën, mentre si entra nel circuito finale con un gap di 2’. A 35 km dall’arrivo l’aspetto della corsa cambia nettamente: un drappello di contrattaccanti raggiunge i 4 fuggitivi, da cui aveva perso contatto il solo Eggenberg. Si forma così un nuovo gruppo di testa di 12 unità, ma il plotone richiude immediatamente. Sulla Rue Jean Jaurès è il nostro Alessandro Verre (Arkéa Samsic) a provare l’allungo, ma il gruppo non lascia spazio. A sfruttare un nuovo momento di confusione è stavolta un quintetto che però ha vita molto breve, e si va incontro ad un ennesimo rimescolamento nelle prime posizioni, con nessuna squadra che prende l’iniziativa.
Un’azione ben più decisa è quella del penultimo giro ad opera dei giovani Paul Lapeira (Ag2r Citroën) e Lewis Askey (Groupama-Fdj) che scattano sullo strappo e guadagnano presto 15”. La coppia procede di buon accordo, mentre dietro è la St Michel-Auber 93 ad occuparsi del non banale inseguimento. Il gruppo si avvicina sempre di più, e nell’ultimo chilometro Askey e soprattutto Lapeira commettono il fatale errore di guardarsi, venendo così ripresi nell’ultimo chilometro. La volata in leggera salita sembra infinita, ma alla fine trionfa di forza ed esperienza Marc Sarreau (Ag2r Citroën) forse il favorito numero uno di giornata, che bissa il successo del 2019 e torna alla vittoria dopo più di due anni. Piazza d’onore per il padrone di casa Emmanuel Morin (U Nantes Atlantique), mentre Piet Allegaert (Cofidis) si piazza in terza posizione. Quarto classificato Jason Tesson (St Michel-Auber 93), quinto Lorrenzo Manzin (TotalEnergies) partito forse troppo lungo. Sesta posizione poi per Thomas Boudat (Go Sport-Roubaix Lille Métropole), settimo è Axel Zingle (Cofidis), ottavo il belga Vito Braet (Sport Vlaanderen-Baloise). Completano la top10 Pierre Barbier (B&B Hotels-KTM) ed infine Fabian Lienhard (Groupama-Fdj).