Wout, il ritorno dell'eroe
Van Aert vince il Krawatencross di Lille: primo successo dopo il grave infortunio di luglio. DVV Trofee a Iserbyt; tra le donne Del Carmen Alvarado vince tappa e generale, Lechner quarta in classifica
Poteva chiudersi una stagione di ciclocross senza almeno una vittoria di Wout Van Aert? L'ipotesi non era contemplata nella mente del RollingStone di Herentals. Neanche nei giorni grigi della sua convalescenza post infortunio (lo scontro con le transenne di Pau, al Tour 2019), neanche negli infiniti pomeriggi d'autunno, a guardare amici e avversari gareggiare sugli amati campi del cross nell'attesa di tornare ad attaccarsi il dorsale per essere anche lui nel fango con gli altri.
Una situazione che deve aver motivato più che mai Wout, il quale ha stretto i denti e i tempi, è tornato in corsa anche prima del previsto, l'idea era di farsi qualche cross rinviando al ritorno su strada le ambizioni di risultato. Ma quando uno nasce campione, quelli che per altri sono limiti per lui diventano obiettivi da superare. E oggi, a Lille, Krawatencross, ultima prova del DVV Trofee 2019-2020, Wout Van Aert è tornato a vincere. Un momento atteso ed emozionante, per lui e per tutti i suoi tifosi, ma anche per i semplici appassionati. Forse forse anche un po' per Mathieu Van der Poel, che oggi non era in gara, e al quale non sarà dispiaciuto il sorriso ritrovato dal rivale storico.
La gara, su percorso asciutto e abbastanza filante, ha visto dapprima una sfuriata di Laurens Sweeck, quindi al terzo degli otto giri un intoppo meccanico del campione belga ha lanciato un bel contropiede di Quinten Hermans, il quale è rimasto da solo al comando per una tornata, prima di essere raggiunto da Van Aert, che nel frattempo si era disfatto della compagnia del resto del nutrito gruppo inseguitore.
Tra gli altri, Eli Iserbyt e Toon Aerts sono sembrati abbastanza scarichi, del resto il primo era sicuro di portare a casa la challenge (il più vicino in classifica alla partenza era proprio l'assente Van der Poel). Ciò non ha impedito loro di giocarsi il terzo gradino del podio di giornata, in un finale in cui c'è stato un generale appallamento alle spalle dei due uomini in fuga.
I due, ovvero Wout e Quinten, hanno progressivamente ampliato il margine sugli inseguitori, e nel frattempo ovviamente WVA ha allungato decisamente sul più giovane collega, mettendo al sicuro il successo già a un paio di giri dalla conclusione.
Al traguardo Wout Van Aert ha esultato con incontenibile sorriso e picchiettandosi sulla coscia destra, quella infortunata in luglio e tornata, evidentemente, in totale funzionalità. Secondo ha chiuso Hermans a 20", quindi piazzati Toon Aerts e Laurens Sweeck a 38", Michael Vanthourenhout a 45", Tom Pidcock a 48", Lars Van der Haar a 49", Daan Soete e Tom Meeusen a 50", Jens Adams a 51", Eli Iserbyt a 53". In gara anche Jakob Dorigoni, 25esimo, Nicola Parenti, 38esimo, e Marco Carozzo, 43esimo. In classifica Iserbyt chiude con 5'19" su Vanthourenhout, 7'43" su Van der Poel, 8'21" su Corné Van Kessel e 12'23" su Van der Haar.
Tra le donne continua la grande sfida tra Ceylin e Annemarie
Anche a Lille è andata in scena la grande sfida 2020 del cross femminile, e come sette giorni fa a Dübendorf, a spuntarla è stata Ceylin Del Carmen Alvarado in volata su Annemarie Worst. Una volata allo spasimo, al termine della quale Ceylin ha festeggiato la prima vittoria in maglia iridata, mentre Annemarie ha preso la sconfitta in maniera molto più sportiva rispetto al Mondiale. Del resto la classifica di challenge era abbastanza chiaramente indirizzata, alla caraibica bastava controllare la sua prima inseguitrice, e così è stato: le due hanno proceduto spalla a spalla per tutta la gara, fino al rendiconto all'arrivo.
Al terzo posto, a 27", Shirin Van Anrooij ha preceduto Inge Van der Heijden, quindi si sono piazzate Katie Compton a 38", Aniek Van Alphen a 41", Denise Betsema a 44", Sanne Cant a 47", Alice Maria Arzuffi, nona, a 43", e Anna Kay a 1'02". C'era anche un'altra corsa nella corsa, quella per il podio di challenge, con Eva Lechner impegnata in prima persona: l'altoatesina avrebbe dovuto distanziare Yara Kastelijn di oltre un minuto e mezzo per scavalcarla in classifica, ma l'impresa è riuscita in maniera molto parziale, con l'azzurra 12esima con soli 8" sull'olandese. C'era anche una terza italiana in gara, Rebecca Gariboldi, classificatasi al 21esimo posto.
La generale del DVV Trofee quindi non cambia per le prime posizioni: vince Ceylin Del Carmen Alvarado con 2'16" su Annemarie Worst, 11'51" su Yara Kastelijn, 13'27" su Eva Lechner; quinta Sanne Cant a 13'38", sesta Alice Maria Arzuffi a 13'57".