López-Astana, è scontro frontale. Il colombiano al TAS per il risarcimento
Lo scalatore vuole essere indennizzato dopo un licenziamento che ritiene ingiusto e che ora dovrà essere valutato dall'organo di Losanna
Licenziato lo scorso dicembre dall'Astana, ora Miguel Ángel López cerca la sua rivincita. L'attuale corridore del Team Medellín-EPM ha sempre fortemente negato il proprio coinvolgimento nel caso Maynar, citato in giudizio per controversie legate all'uso di doping. Lo stesso medico aveva indicato in tribunale di aver consigliato López solo circa la nutrizione dello stesso, ma il team kazako ha preferito prendere le distanze.
Ora, attraverso il proprio profilo Twitter, López ha fatto sapere di non essersi affatto arreso facendo ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, il massimo grado di giudizio sportivo d'Europa (le sue sentenze, infatti, sono inappellabili). L'obiettivo non è quello di forzare un ritorno all'Astana, ma di percepire un sostanzioso indennizzo dal suo ex datore di lavoro per un benservito ritenuto ingiusto e per cui l'UCI avrebbe già bloccato una garanzia bancaria dei kazaki per circa 1.7 milioni di euro. Stando alla difesa di López, l'atleta non sarebbe mai stato identificato come sospetto o indagato, di conseguenza non ci sarebbero problemi con il suo passaporto biologico. Al TAS l'ultima parola.