Gran Piemonte, Matthew Walls dà una pista a tutti
Arrivo in volata a Borgosesia, s'impone il giovane britannico già campione dell'Omnium a Tokyo. Nizzolo e Kooij sul podio, Viviani fatto fuori da un altrui sbandamento
Le semiclassiche italiane sono quel tipo di corsa in cui a volte si impone un nome di grande risalto, altre volte un solido italiano, e ogni tanto anche una promessa internazionale: storicamente è così, poi magari qualcuna di quelle promesse è rimasta tale (nel senso che non si è più affermata come il campione che era atteso o pronosticato), altre invece sono diventate delle splendide realtà. Solo il tempo potrà dirci ad esempio quale sarà il destino di Matthew Walls, che oggi ha conquistato allo sprint l'ultima corsa piemontese di questo bellissimo scorcio di calendario 2021.
168 km da Rocca Canavese a Borgosesia per il 105esimo Giro del Piemonte o Gran Piemonte 2021 se vogliamo stare alla denominazione in uso da qualche anno. Una corsa veloce dopo tanti strappi e strappetti, un utile defatigante per quelli che, impegnati oggi, lo saranno anche sabato al Lombardia... anche se in realtà la gran parte dei partenti dell'ultima Monumento stagionale oggi proprio non c'erano. In compenso, giusto spazio per le ruote veloci, le quali - per mezzo delle rispettive squadre - hanno in effetti controllato in maniera ferrea la corsa.
Ciò non ha impedito che dopo 15 veloci km prendesse forma un'interessante fuga a 5, con Marco Frapporti (Vini Zabù) circondato da quattro corridori World Tour, ovvero Manuele Boaro (Astana-Premier Tech), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo) e Marc Soler (Movistar). L'azione non è stata presa sotto gamba dal gruppo, che ha inseguito soprattutto con la Cofidis, Solutions Crédits (gli uomini di Elia Viviani), supportata a tratti dalla Qhubeka NextHast di Giacomo Nizzolo.
La fuga ha avuto un vantaggio massimo di 2'30" al km 35, poi è stata tenuta a lungo a un paio di minuti, quindi sulla salita di La Serra (km 60) è saltato davanti Frapporti e i battistrada son rimasti in quattro. A metà corsa il gruppo ha ulteriormente accelerato, avvicinando ancora di più i fuggitivi, che per molti chilometri hanno ballato sulla sottile linea rossa dei 50" di margine, insomma era questione di scegliere il momento in cui andare a chiudere per il gruppo, e quelli davanti lo sapevano, e a un certo punto hanno sentito che le ruote alle loro spalle sferragliavano sempre più vicino, e allora Boaro (ai -36) ha tentato un allungo, su di lui s'è portato Soler e poi di nuovo anche gli altri due, ultimi rantoli della morente fuga, annullata a 27 km dalla fine.
A questo punto Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi) ha piazzato un contropiede durato dai -25 ai -20, dopodiché più nessuno ha avuto il fegato di provare a evadere dalla morsa dei team dei velocisti. Una caduta di Olav Kooij (Jumbo-Visma) ai -20, poi la Bahrain-Victorious di Sonny Colbrelli ha cominciato a far capolino là davanti, e nel finale sono state tante le formazioni che si sono alternate nel delicato lavoro di trenaggio.
Gli ultimi due chilometri sono stati resi insidiosissimi da un paio di strettoie, sulla seconda delle quali (ai 900 metri) s'è trovato attardato Elia Viviani, rialzatosi masticando amaro (ma va già bene che non sia caduto). Lo sprint è stato impostato dagli Jumbo, ma poi ai 200 metri è uscito Maxi Richeze (UAE-Emirates), dalla cui ruota però non è sbucato Matteo Trentin, bensì Matthew Walls (Bora-Hansgrohe): 23 anni, britannico, non è noto per avere grandi risultati su strada (un mese e mezzo fa ha conquistato l'ultima tappa del Giro di Norvegia, fin qui il suo highlight), però su pista si fregia di una cosetta olimpica... il titolo dell'Omnium conquistato a Tokyo, insomma una robetta.
Walls è uscito prepotentissimo, alle sue spalle Giacomo Nizzolo ha pure provato a sopravanzarlo ma non c'è stato verso: era l'ora che un esponente del Regno Unito vincesse il Giro del Piemonte, colmando una lacuna esistita fino a oggi. Nizzolo si accontenta del secondo posto davanti a Kooij, Trentin, Biniam Ghirmay (Intermarché-Wanty), Jakub Mareczko (Vini Zabù), Riccardo Minali (Intermarché), Arvid De Kleijn (Rally), Amaury Capiot (Arkéa Samsic) e Stefano Oldani (Lotto Soudal).
Per molti la stagione si chiude così, ma per il calendario italiano ci sarà ancora da sudare per un'altra settimana, dato che anche post-Lombardia si continuerà a gareggiare con la Coppa Agostoni e la novità Veneto Classic. Insomma per noi ciclomani non è ancora il momento di andare in ferie...