Neilson Powless e mamma Jen Allred, maratoneta per Guam
Il primo episodio di questa nuova rubrica di Cicloweb si occupa della famiglia di Neilson Powless, primo nativo statunitense a gareggiare al Tour de France
Con questo primo articolo inauguriamo una nuova rubrica che si occuperà di raccontare le storie più belle ed interessanti di alcuni protagonisti del mondo del ciclismo, tanto al maschile quanto al femminile. L'unica caratteristica che devono avere, per poter essere ‘eleggibili’ è il fatto di avere un familiare che sia stato professionista di alto livello in qualsiasi sport. Vedremo che nella maggior parte dei casi si tratta di figli o nipoti di ciclisti, ma non mancheranno, in questo senso, le sorprese. E la prima arriva proprio in questa prima puntata.
Il protagonista di oggi, con cui apriamo questa nuova rubrica, è Neilson Powless. Lo statunitense nasce il 3 settembre 1996 in Florida, precisamente ad Eglin, a poche centinaia di metri dalla Air Force Base. Dopo un anno alla Axeon-Hagens Berman, passa alla LottoNL-Jumbo, per poi spostarsi definitivamente alla EF Education-EasyPost (al tempo EF Pro Cycling), team per cui corre dal 2020. Con la casacca della squadra statunitense ha conquistato 4 successi fino ad oggi, la Donostia San Sebastian Klasikoa nel 2021, la Japan Cup Cycle Road Race nel 2022, il Grand Prix Cycliste La Marseillaise nel 2023 e l'Etoile de Besseges nello stesso anno.
Powless e l'appartenenza all'Oneida Nation
Prima di parlare della sua famiglia sportiva, però, c'è un'altra curiosità davvero interessante che lo riguarda. Neilson Powless, infatti, appartiene alla cosiddetta Oneida Nation, ossia una tribù del Wisconsin riconosciuta a livello federale, di cui si è parte se si documenta di avere almeno ¼ di sangue Oneida e non necessariamente da parte materna. Si tratta di una qualifica che in futuro potrebbe permettergli di prendere parte agli eventi sportivi sotto la bandiera degli Haudenosaunee, desiderio da lui stesso espresso in passato e che lui possiede grazie al nonno Matthew. Non solo, perché tutto ciò gli consente di essere il primo nativo americano - propriamente detto - ad aver preso il via al Tour de France.
Dopo questa parentesi, doverosa e allo stesso tempo interessante, passiamo dunque alla sua famiglia. Neilson Powless ha anche una sorella, Shayna, ancora in attività ma che finora non ha conseguito risultati particolarmente importanti in carriera, ma in questa primo episodio della rubrica ‘CicloStorie di Famiglia’ il focus va tutto sulla mamma, Jen Allred. Quest'ultima, infatti, è stata una fondita di medio livello, il cui miglior risultato è stata la partecipazione alle Olimpiadi di Barcellona 1992, nella maratona, dove giunse al 36° posto su 37 atlete che arrivarono al traguardo. Il tutto, tra l'altro, gareggiando per Guam, nazione di origine, e non per gli Stati Uniti. Non solo, perché ha preso parte anche al sette campionati mondiali di atletica nei 3000 m, dove però non ha mai lasciato davvero il segno.
Jen Allred: “Neilson fa lo sport più pericoloso al mondo”
Lei e il marito Jack Powless, qualche anno fa, hanno rilasciato un'intervista a ‘The Guam Daily Post’, raccontando la loro storia: “Diciamo sempre che i nostri figli hanno iniziato a correre a Guam perché Jen e io ci siamo conosciuti lì. Sapevamo che saremmo stati insieme per sempre quando eravamo a Guam. Sono nati in Florida loro, ma diciamo sempre che hanno iniziato a Guam. Jen fece un mezzo Ironman una volta ed era incinta di nostra figlia Shayna, ma all'epoca non lo sapeva nemmeno”.
Jen Allred ha invece parlato delle Olimpiadi e dei propri figli: “L'Olimpiade è stata un'esperienza incredibile. Sono stata molto fortunata a essere nel posto giusto e supportata da così tante persone. La cosa migliore è stata il supporto ricevuto dai miei due migliori amici, Johnny Applegate e B.J. Cruz. Shayna ha vinto recentemente la True Grit Gravel, ha davvero dominato, è stata una grande vittoria per lei con queste donne provenienti da tutto il mondo. Spero di vederla ai campionati del mondo. Neilson? Il ciclismo è lo sport più pericoloso del mondo. Quindi per qualsiasi genitore dover sorvegliare il proprio figlio è estremamente difficile. Ma i nostri figli in generale hanno reso il lavoro di genitori super facile”.