Bernal e un sogno rosa nel cuore
Le parole del colombiano al suo fan club: «Vorrei correre il prossimo Giro d’Italia»
Prima che Egan Bernal pronunciasse questa frase, si stava svolgendo al Cinema Margherita di Cuorgné un bell'incontro tra il ventunenne ciclista colombiano del Team Sky e i membri del suo fan club, nato grazie alla militanza tra le file del team Androni Giocattoli Sidermec. Ma quando, alla domanda sui suoi progetti riguardo il prossimo anno, il giovane talento ha risposto in tale maniera, tutto è cambiato. Questo, comunque, rimane il desiderio di un ragazzo che vuole correre una corsa a lui gradita: ma fra il dire e il fare, considerando che in squadra ci sono due detentori di grandi giri, c'è di mezzo il mare.
Prima dei buoni propositi, si tirano le somme
Nel corso della serata, Egan ha rivissuto le tappe salienti della stagione 2018: dalle prime paure e timori nel correre in una delle più forti compagini del panorama ciclistico contemporaneo, agli ottimi risultati già ottenuti nei primi mesi in Australia e Colombia. La caduta alla Volta a Cataluyna e il seguente infortunio non hanno influito molto sulla stagione: dopo un mese: il giovane ritorna in gara e fa secondo al Tour of Romandie e vince l’Amgen Tour of California.
A questo punto giunte il cambio di programma: «Teoricamente era già stata scelta la Vuelta a España come obiettivo di stagione, ma gli ottimi risultati hanno spinto i ds a chiedermi se volessi partecipare al Tour. Ho subito risposto di sì: il Tour de France è la gara più importante del mondo, se volete che la faccio, ci sono».
Dopo l’ottima performance alla Grande Boucle da gregario di extralusso, arriva il ruolo di capitano nella Clásica de San Sebastián: come nella precedente corsa spagnola, un’altra caduta, questa volta più grave. La frattura al setto nasale e i numerosi punti di suturi in bocca gli han causato vari problemi al ciclista colombiano, che aveva difficoltà a nutrirsi. Una volta ripresosi, nei primi allenamenti non tutto andava per il meglio. Ma la grande determinazione e il recupero gli hanno permesso di prendere parte alle ultime classiche del calendario italiano: Giro dell’Emilia, Milano Torino e Il Lombardia da protagonista, passando infine a salutare e a ritrovare i sostenitori nella sua casa italiana.
Un solo rimpianto con la maglia Androni
«La cosa che mi è dispiaciuta di più nel lasciare la Androni è stata di non aver potuto disputare un grande giro con loro». Il Tour de France di quest’anno infatti è stata la prima corsa di tre settimane corsa dal corridore Zipaquirá. Con la dirigenza del club piemontese aveva discusso la possibilità di restare un altro anno per correre il Giro, dopo il biennio 2016-2017 che è coinciso con il doppio mancato invito alla Corsa Rosa.
Ma il Principe è sempre stato interessato nel non accelerare la crescita dei propri giovani. Per questo motivo Bernal non prese parte nel 2016 alla Tirreno Adriatico, mantenendo un calendario meno probante. Scelta poi adottata anche per l'altro colombiano Iván Ramiro Sosa, lui assente all'ultimo Giro d’Italia. E proprio con il più giovane connazionale le strade potrebbero riunirsi: pare stracciato, infatti , l'accordo con la Trek-Segafredo in favore della corazzata britannica. Dove Bernal si sente a casa: nelle ultime settimane il ventunenne ha firmato con la squadra di Sir Dave Brailsford un rinnovo quinquennale, portando così la scadenza al dicembre 2023, dimostrando come Egan sia il centro del nuovo ciclo Sky.
Gli ospiti e la voce dei tifosi
In questa serata non potevano certo mancare alcuni membri dello staff Androni, tra cui il team manager Gianni Savio e il direttore sportivo Giovanni Ellena, in veste anche di allenatore del Buasca Team, gruppo in cui si inseriscono i corridori colombiani residenti nel comune canavesano e molti giovani under 23 e amatori della zona. Presenti anche altre due pepite della formazione torinese come il costaricano Kevin Rivera, il nuovo acquisto Daniel Muñoz, colombiano alla sua prima uscita ufficiosa come atleta Androni, oltre al già menzionato Ivan Ramiro Sosa.
Presenti anche molte autorità politiche e grandi nomi del ciclismo piemontese: da Giovanni Maria Ferraris, assessore allo sport della Regione Piemonte, a Franco Balmamion, vincitore del Giro d’Italia 1962 e 1963, senza dimenticare Elvio Chiatellino, imprenditore di Pinerolo e figura forte nell'organizzazione dei grandi eventi ciclistici nella zona. Il pubblico numeroso ha riempito la sala, dimostrando tutto il calore e l’affetto per questi corridori che dalla lontana America Latina trovano qui un ambiente gioioso e sereno, adatto per allenarsi in bicicletta.
Un legame molto forte come racconta Xiomara Guerrero, la ragazza di Egan e discreta ciclista (vanta tre titoli nazionali nella MTB): «Siamo molto legati a loro. Qui molta gente gli vuole bene e ci siamo trovati molto bene quando abbiamo convissuto qui l’anno scorso. Gli piace molto questo paese e ci sono tante salite dove allenarsi che qui in Italia e specialmente nel canavese ha lasciato il suo cuore. Anche a me piace molto l’Italia e soprattutto il Giro, una corsa che ho visto lo scorso anno e che mi ha subito colpito».
A capitanare l'evento è Vladimir Chiuminatto, presidente del fan club e presentatore della serata, che afferma: «Il fan club è nato soprattutto per un senso di vicinanza non solo con Egan, ma anche con Ivan e Kevin: sono ragazzi giovanissimi, che lontani diecimila km da casa trovano in noi amicizia, lealtà, aiuto nel momento del bisogno come se fossero in famiglia. Tutta questa gente che ha aderito non è stata di certo una sorpresa, ma un bel traguardo che speriamo di migliorare nel tempo, crescendo insieme ai questi fortissimi talenti del ciclismo». Nella serata, il fan club ha donato gli utili annuali a Xiomara e Egan che li destineranno a aiutare i giovani ciclisti colombiani, con la speranza di creare nei prossimi anni una fondazione per seguire più da vicino i talenti più promettenti.
Perché l'idea Bernal-Giro può diventare realtà
La possibile presenza di Egan Bernal al Giro d’Italia passa però dalle strategie del Team Sky, una formazione che ha come capitani l’ultimo vincitore del Tour Geraint Thomas e Chris Froome. Il gallese, stando alle indiscrezioni delle passate settimane, pare interessato a provare l'esperienza alla Corsa Rosa per aggiungere una nuova perla al proprio palmares.
Si può però sognare: attendendo la conferma ufficiale del percorso della centoduesima edizione, si pronostica un Giro d'Italia ricco di salite e con cronometro interessanti. A partire dalla apertura con la scalata sul San Luca a Bologna. E non è un caso che, alla vigilia del Giro dell'Emilia, proprio Bernal abbia voluto effettuare una ricognizione con la bici da cronometro sul colle più noto del capoluogo emiliano. Una Corsa Rosa che sembra adatta alle sue caratteristiche: quindi. perché non pensare di vederlo sul podio dell’Arena di Verona fra poco più di sette mesi?