Pogačar: "Nel ciclismo non si tirano i freni". Vingegaard: "Non lo condanno"
Matteo Jorgenson: "Carapaz ieri ha avuto un passaggio gratis, volevo divertirmi". Ciccone: "Mi hanno detto che devo scusarmi, ma va bene così"
Con la vittoria della ventesima frazione del Tour de France 2024, Tadej Pogačar mette definitivamente in cassaforte la propria vittoria nella classifica generale. Remco Evenepoel prova ad attaccare Jonas Vingegaard che risponde molto bene dopo la fatica accusata nella tappa di ieri, contrattaccando e riuscendo a mettere altri 47" tra se e il belga in vista della cronometro conclusiva di domani.
Tadej Pogacar: "La Soudal ha deciso di provare e questo ha fatto al caso mio"
"Oggi mi sono veramente goduto la giornata. Non è andata come avevamo pianificato, ma non potrei essere più felice, con un’altra vittoria di tappa. Manca solo un giorno: domani penso che mi godrò anche la cronometro.
Sono rimasto sorpreso di come la corsa sia esplosa sul Col de Braus, una della mie salite preferite in allenamento in questa zona. Ma i miei compagni di squadra hanno fatto un ottimo lavoro: siamo arrivati tutti insieme alla fine della discesa, poi Soler è andato in fuga ed è stato un bene per noi. Abbiamo cercato di prenderla con calma per portare quanti più corridori possibili nel finale per stare tutti insieme prima del finale ma la Soudal ha deciso di provare a guadagnare del tempo su Jonas, penso, o vincere la tappa. Questa cosa ha fatto al caso mio.
Se mi avessero detto che avrei vinto cinque tappe prima del Tour non ci avrei creduto. È incredibile e sono molto felice e spero di poter condividere la vittoria con i miei compagni di squadra, oggi e domani.
Jonas ha avuto qualche giornata difficile: oggi ha dimostrato che non è semplice farlo crollare e che è un vero combattente. Ha dato tutto e ha fatto una grande corsa, è stato fortissimo.
Cinque vittorie sono più che sufficienti! Una sarebbe sufficiente, anche solo la maglia gialla lo sarebbe. Ma è così che va, nel ciclismo non si tirano i freni. Non so se proverò a vincere al tappa domani, vedremo: ho delle gambe veramente buone ma penso solo ad arrivare sano e salvo a Nizza. È una cronometro abbastanza pericolosa, ma magari domani potrò godermi un po’ di più il pubblico".
Joao Almeida: “Ho guadagnato un po' di tempo per essere al sicuro domani"
"Non volevamo andare a vincere la tappa: la Soudal ha fatto il ritmo e alla fine eravamo veramente vicini. Mi sentivo abbastanza bene, così ho iniziato a fare un buon passo, penso buono per tutti. Ho potuto anche mettere un po’ di tempo tra me e Landa, per essere sicuro della posizione domani. Stavo guadagnando tempo sulla fuga, poi Tadej ha attaccato per la vittoria. Il piano non era questo però eravamo così vicini che abbiamo pensato “Perché no?”. Era una buona opportunità e dovevamo coglierla. Era importante anche consolidare il mio quarto posto in classifica generale: sono molto soddisfatto, domani dobbiamo solo concludere al meglio".
Matteo Jorgenson: “Devo imparare molto da Jonas”
L'americano della Visma - Lease a Bike ha inaspettatamente sprintato sul Col de Braus per andare a togliere l'ultimo punto per la maglia a pois a Richard Carapaz. Ha così spiegato il suo gesto: "Ieri mi sono sentito come se avessi regalato i punti per il gran premio della montagna: ma bisogna almeno sprintare per prenderli! Non so perché l’ho fatto: lui [Carapaz] non stava nemmeno contribuendo alla buona riuscita della fuga. Quindi oggi mi sono detto che avrebbe almeno dovuto sprintare per prendere qualche punto. Penso che non se lo aspettasse, perché ieri ha avuto un passaggio gratis… volevo solo divertirmi un po'".
Gli è stato poi chiesto di commentare la prestazione del suo capitano Vingegaard. "Devo imparare molto da Jonas: la sua forza mentale, la sua etica lavorativa sono ammirevoli. È uno dei migliori del mondo per una ragione: lavora duramente ed è molto umile. Jonas usa la testa quando è in bicicletta, e si vede: pensa in continuazione, è sempre attento. È veramente qualcuno da cui posso imparare.
Il mio serbatoio ormai è quasi vuoto: dovrò fare una bella cena e vedremo come andrà domani".
Jonas Vingegaard: “Sono felice di essermi ripreso rispetto a ieri"
"In qualche modo speravo che Tadej mi lasciasse la vittoria, ma sapevo già di aver corso molto forte e che se avesse sprintato non avrei avuto speranze, perché ero già al limite. Si può sempre sognare, ma il ciclismo è così: non lo condanno, probabilmente avrei fatto lo stesso. Sono felice di come sono andato oggi e di come mi sono ripreso rispetto a ieri".
Giulio Ciccone: “Questo è il mio massimo. Con Buitrago c'è stata qualche borracciata di troppo”
"Personalmente sono soddisfatto: l'ho sempre detto, questo è il mio massimo. Sto facendo i miei migliori dati di potenza di sempre. Però bisogna dare merito a chi va più forte: siamo al Tour, la gara più importante del mondo, sicuramente il Tour con il livello più alto che abbia mai disputato. Guardando i dati, i numeri delle scalate… non c'è da dirlo, sono sempre record su record, ma non di poco, di minuti su minuti! Quindi va bene così.
Sono arrivato morto alla terza settimana! Oggi ho dato tutto, però sono contento di essere riuscito a farlo, è già qualcosa dopo tre settimane riuscire a spremersi al cento per cento. Non ho nessun rimpianto per le tappe e le fughe: il livello è così alto che più di così non potevo dare".
Parlando poi della polemica di ieri con Santiago Buitrago all'arrivo, l'abruzzese ha detto: "Io mi sono sfilato per primo e ho continuato con il mio passo: lui [Buitrago] era quindici secondi davanti a me e io stavo rientrando su di lui. C'è stata qualche borracciata di troppo, però non posso dirlo perché mi è già stato detto che devo scusarmi e che non è vero. Sfortunatamente, però, eravamo in tanti ad averlo visto. Ma va bene così".