I team 2017: AG2R La Mondiale
Bardet ma non solo per i francesi: con gli arrivi di Holst Enger, Naesen e Vandenbergh la squadra è pronta al salto di qualità
Da oggi iniziamo l'analisi delle diciotto formazioni che compongono il World Tour 2017. Numero identico a quello della scorsa stagione, ma con due cambiamenti: addio a IAM Cycling e Tinkoff, i cui proprietari hanno deciso di non proseguire la sponsorizzazione, e un benvenuto nel massimo circuito alla neonata Bahrain-Merida e alla più esperta Bora-Hansgrohe.
Il primo appuntamento si focalizza sull'AG2R La Mondiale: la compagine transalpina, una delle colonne del massimo circuito grazie ad una struttura dirigenziale efficace e ad uno sponsor stabile, è reduce da un'annata più che buona culminata con la seconda posizione di Romain Bardet nella gara più sentita, ovvero sia il Tour de France. Il mercato ha portato nove acquisti che, sulla carta, possono permettere alla squadra savoiarda di effettuare quel salto di qualità che è sempre mancato nelle precedenti stagioni.
ROSA
Gediminas Bagdonas (Ltu, 1985), Jan Bakelants (Bel, 1986), Rudy Barbier (Fra, 1992), Romain Bardet (Fra, 1990), Julien Bérard (Fra, 1987), François Bidard (Fra, 1992), Mikaël Cherel (Fra, 1986), Clément Chevrier (Fra, 1993), Nico Denz (Ger, 1994), Axel Domont (Fra, 1990), Samuel Dumoulin (Fra, 1980), Hubert Dupont (Fra, 1980), Julien Duval (Fra, 1990), Sondre Holst Enger (Nor, 1993), Mathias Fränk (Sui, 1986), Ben Gastauer (Lux, 1987), Cyril Gautier (Fra, 1986), Alexandre Geniez (Fra, 1988), Alexis Gougeard (Fra, 1993), Hugo Houle (Can, 1990), Quentin Jauregui (Fra, 1994), Pierre Latour (Fra, 1994), Matteo Montaguti (Ita, 1984), Oliver Naesen (Bel, 1990), Nans Peters (Fra, 1994), Domenico Pozzovivo (Ita, 1982), Christophe Riblon (Fra, 1981), Stijn Vandenbergh (Bel, 1984), Alexis Vuillermoz (Fra, 1988)
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: La squadra, già assai competitiva, si è ulteriormente rinforzata. Il capofila rimane chiaramente Romain Bardet che, galvanizzato dal podio all'ultimo Tour de France, punta senza mezzi termini a bissare tale risultato. Per aiutarlo sono stati ingaggiati lo svizzero Mathias Fränk e Alexandre Geniez, corridori di sicura affidabilità in salita. L'ex FDJ potrebbe essere spedito come capitano al Giro d'Italia, dove c'è sempre la carta Domenico Pozzovivo. Se il lucano rappresenta, con il trentaseienne Hubert Dupont, l'esperienza, il giovane Pierre Latour (che sarà alla Grande Boucle) simboleggia la freschezza e il futuro.
VOLATE: In un settore non prioritario ai fini degli interessi del team, il manager Vincent Lavenu aggiunge tre cartucce utili a rimpolpare il bottino di successi. La garanzia risponde al nome di Samuel Dumoulin, sempre vincente nelle corse in patria. Francesi sono due volti nuovi, ossia Pierre Barbier e Julien Duval, piazzati spesso e volentieri nel 2016 sulle strade di casa. Il nome di maggior richiamo è quello di Sondre Holst Enger, norvegese ancora giovane ma che qualche squillo lo ha già mostrato: potrebbe essere una delle rivelazioni della stagione internazionale.
PAVÉ: Completo restyling nel settore, con i due nomi più importanti giunti dalla sessione di mercato. Dallo squadrone Etixx arriva Stijn Vandenbergh, che vuole sparare le ultime cartucce della carriera nel ruolo di capitano. Il bastone del comando sarà condiviso con Oliver Naesen, forse la sorpresa maggiore dell'ultima stagione, dove si è messo in luce prima sul pavé e poi vincendo a fine stagione a Plouay. I francesi sperano anche su Alexis Gougeard e Quentin Jauregui, entrambi reduci da un'annata al di sotto delle loro potenzialità.
CLASSICHE: In termini relativi, si tratta della nota dolente, se così si può dire. Oltre a Bardet, che nelle prove più insidiose dal punto di vista altimetrico è spesso protagonista, l'uomo da tenere d'occhio è Jan Bakelants, che dalla sua vanta anche una certa dose di scaltrezza che non guasta mai. L'alternativa è Alexis Vuillermoz, la cui crescita ha subito uno stop nel 2016. Solidi corridori sono Cyril Gautier e Matteo Montaguti, da cui non ci si deve attendere risultati pesanti quanto piuttosto un buon rendimento.