Frattura scomposta e pluriframmentata al femore per Tao, lui saluta: "Arrivederci, Giro"
Il britannico della Ineos Grenadiers viene trasportato in ospedale a Genova dopo la caduta ed il ritiro dal Giro d'Italia. L'esito degli esami conferma i sospetti, necessaria un'operazione chirurgica che avverrà in Italia
In questo Giro d’Italia che assomiglia sempre di più ad una corsa ad eliminazione si è aggiunto ieri il ritiro di Tao Geoghegan Hart, secondo della generale e parso in ottima forma. Il vincitore dell’edizione 2020 è infatti caduto a 68 km dalla conclusione di Tortona nel tratto in leggera discesa che collegava la salita di Colla di Boasi all’abitato di Busalla. L’asfalto bagnato e una semicurva hanno causato una scivolata di Alessandro Covi (UAE Emirates), che stamattina non prenderà il via per un infortunio all’osso sacro. In quell’occasione finivano a terra la Maglia Rosa Geraint Thomas, Pavel Sivakov, Primoz Roglic, e appunto Tao Geoghegan Hart, che è parso da subito il più gravemente infortunato.
L’immagine che non volevamo vedere è arrivata poco dopo, con il britannico caricato in barella sull’ambulanza: il suo Giro era finito. Gli esami medici effettuati nelle ore successive in ospedale a Sampierdarena non hanno lasciato dubbi. Dopo una prima comunicazione della sua Ineos Grenadiers che narrava di “frattura all’anca” è stata più precisa la ricostruzione della Gazzetta dello Sport di stamane, che riporta che Tao avrebbe riscontrato una frattura molto scomposta e frammentata in almeno tre punti del femore, nella zona trocanterica, la più vicina all’anca. Sarebbe anche richiesta un’operazione chirurgica in tempi urgenti, ma l’atleta non può essere trasportato a Manchester come il team avrebbe voluto, troppi per lui i dolori e i rischi del caso, e l’intervento avverrà in Italia.
In serata è stato lo stesso Tao a rassicurare tutti, per quanto possibile, con un tweet: “Sono devastato per come è finito il mio Giro. Ringrazio tutti per i messaggi di vicinanza e affetto. Ero davvero entusiasta per il resto della corsa e ho amato ogni singolo minuto di gara. Arrivederci, Giro d’Italia”. Parole che suonano come un’ulteriore dimostrazione d’affetto per una corsa che il 28enne londinese non ha mai nascosto di amare molto e che in carriera gli ha dato tanto.