I fratelli Barbier si sono rifatti una vita: piccola, ma vincente
La Philippe Wagner/Bazin ha iniziato alla grande la stagione, grazie soprattutto al velocista Pierre Barbier, vincitore di cinque corse. Dietro ai suoi successi c'è anche la mano del fratello maggiore Rudy, diventato il suo pesce pilota.
Diciassettesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: Ronde de l’Oise, Tour of Malopolska e Philippe Wagner/Bazin, che ha già conquistato sei vittorie grazie soprattutto a Pierre Barbier.
Le corse della settimana
Ronde de l’Oise
In Francia è andata in scena la Ronde de l’Oise, corsa a tappe di quattro giorni giunta alla sessantanovesima edizione, per la sedicesima volta nel calendario UCI. Hanno partecipato venti squadre: quindici Continental e cinque formazioni dilettantistiche.
La prima tappa aveva un percorso molto semplice, senza alcuna difficoltà altimetrica di rilievo. Come da previsione, tutto si è deciso in una volata di gruppo e le formazioni di sviluppo dei team professionistici hanno fatto la voce grossa: Lewis Bower (Groupama-FDJ Continental) si è imposto davanti a Lars Vanden Heede (Soudal-Quick Step Devo) e Mads Landbo (Uno-X Mobility Development).
La seconda frazione non era durissima, ma prevedeva un paio di strappi da non sottovalutare negli ultimi venti chilometri. Nonostante le difficoltà, sul traguardo il gruppo si è presentato sostanzialmente compatto e lo spunto migliore è stato quello di Daniel Skerl (CTF Victorious). Alle spalle del friulano si sono piazzati Pierre Barbier (Philippe Wagner/Bazin) e Šimon Vaníček (ATT Investments). Lewis Bower ha conservato la testa della classifica.
La terza tappa presentava diverse salite non troppo impegnativa, l’ultima delle quali terminava a una ventina di chilometri dal traguardo. Ancora una volta non c'è stata selezione e lo sprint di gruppo ha visto prevalere Pierre Barbier davanti a Mees Vlot (Development DSM-Firmenich) e Roy Hoogendoorn (Metec-SOLARWATT). Lewis Bower, malato, non ha preso il via e così la maglia di leader è passata sulle spalle del vincitore di tappa.
L’ultima frazione era decisamente più semplice delle due precedenti, con le uniche asperità situate a metà percorso. Ovviamente è stata nuovamente volata e Pierre Barbier ha vinto per il secondo giorno consecutivo, precedendo Daniel Skerl e Šimon Vaníček.
Pierre Barbier ha conquistato il successo finale e la classifica a punti. A 11” dal francese, Daniel Skerl, miglior giovane della corsa, si è preso il secondo gradino di un podio che è stato completato da Lars Vanden Heede, staccato di 18”. Lukas Rüegg (Vorarlberg) è stato il re degli scalatori, mentre la Philippe Wagner/Bazin si è aggiudicata la graduatoria a squadre.
Tour of Malopolska
In settimana si è disputato il Tour of Malopolska, una delle più importanti gare polacche. Corsa a tappe di quattro giorni, fa parte del calendario UCI da poco più di vent’anni, ma la prima edizione risale al 1961. Quest’anno al via c’erano ben ventinove squadre: sedici Continental e tredici formazioni dilettantistiche.
La gara si è aperta con un cronoprologo di 1400 metri interamente in salita per le strade di Cracovia. Il miglior tempo è stato realizzato dall’ex EOLO-Kometa Márton Dina (ATT Investments), già vincitore sullo stesso percorso lo scorso anno. L’ungherese ha preceduto di 1” il polacco Michał Paluta (Santic-Wibatech) e di 2” il lussemburghese Ivan Centrone (Global6 United).
La prima tappa presentava un percorso ondulato e l’arrivo era situato in cima ad una salita di quattro chilometri. Circa venti corridori sono rimasti al comando e si sono giocati il successo allo sprint: lo spunto vincente è stato quello del leader della generale Márton Dina, che ha battuto Lukáš Kubiš (Elkov-Kasper) e Tomasz Budziński (Mazowsze Serce Polski). L’ungherese ha ovviamente conservato la testa della classifica.
Anche la seconda frazione presentava diverse asperità lungo il percorso, ma l’ultimo strappo impegnativo era piazzato a circa 25 km dal traguardo. È stata una giornata buona per la fuga, con due corridori che hanno resistito al gruppo. La volata ha premiato Felix Ritzinger (Felt Felbermayr), che ha preceduto il compagno di avventura Gustav Dahl (Airtox-Carl Ras), consolatosi con la conquista della maglia di leader. Mads Andersen (Airtox-Carl Ras) ha regolato il gruppo, giunto al traguardo con un ritardo di 2’02”.
Con una classifica ancora molto corta, l’ultima tappa aveva tutte le caratteristiche per essere decisiva: presentava, infatti, un finale durissimo, con l’arrivo di Przehyba situato in cima ad una salita di 8 chilometri con una pendenza media superiore all’8%. Riccardo Zoidl (Felt Felbermayr) si è rivelato il più forte e ha staccato tutti. L’esperto corridore austriaco ha rifilato 23” ai più immediati inseguitori Márton Dina e Jonas Rapp (Hrinkow Advarics).
L’ultima frazione si è rivelata decisiva: dopo aver conquistato il Tour of Hellas, Riccardo Zoidl ha vinto la sua seconda corsa a tappe consecutiva, con un margine di 12” su Márton Dina e 35” su Jonas Rapp. Felix Ritzinger si è aggiudicato la classifica a punti, Marijn Ijmker (UWTC de Volharding) quella dei GPM e Malte Hellerup (Aalborg-Sparekassen Danmark) è stato il miglior giovane. La graduatoria a squadre, infine, ha premiato la Santic-Wibatech.
Le Continental tra i big
Sei Continental hanno preso parte all’Heylen Vastgoed Heistse Pijl e il miglior risultato è stato ottenuto dalla Tarteletto-Isorex. Dopo un maggio non troppo positivo, Timothy Dupont ha ritrovato la top ten, chiudendo in sesta posizione. L’altra corsa professionistica belga della settimana, la Brussels Cycling Classic, non ha visto al via formazioni di terza divisione.
In settimana c’è stata una novità di ciclomercato, annunciata dall’UCI sul proprio sito: la Mg.K Vis-Colors for Peace ha ingaggiato Carlos Samudio, già membro del team nella scorsa stagione. Nell’organico della formazione italiana, il panamense rimpiazza il giovane Filippo Ricci, che non ha partecipato a nessuna gara internazionale quest’anno.
Il ritratto della settimana: Philippe Wagner/Bazin
Tra le Continental europee più vincenti nella prima parte di stagione c’è la Philippe Wagner/Bazin. Nata quest’anno dalla fusione tra una squadra di terza divisione belga, la Materiel-Velo.com, e una compagine dilettantistica francese, la Philippe Wagner, la formazione diretta da Geoffrey Coupé ha già vinto la bellezza di sei corse: due tappe e la classifica finale della Ronde de l’Oise, una frazione del Tour de Bretagne e due del Tour of Sharjah. Questi risultati dicono tanto della crescita del team: in due anni di storia, infatti, la Materiel-Velo.com aveva vinto, a livello UCI, soltanto due tappe (una nel 2022 e una nel 2023) del Tour de la Guadeloupe.
La fusione ha riguardato prevalentemente gli staff: soltanto due corridori della rosa 2024, infatti, correvano lo scorso anno con la Philippe Wagner, mentre gli uomini provenienti dalla Materiel-Velo.com sono quattro. Il roster è composto da sedici elementi: otto belgi, sette francesi (quattro dei quali hanno già corso tra i professionisti) e un lussemburghese. Proprio gli ex pro’ hanno dato il meglio in questi primi mesi dell’anno: da loro, infatti, sono arrivate tutte e sei le vittorie.
Il corridore che ha ottenuto i migliori risultati in questa prima parte di stagione è Pierre Barbier, vincitore di ben cinque corse. Il ventiseienne, che è stato professionista per tre anni con le maglie di Delko e B&B Hotels, ha sempre assicurato tanti piazzamenti, ma sembrava un po’ allergico alla vittoria: prima del 2024, infatti, il suo unico successo UCI era una tappa del Tour of Bulgaria 2020. Quest'anno sembra finalmente essersi sbloccato.
Le tante vittorie del velocista principale del team si devono anche a un apripista di eccezione: Rudy Barbier, che vanta nel curriculum sei stagioni tra i professionisti (di cui cinque nel WorldTour), si è convertito quest’anno nel ruolo di ultimo uomo per il fratello minore e i risultati si stanno rivelando eccellenti. Il trentunenne, che in carriera ha vinto dieci volte in corse UCI, ha ottenuto tre top ten nel 2024, sempre in occasione di vittorie di Pierre.
Alexis Guerin ha centrato l’altra vittoria della formazione belga in questa prima parte di 2024. Il trentunenne ha corso nel 2023 fra i professionisti con la maglia della Bingoal WB, ma, nonostante una buona stagione, non è stato confermato. Anche lui, come Rudy Barbier, ha vinto dieci corse internazionali e, grazie alla sua condotta di gara aggressiva e alla sua tenuta in salita, ha conquistato diverse maglie di miglior scalatore.
L’altro corridore ad aver già assaggiato il professionismo è Alan Boileau, che ha vestito la maglia della B&B Hotels nel biennio 2021-2022. Tornato tra i dilettanti dopo la chiusura della squadra di Jérôme Pineau, aveva annunciato il ritiro a metà della scorsa stagione, ma quest’anno ha deciso di tornare in gruppo e ha già centrato due quarti posti. In carriera ha vinto cinque volte a livello UCI, mostrando un particolare feeling con il Tour du Rwanda.
Thomas Devaux non ha ancora ottenuto risultati di spessore nel 2024, ma ha preso parte alla Ronde de l’Oise, rivelatasi un trionfo per la squadra. Nella stessa corsa, che presentava un percorso più impegnativo, aveva fatto vedere le cose migliori lo scorso anno, quando vestiva la maglia della St.Michel-Mavic-Auber 93. A livello UCI è ancora a caccia della prima vittoria.
Si è invece sbloccato lo scorso anno, vincendo una tappa del Tour de la Mirabelle, Quentin Bezza. Il ventiseienne è alla prima stagione nel mondo Continental e si sta rivelando particolarmente competitivo nelle cronometro brevi. Al Tour of Sharjah ha mostrato anche una discreta tenuta in salita, che gli ha permesso di concludere la corsa in decima posizione.
L’ultimo francese in squadra è Gwen Leclainche, uno dei due corridori che nel 2023 vestivano la maglia della Philippe Wagner. Alla prima stagione completa nel mondo Continental (nel 2022 fu stagista della Go Sport-Roubaix), il ventiquattrenne si sta facendo notare per l’attitudine ad andare in fuga: è stato protagonista di azioni a lunga gittata alla Classic Loire Atlantique, al Tour du Jura, al Tour du Doubs e in due frazioni della 4 Jours de Dunkerque. Vincitore lo scorso anno della Paris-Troyes, da under 23 ha chiuso sul podio la Liegi-Bastogne-Liegi di categoria.
Fra gli otto belgi del team, il più noto è Stefano Museeuw, che a livello Continental ha già vestito le maglie di BEAT, Minerva e Van Rysel-Roubaix. Il ventisettenne è figlio d’arte (suo padre è il campione del mondo del 1996 Johan), ma non è quasi mai stato protagonista in corse internazionali: ad oggi la sua unica top ten è rappresentata dal settimo posto alla Ronde van Overijssel 2022.
Il belga che si sta mettendo maggiormente in mostra in questa stagione è Tristan Scherpenbergh, uno dei corridori che lo scorso anno difendevano i colori della Materiel-Velo.com. Il venticinquenne ha chiuso al quinto posto l’Omloop van het Waasland e al ventesimo una corsa professionistica, la Ronde van Limburg. Ha fatto parte, inoltre, del treno di Pierre Barbier alla Ronde de l’Oise e ha disputato diverse corse dilettantistiche in patria, salendo sul podio in diverse occasioni.
Vestivano la maglia della Materiel-Velo.com nel 2023 anche Theo Bonnet e Enrico Dhaeye. Il primo, ventidue anni, non è mai arrivato tra i primi dieci in corse UCI e quest’anno si è reso protagonista della fuga di giornata al Circuit Franco-Belge. Il secondo, ventitré anni, ha centrato qualche top ten in carriera, mentre quest’anno è stato protagonista in fuga a Le Samyn e ha ottenuto qualche buon risultato in corse dilettantistiche.
Kasper Saver faceva parte lo scorso anno della Philippe Wagner e si è guadagnato la conferma con tanti buoni risultati in corse dilettantistiche. Quest’anno, invece, è stato schierato molto spesso in gare professionistiche, senza ottenere grossi risultati. Le sue migliori prestazioni sono arrivate al Tour de la Provence: protagonista di due fughe, ha sfiorato la maglia di miglior scalatore.
Thibaut Ponsaerts ha vestito la maglia della Lotto-Soudal U23 per tre anni, prima di passare al mondo Continental con la Minerva. Dopo la chiusura della Continental belga è stato costretto a tornare tra i dilettanti e i suoi risultati ne hanno risentito. In questa stagione, il ventitreenne ha corso molto poco in gare internazionali, senza mai lasciare il segno.
Gli altri due belgi del team sono Jens Vandenbogaerde e Mathias Vanoverberghe. Entrambi si sono guadagnati il posto con tanti risultati nelle gare dilettantistiche locali. Il trentaduenne Vandenbogaerde mancava dal mondo Continental dal 2016 e il suo miglior risultato internazionale risale addirittura al 2011. Il ventiseienne Vanoverberghe, invece, è alla prima esperienza Continental e in questa stagione si è ben comportato al Tour of Sharjah e al GP Jean-Pierre Monseré.
L’unico corridore del team a non essere né francese né belga è il lussemburghese Alexandre Kess. Lo scorso anno, il ventenne ha vinto una tappa del Tour de la Guadeloupe, regalando alla Meteriel-Velo.com l’unico successo stagionale. In questa stagione ha corso poco con la squadra, ma ha arricchito il suo calendario disputando due corse a tappe della Coppa delle Nazioni under 23 con la maglia della nazionale.
La Philippe Wagner/Bazin tornerà in corsa sabato, in occasione della Dwars door het Hageland. In seguito si schiererà al via del Belgium Tour, uno dei grandi obiettivi stagionali.