Vento e noia in UAE, Mark Cavendish piazza un'altra zampata battendo il leader Philipsen. Sesto Malucelli
Esattamente fra tre mesi festeggerà il 37esimo compleanno sulle strade del Giro d'Italia, il più clamoroso caso di revenienza nel ciclismo degli anni '20, due anni fa era finito, l'anno scorso è risorto, quest'anno continua a vincere con regolarità impressionante: Mark Cavendish ha lasciato un altro segno negli Emirati Arabi Uniti, paese in cui era abituato a conquistare tappe già ai tempi di Dubai Tour o Abu Dhabi Tour, un ragazzo coerente se vogliamo.
La seconda tappa dell'UAE Tour, destinata a entrare direttamente nella top ten delle corse più noiose dell'anno, si è svolta tutta tra Abu Dhabi e dintorni, con partenza dall'isola di Al Hudayriat e arrivo all'Abu Dhabi Breakwater; in mezzo 176 km di piattone e vento, e il vento, transitando la carovana da inevitabili pezzi di deserto, portava tanta sabbia sulla strada, e per tutto il tempo si è aspettato che si mettesse trasversale nei confronti della carreggiata onde lanciare eventuali ventagli che però non si sarebbero verificati mai, e insomma come la riempi una giornata così?
In casa Gazprom-RusVelo si sono guardati in faccia stamattina e hanno avuto l'idea di mandare in fuga la squadra. Sicché al km 6 son partiti Dmitriy Strakhov, leader dei traguardi volanti dopo essere già stato in fuga ieri e quindi motivato oggi a conservare la maglia nera della relativa classifica, e il suo compagno Michael Kukrle; dopo una quindicina d'altri chilometri s'è mosso pure il terzo Gazprom, Pavel Kochetkov, e il trio ha fatto quello che doveva, ovvero stare in avanscoperta per 134 km, passare da un vantaggio massimo di 3'20" (ai -61) e permettere a Strakhov di vincersi i suoi due bravi sprint intermedi; l'ultimo dei due TV era posto ai -43 dal traguardo, fatto quello i tre ragazzi della Gazprom, snervati anche da un vento antipaticamente contrario, si sono rialzati per essere ripresi ai -36. Come prima cosa per festeggiare l'impresa, Strakhov si è buttato a bordo strada a far la pipì proprio mentre veniva raggiunto dal gruppo (presa di posizione situazionista per contestare la sabbia al grido di "io preferisco lo scoglio!" o semplicemente il simpatico russo ci ricorda il dramma di chi è in fuga, sempre inquadrato dalle telecamere, fattore che implica l'impossibilità di espletare un bisognino?).
Quanto al gruppo, per gran parte della giornata chiacchiere, battute, risate, gag, con l'highlight del vincitore di ieri Jasper Philipsen che nelle retrovie del plotone scherzava con gli amici producendosi in una discesa di sella, tratto di corsetta e risalita al volo (tipo cross insomma). Il ciclismo ci piace anche per queste cose.
Venendo infine alla volata, gran lavorìo di treni fino all'ultimo chilometro, poi rimescolamento e Quick-Step Alpha Vinyl che si è fatta trovare al posto giusto al momento giusto per lanciare Mark Cavendish. Solo che non l'ha lanciato, perché Michael Mørkøv s'è perso troppo presto il capitano, irretito in mezzo alle maglie Bora-Hansgrohe che lavoravano per Sam Bennett. Niente paura, Mark non ha disdegnato una bella spallata allo stesso Bennett per prendere la posizione che voleva, mentre la coppia Groupama-FDJ Jacopo Guarnieri-Arnaud Démare cincischiava un attimo di troppo. Allora è partito proprio lo stesso Cavendish, ai 120 metri, con a ruota Pascal Ackermann (UAE Emirates) che è presto sfiorito, e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) che invece è emerso forte da dietro provando a contestare il successo di giornata all'esperto uomo di Man, ma dovendosi arrendere alla persistenza di Mark.
Il quale festeggia la seconda stagionale, la prima l'ha conquistata la scorsa settimana nella seconda tappa del Tour of Oman, gli piacciono le seconde tappe. Philipsen si è preso un amaro secondo posto davanti ad Ackermann, Olav Kooij (Jumbo-Visma), Démare, Matteo Malucelli (Gazprom), Emils Liepins (Trek-Segafredo), Tom Devriendt (Intermarché-Wanty), Michael Schwarzmann (Lotto Soudal) e Marijn Van den Berg (EF Education-EasyPost).
In classifica Philipsen conferma la maglia rossa di leader con 4" su Dmitriy-Mister-Abbuoni-Intermedi-Strakhov: della serie, se Jasper non si fosse piazzato nei tre oggi, in testa alla classifica ci sarebbe andato direttamente il russo. Al terzo posto sale Cavendish a 6", quindi abbiamo Bennett a 10", Ackermann, Elia Viviani (INEOS Grenadiers), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF) e Kukrle a 12", Xandres Vervloesem (Lotto) e Kochetkov a 14".
Posizioni e distacchi destinati a essere presto spazzati via, dato che domani il terzo piattone in tre giorni avrà il non trascurabile dettaglio di essere programmato contro il tempo: una crono breve breve ad Ajman, 9 km in riva al mare con passaggio accanto al Golf Club di Al Zorah, metà strada ad andare e metà a tornare su una di quelle caratteristiche superstrade nel deserto che rendono così belli gli Emirati Arabi Uniti.