Vine, Healy, Küng e tanti altri: ecco tutti i cacciatori di tappe del Giro d'Italia
Dai passisti agli scalatori, dai velocisti resistenti ai cronomen: passiamo in rassegna tutti i battitori liberi che proveranno a conquistare una tappa della prossima Corsa Rosa
La 106esima edizione del Giro d’Italia prenderà il via domani, e nella presentazione ufficiale delle squadre tenutasi ieri sera a Pescara tutti gli appassionati hanno potuto osservare i 176 protagonisti che si daranno battaglia nelle prossime tre settimane di corsa. Dopo aver analizzato nel dettaglio i favoriti per la classifica generale e tutti i velocisti che vedremo in azione negli sprint passiamo ora in rassegna i cacciatori di tappe che hanno in un successo di tappa il principale obiettivo per questo Giro. Prima di iniziare la carrellata, una doverosa precisazione. Vista la relativa carenza di sprinter puri, anche a causa di un percorso che offre poche opportunità di volata sicura, abbiamo deciso di non ripeterci inserendo nella categoria “Velocisti” tutti i corridori veloci presenti, lasciando così maggiore spazio qua sotto ai numerosissimi battitori liberi presenti in questa edizione della Corsa Rosa.
Filippo Ganna
Pippo è probabilmente l’italiano più atteso di questa edizione, soprattutto per le due cronometro in cui si preannuncia grande battaglia. Conquistare la prima Maglia Rosa, tuttavia, non sarà affatto semplice vista la nutrita concorrenza in cui rientrano appieno anche i favoriti per la classifica generale Remco Evenepoel e Primoz Roglic. Oltre alle prove contro il tempo, poi, sarebbe bello vedere il verbanese in azione in prima persona anche in altre frazioni, anche se le logiche della sua Ineos Grenadiers potrebbero prevalere sulle ambizioni personali.
Ben Healy
L’irlandese è stata la grande sorpresa della primavera e esordirà nel suo primo grande giro anche per potersi testare e scoprire i propri limiti. Il classe 2000 non esclude neppure di provare a resistere in classifica generale, anche se la sua EF Education-EasyPost avrebbe già abbastanza soluzioni in questo settore. Di sicuro, però, Healy sarà uno dei favoriti principali in caso di tappe da fuga numerosa viste le sue doti da eccellente uomo da corse collinari, sperando che l’irlandese non arrivi al Giro con le pile un po’ scariche.
Koen Bouwman
La Maglia Azzurra dello scorso Giro è quest’anno inserito in una Jumbo-Visma molto più ambiziosa e tutta interessata a proteggere il capitano Primoz Roglic. Sembra quindi più difficile per lui prendersi spazi per cercare gloria personale, ma se le 3 settimane di corsa dovessero presentarne la possibilità, sarà d’obbligo iscrivere Bouwman tra i favoriti principali nelle fughe che solitamente caratterizzano i tapponi alpini.
Stefan Küng
La presenza del passistone svizzero della Groupama-FDJ non era prevista questo inverno, ma il cambiamento di programmi ci impone di inserirlo pienamente tra i grandi favoriti per la prima Maglia Rosa, e non solo. Il vice-campione del mondo a cronometro, infatti, si è affermato nelle ultime stagioni come grande uomo da classiche, e nonostante l’appoggio al proprio capitano Thibaut Pinot potrebbe godere di buona libertà per cercare un successo personale anche al di fuori delle prove contro il tempo.
Jay Vine
Il nome dell’australiano della UAE Emirates è forse uno dei più attesi ed intriganti protagonisti del prossimo Giro. Durante la scorsa Vuelta a España ha mostrato impressionanti doti da scalatore, vincendo 2 tappe e tenendo testa ai favoriti per la classifica generale. La sua vittoria ad inizio stagione al Tour Down Under cambia però le cose, poiché potrebbe proiettarlo nella dimensione di capitano molto presto. Il dubbio resta: vedremo Vine come battitore libero a caccia di tappe e Maglia Azzurra o correrà da vice-leader in appoggio a João Almeida?
Lennard Kämna
Per il passista-scalatore tedesco della Bora-Hansgrohe vale un discorso simile a quello appena affrontato per Vine. La sua formazione non sembra precludergli la possibilità di curare la classifica generale, ma la sua carriera gli ha sempre portato soddisfazioni correndo più liberamente e, all’occorrenza, aiutando i compagni. Di sicuro invece c’è che anche Kämna è uno dei favoritissimi per la classifica dei GPM.
Warren Barguil
Esordio al Giro alla soglia dei trent’anni per il capitano della Arkéa Samsic, che sembra ormai aver accantonato da qualche stagione velleità di classifica generale, preferendo concentrarsi sulle classiche collinari e mirando ai successi parziali nei grandi giri. Guarito in extremis dal covid, Barguil si presenta al via con grandi motivazioni per completare la trilogia di tappe vinte, finora, a Tour e Vuelta.
Magnus Cort
La EF Education-EasyPost ha decisamente intenzione di fare sul serio quest’anno al Giro. La presenza del danese, che come Barguil vorrebbe aggiungere una vittoria in Italia per completare il proprio palmarès, è una garanzia per quanto riguarda gli sprint ristretti e le fughe. Cort Nielsen è infatti un corridore in grado di competere su qualsiasi terreno e, se dovesse trovare la condizione soddisfacente che gli è mancata lo scorso anno, potrebbe essere inserito tra i favoriti di almeno una decina di tappe.
Bauke Mollema
Continuando la carrellata di coloro a cui manca una vittoria alla Corsa Rosa, non possiamo certo esimerci dal citare il veterano olandese della Trek-Segafredo. Vista l’assenza di Ciccone, Mollema avrà ancora più spazio in una formazione priva di capitani per la classifica, anche se le recenti prestazioni del 36enne di Groningen lasciano qualche perplessità. L’ultima primavera non è stata infatti eccellente per lui, e vista la grandissima concorrenza che si preannuncia nelle fughe di questa edizione, la vittoria di tappa potrebbe essere più complicata del previsto.
Brandon McNulty
La presenza dello statunitense della UAE Emirates è arrivata un po’ a sorpresa, visto che Brandon sembrava destinato ad un ruolo di gregario per il Tour de France di Tadej Pogacar. Sulla carta, anche al Giro il suo compito dovrebbe essere quello di proteggere al meglio João Almeida, ma da un corridore che negli ultimi tempi sta trovando la strada della vittoria sempre più spesso (tanto da essere stato etichettato come “il nuovo re delle fughe” da Thomas De Gendt) ci si può aspettare veramente di tutto.
Alessandro Covi
Altro italiano inserito a pieno titolo tra i favoriti di prima fascia per le fughe che caratterizzano i grandi giri è il 24enne compagno di squadra di McNulty. I limiti di Covi sono in continuo divenire, vista la tanto bella quanto inaspettata vittoria sulla Marmolada la scorsa edizione. Anche il suo è un nome spendibile per diverse frazioni, ma la sua UAE dovrà essere brava a gestire tutti i corridori forti a propria disposizione, dovendoli conciliare con le ambizioni di classifica del leader Almeida.
Altri Cacciatori di Tappe
Come scritto in apertura, quest’anno i nomi di solidi corridori che potrebbero dedicarsi ai successi di tappa abbondano, raggruppiamo qui tutti coloro che, pur attirando meno attenzioni dei nomi già citati, potranno comunque dire la loro per una vittoria parziale. Tra i più veloci, che potrebbero sfruttare le fughe per centrare il colpo grosso troviamo i già vincitori di tappa Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck) e Andrea Vendrame (AG2R Citroën), mentre sarebbe davvero meritato un successo per un corridore come Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa), sempre piazzato ma finora poco vincente.
Passando agli uomini da classiche segnaliamo la presenza di un Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) che dovrebbe ancora affinare la condizione e di garanzie come Lorenzo Rota (Intermarché-Circus-Wanty) e Simon Clarke (Israel-PremierTech) e del veneto Samuele Battistella (Astana Qazaqstan). Terminiamo infine con gli scalatori che potrebbero ignorare la classifica generale e cercare affermazioni personali come Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa), Patrick Konrad e Bob Jungels (Bora-Hansgrohe) ed Andreas Leknessund (DSM), non dimenticando un nome come quello di Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), che potrebbe però dedicarsi alla generale.