Calmejane asso pigliatutto: tappa e generale
Coppi & Bartali, il francese riesce a distanziare Skujins in discesa: allo sprint batte Torres e fa sua anche la classifica
Toms Skujins, in cuor suo, sapeva bene che di Lilian Calmejane non bisogna mai fidarsi. In qualche modo il francese, da questo punto di vista degno emulo di Chavanel e Voeckler, prova sempre e comunque a darsi da fare. E anche oggi, lui che era secondo nella generale, ha cercato di ribaltare la classifica in maniera meno consueta rispetto al solito, ossia sfruttando la discesa finale. E, come accaduto nella semitappa inaugurale, il ventiquattrenne di Albi riesce ad aver ragione, riuscendo a far sua la Settimana Internazionale Coppi & Bartali 2017.
Sei ritiri, fra cui Mareczko e Pozzato. Il gruppo va veloce
Da una festante Fiorano Modenese, svegliatasi presto ed ancora esultante per la (finalmente) ritrovata vittoria della Ferrari, i corridori sono partiti a mezzogiorno per i 160 km con destinazione Sassuolo. In sei hanno preferito non riattaccarsi il numero: Marco Maronese (Bardiani CSF), la coppia Wilier Triestina Jakub Mareczko e Filippo Pozzato e il tris della Unieuro Trevigiani Marco Molteni, Simone Ravanelli e Sergio Vega.
Numerosi i tentativi, tutti infruttuosi, nei primi km. L'andatura rimane però particolarmente elevata tanto che al km 20 c'è da registrare un frazionamento del gruppo: davanti rimangono una sessantina di elementi, fra cui i migliori tre della generale. Il ricompattamento arriva attorno al km 35, quando giunge la notizia dell'abbandono del vincitore uscente Sergey Firsanov (Gazprom-RusVelo), totalmente trasparente in questa edizione.
Tanti tentativi ma la fuga non si forma
Nel corso della seconda ascesa di Montebabbio (non valida come gpm) il plotone si spezza di nuovo, con quaranta atleti a comporre l'avanguardia. Il resto dei superstiti riesce a rientrare al termine di discesa, iniziando tutti insieme appassionatamente la prima delle quattro tornate di 23.4 km ciascuna del circuito sassuolese. A cercare di smuovere le acque prova un drappello di sedici elementi, con Maxime Bouet (Fortuneo-Vital Concept), Reinardt Janse van Rensburg (Team Dimension Data), Paolo Totò (Sangemini-MG.KVis) e il vincitore di ieri Thomas Boudat (Direct Énergie) come nomi nomi.
Anche questi coraggiosi non vanno da nessuna parte e vengono riassorbiti prima dell'approccio alla salita di Fazzano. Scollina al comando Danilo Celano (Amore&Vita-Selle SMP) con pochi secondi su Brice Feillu (Fortuneo-Vital Concept) e sul resto del gruppo. La discesa verso il passaggio sul traguardo separa nuovamente il plotone: davanti rimangono una quarantina, compresi tutti i migliori della generale, mentre il primo inseguitore paga 25" e 40" sul grosso degli atleti.
Attacchi in serie, si rivede Canuti
Questa situazione muta in conseguenza di un nuoto tentativo di attacco: protagonisti il sudafricano Reinardt Janse van Rensburg (Team Dimension Data), l'austriaco Maximilian Kuen (Tirol Cycling Team) e l'azzurro Federico Canuti (D'Amico-Utensilnord), al rientro nelle corse europee dopo alcune stagioni trascorse negli Stati Uniti. Nelle primissime pendenze della salita di Fazzano si muove ancora Celano che va a riprendere e staccare i tre battistrada.
Il lucano scollina con soli 6" su Feillu, Janse van Rensburg e il russo Alexander Foliforov (Gazprom-RusVelo), con il gruppo dei migliori che transita a 30". Nella discesa si forma un quartetto al comando che riesce a guadagnare fino a 50"; ma a rovinare i loro piani ci pensa l'Androni Giocattoli che inizia a tirare a tutta il gruppo dei migliori facendo in modo che, quando viene iniziato il penultimo giro (ossia ai meno 47 km), il gap sia miseramente sceso a 5".
Celano sempre attivo con Kudus e Filosi, il gruppo non si intenerisce mai
Il ricongiungimento ovviamente avviene e ciò favorisce nuovi attacchi nella terza salita di Fazzano: protagonista l'eritreo Merhawi Kudus (Team Dimension Data), seguito da chi se non dal solito Celano? I due scollinano, con l'azzurro ancora una volta per primo, con 20" sul gruppo dei migliori condotto dai Nippo-Vini Fantini. Il motivo dell'opera degli italo-giapponesi anticipa l'attacco in discesa di Iuri Filosi.
Il trentino si riporta sui due prima del passaggio sul traguardo: all'inizio della tornata decisiva il trio passa con 23" sul plotone, ora tirato dall'Androni Giocattoli, che si avvicina a 12" all'inizio della ai meno 16 km. Celano vuole proprio lasciare tutte le energie sulla strada e cerca una nuova evasione, mentre Filosi e Kudus si lasciano riassorbire dal gruppo. Anche il lucano però non può nulla e viene ripreso quando manca deve iniziare la salita.
In salita nessuno si avvantaggia, in discesa sì. Calmejane davanti, Skujins no
I tentativi di attacco sono numerosi e di diversa provenienza, ma nessuno riesce a fare differenza: scollina in testa Calmejane, con Torres, Rosón e via gli altri big, per un gruppetto particolarmente allungato. A fare da giudice ci pensa la discesa: in dieci riescono a guadagnare alcuni secondi sugli altri. Fra quanti rimangono davanti ci sono Calmejane e il trio Androni composto da Bernal, Cattaneo e Torres.
Chi manca è, invece, il leader Skujins. Il quale è costretto ad inseguire in prima persona ma per il lettone la situazione si fa fosca: ai meno 5 km il suo drappello transita con 18" di ritardo da Calmejane, il quale lo insedia in classifica con i soli 16" di distacco. Il gap si mantiene pressoché inalterato ai meno 4 km, ai meno 3, ai meno 2 e anche sotto l'arco dell'ultimo km, quando gli uomini al comando iniziano a prepararsi per lo sprint.
Calmejane vince tappa e generale come all'Étoile de Bessèges
Al termine dello sprint chi prevale è colui che il leader della generale meno si augurava: Calmejane riesce infatti ad aver la meglio sulla concorrenza, regalando il back to back alla Direct Énergie dopo l'affermazione di ieri di Boudat. In seconda piazza conclude Rodolfo Torres (Androni Giocattoli), quindi a seguire Florian Vachon (Fortuneo-Vital Concept), Matteo Busato (Wilier Triestina), Nicola Gaffurini (Sangemini-MG.Kvis), Jaime Rosón (Caja Rural-Seguros RGA), Kirill Pozdnyakov (Synergy Baku), Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli), Egan Bernal (Androni Giocattoli) e Ian Boswell (Team Sky).
Nulla da far per Skujins, che taglia il traguardo distante 22" e sapendo che il sogno di vittoria rimarrà tale. Il lettone conclude comunque al secondo posto la generale, battuto di 16" da un Calmejane che sta salendo ulteriormente di colpi in questo 2017. Il podio finale viene completato dallo spagnolo Jaime Rosón, lontano 31".
La top ten viene completata da Bernal a 48", Torres a 49", Boswell a 1'04", Vachon a 1'29", Romain Sicard (Direct Énergie) a 1'37", Pozdnyakov a 1'54" e Gaffurini a 2'04". Il prossimo appuntamento con il ciclismo in Italia sarà per domenica 9 aprile con il Giro dell'Appennino.