Cicloturismo con i bambini, ecco come farlo al meglio
Flessibilità e gradualità sono i segreti affinché le gite ciclistiche siano esperienze positive per adulti e piccini
Pianificare l’itinerario in rapporto alle esigenze dei bambini è la chiave di volta per unire relax, divertimento ed aspetti educativi. Senza dimenticare che anche i piccoli imprevisti sono parte inscindibile dell’esperienza.
Cicloturismo con i bambini: le prime cose cui pensare
Uno dei primi elementi da tenere in conto è l’età dei bambini: sono troppo piccoli per pedalare oppure sono in grado di farlo? Nel primo caso, bisogna dotarsi di apposito carrellino da trasporto, nel secondo è possibile che utilizzino la loro bici e pedalino insieme agli adulti. In entrambi i casi, vanno tenute in conto le tappe di sviluppo del bambino tanto quanto il fatto che ogni bimbo è comunque un caso a sé, con tempi e competenze tutte sue. Secondo elemento, l’itinerario. Meglio percorsi brevi, pianeggianti e senza traffico. Qualche breve tratto di salita dolce può costituire una sfida utile ad aumentare l’autostima dei più grandicelli, ma l’eccessiva difficoltà diviene frustrante. È indispensabile che lungo il percorso vi siano molti punti di rifornimento e sosta. Ciò consente di partire con meno carico, di effettuare anche pause non pianificate e, cosa fondamentale, di gestire più facilmente eventuali imprevisti tipici dei bimbi (un giorno di diarrea, una reazione a punture di insetto o piante urticanti ecc). Per analogo motivo, preferire i percorsi in prossimità di trasporto pubblico, tipo treno+bici; il che permette anche di gestire meglio eventuali capovolgimenti meteorologici. Infine, la preparazione: difficile pensare che un ragazzino che passa il suo tempo fra automobile, banco di scuola, divano e tablet possa improvvisamente diventare un cicloturista nel weekend.
I più piccoli
Se il bambino è piccolo, il carrellino diventa la sua “casa” durante il viaggio. Deve quindi essere comodo, sicuro ed opportunamente segnalato. Attenzione al caldo: anche se aperto e ventilato, in estate diventa una sorta di “serra”. Gli adulti possono avvertire meno il caldo durante la pedalata. Meglio quindi optare per stagioni ed orari più freschi. Il cicloturismo con i bambini piccoli pone due problemi: il viaggio e le soste. Se gli adulti, pedalando, godono pienamente il paesaggio, è possibile che il bimbo invece dorma, cullato dal moto del carrellino. Ma quando rimane sveglio non gode altrettanto del paesaggio. Si annoia, si innervosisce, frigna. Attrezzare il carrellino con alcuni dei suoi giochi preferiti, debitamente assicurati al carrellino, può aiutare a distrarlo. Anche i piccolissimi hanno necessità di movimento durante la giornata, quindi è bene prevedere pause sufficientemente lunghe in luoghi che gli consentano di gattonare, camminare ed esplorare l’ambiente. Poche pause ma adeguatamente lunghe sono più utili di moltissime pause troppo brevi.
Cicloturismo con i bambini più grandi
Coinvolgimento è la parola chiave per fare cicloturismo con i bambini più grandi. Scegliere con loro l’itinerario in funzione dei loro interessi: vicinanza a parchi, fattorie didattiche, eventi sportivi/laboratori dedicati ecc. Ugualmente utile farli partecipare all’organizzazione della giornata: pause, visite turistiche, giochi. Anche con i più grandi, comunque, è indispensabile essere flessibili ed inserire pause impreviste se la situazione lo richiede. Fatte salve le indispensabili norme di sicurezza, va notato che spesso la gestione di piccoli incidenti e dello “sporco” è una preoccupazione degli adulti più che dei ragazzini: uscire da una pozzanghera di fango attraversata con la bici è un divertimento assoluto! Infine, se si decide per un itinerario di più giorni, va tenuto in conto che i luoghi di pernottamento devono offrire opzioni idonee ai bambini sia come alloggio sia come intrattenimento.