Hirschi non le manda a dire: "All'UAE non hai libertà"
Il corridore svizzero, tra i grandi favoriti per la prova in linea ai Mondiali di Zurigo, ha parlato degli ultimi mesi e della preparazione per la prova iridata
Uno dei protagonisti delle ultime settimane nel mondo del ciclismo è stato senza ombra di dubbio Marc Hirschi. Il corridore svizzero, che alla fine della stagione lascerà l'UAE Team Emirates dopo quattro anni, infatti, prima di partecipare allo Skoda Tour de Luxembourg ha trovato cinque successi consecutivi, alzando le braccia al cielo a San Sebastian, a Plouay, al GP Industria & Artigianato, a Peccioli e al Memorial Marco Pantani. Questo filotto, unito alla preparazione specifica per i Mondiali di Zurigo e al percorso a lui adatto, lo rende uno dei favoriti per la prova in linea della rassegna iridata.
A qualche giorno dalla prova del nove Marc Hirschi ha rilasciato un'intervista ai microfoni di ‘In de Leiderstrui’, parlando proprio di come si è preparato per i Mondiali di Zurigo e lanciando una frecciata all'UAE Team Emirates, suo team attuale, che abbandonerà a fine stagione per accasarsi al Tudor Pro Cycling Team. Anche Andrej Hauptman, direttore sportivo del team emiratino, ha rilasciato alcune dichiarazioni al portale olandese, toccando proprio il tema dei miglioramenti del classe 1998 negli ultimi mesi.
Andrej Hauptman: “Hirschi è un grande campione, è tornato”
“Sappiamo che Marc è un grande campione e ora è tornato. Spesso nel ciclismo dai il 100%, ma non ti capita nulla. Marc sta facendo molto bene ormai da alcuni mesi, ne siamo contenti. Sono piccole cose. Ha sempre dato tutto, ma c'era sempre qualcosa che gli andava contro. Dalla primavera è diventato sempre più forte”.
Marc Hirschi: “Dovevo fare la Vuelta ma ho scelto di saltarla”
Marc Hirschi ha parlato degli ultimi mesi: “Ho avuto qualche battuta d'arresto negli ultimi anni, ma ora mi sto divertendo di nuovo. Spero anche di dimostrare che la mia forma è buona nelle prossime gare, perché sono in ottima forma già da molto tempo. Mi sono allenato molto per il Mondiale e ho trascorso molto tempo in quota. Ho corso in modo molto specifico, con meno giorni di gare. In passato ce n'erano molti di più. Inoltre mi sono allenato maggiormente per le distanze più lunghe e quindi ero in buona salute, il che mi ha permesso di lavorare bene”.
Poi la chiosa sul cambio di programma: “Il piano era quello di fare la Vuelta, ma ho scelto di non farlo, perché è molto difficile prepararsi adeguatamente per il Mondiale. In questa squadra non hai libertà in un Grande Giro se c'è qualcuno con la maglia di leader. Il rischio era che dovessi fare troppa fatica per gli altri, quindi ho optato per una preparazione più approfondita”.