Filippo Ganna con Daniel Bigham ©Jude Bytheway via IG
Pista

Dalla pista all'ingegneria e ritorno: si conclude la carriera di Daniel Bigham

Dal record dell'ora ai Mondiali su pista: Dan Bigham finisce il viaggio di Daniel Bigham, precursore e mente della performance di Filippo Ganna, e inizia una nuova sfida alla Red Bull-BORA-Hangrohe

Si è chiusa venerdì sera la carriera agonistica di Daniel Bigham, con il terzo posto nell'inseguimento individuale ai Mondiali su Pista di Ballerup: il britannico ha battuto il connazionale Charlie Tanfield nella finale per il bronzo, mentre l'oro era andato a Jonathan Milan. Josh Charlton, 21enne, di 12 anni più giovane di lui, ha battuto il record mondiale nelle qualificazioni, ma ha perso il titolo contro Milan, che ha migliorato il record in finale, segnando 3'59"153. Il destino aveva voluto che fosse proprio Tanfield, suo compagno di squadra di lunga data e spesso suo avversario principale nella specialità, ad essere per l'ultima volta suo rivale.

Per il trentatreenne, che l'anno scorso a Galsgow aveva visto sfumare il titolo iridato nella specialità subendo una rimonta incredibile da Filippo Ganna (54 millesimi diedero il successo all'azzurro), si è trattato dell'ultima gara della sua carriera come atleta, motivo per cui è stato omaggiato da alcuni membri dello staff britannico con il classico tunnel fatto di ruote di bici.

Filippo Ganna e l'amico-rivale Dan Bigham, primo e terzo nelle qualifiche dell'Inseguimento a Saint-Quentin-en-Yvelines 2022 © UCI
Filippo Ganna e l'amico-rivale Dan Bigham, primo e terzo nelle qualifiche dell'Inseguimento a Saint-Quentin-en-Yvelines 2022 © UCI

Tra studi, successi e primati

La storia di Dan Bigham è quella di un atleta che ha alternato la carriera agonistica prima agli studi ingegneristici e poi al lavoro a bordo pista insieme al team INEOS: dopo i primi successi su pista nel 2017, dove vinse il titolo nazionale nel Chilometro a cronometro, nell'Inseguimento individuale e
nell'Inseguimento a squadre ai Campionati Britannici, nel 2018 infatti aveva dovuto lasciare la nazionale, con cui aveva disputato diverse prove di coppa del mondo, per finire l'università, e vi era ritornato solo nel 2022, portando il quartetto britannico alla vittoria nell'Inseguimento a squadre al Campionato del Mondo su pista di Saint-Quentin-en-Yvelines. Nel frattempo era entrato a far parte dello staff tecnico del team INEOS come performance engineer, con l'obiettivo di migliorare le prestazioni su pista e a cronometro, lavorando sull'aerodinamica. Lui stesso aveva poi testato su se stesso i risultati del proprio lavoro, tentando con successo di battere il record dell'ora che da più di tre anni apparteneva a Victor Campenaerts quando il 19 agosto 2022 a Grenchen aveva coperto la distanza di 55,548 km. Chi poi beneficiò ulteriormente dei frutti del lavoro di Bigham fu Filippo Ganna, che l'8 ottobre dello stesso anno gli tolse il primato, portandolo agli attuali  56,792 km.

La carriera di Bigham, oltre a quel primato dell'ora e al titolo mondiale nell'Inseguimento a squadre 2024, include anche una medaglia di bronzo ai Mondiali su strada 2019 nella Mixed Relay. Tra i suoi risultati su pista annovera un argento nell'Inseguimento individuale ai Mondiali di Glasgow 2023. Sempre nel 2023, ha ottenuto due argenti agli Europei su pista di Grenchen, sia nell'Inseguimento a squadre che in quello individuale.

Nel 2024 ha poi conquistato l'argento olimpico nell'Inseguimento a squadre a Parigi, seguito da due ori agli Europei di Apeldoorn nell'Inseguimento a squadre e individuale, oltre al bronzo di cui sopra in questa rassegna iridata.

Dopo le olimpiadi di Parigi Bigham aveva poi abbandonato lo staff della INEOS, cogliendo l'occasione di diventare l'Head of Engineering dello staff della Red Bull-BORA-hansgrohe.

Le emozioni dell'ultima corsa

"È stato emozionante, decisamente emozionante", è stato il commento di Bigham a Cycling Weekly "Quando mi stavo riscaldando, non mi sentivo benissimo, ma mi sono imposto di forzare comunque il mio fisico per l'ultima volta. Erano letteralmente gli ultimi quattro minuti che avrei corso a questo livello, su questa ribalta, e limitandomi a guardare in alto ho pensato, 'È dannatamente bello.'

Ho corso innumerevoli inseguimenti contro Chaz (Charlie Tanfield), e probabilmente il conto finale è di 50-50. Probabilmente dovrei ricontrollare e assicurarmene. Il primo è stato ai Campionati Nazionali, nel 2017, ci siamo qualificati primo e secondo, Ethan Hayter è arrivato terzo, poi abbiamo fatto primo e secondo. L'anno dopo mi ha dato una scoppola, e l'anno dopo ancora, un'altra scoppola. Nel 2020, ha iniziato a girare a mio favore, ma è stata una sfida serrata negli ultimi sette anni.

Il livello è salito”- ha proseguito Tanfield parlando delle prestazioni di Charlton e Milan -  "Continua a salire. Non rallenterà. Tutti continuano a chiedersi: 'Dov'è il limite?' E non ce n'è uno. Continua a spostarsi in avanti. Non sarei sorpreso se questi ragazzi nel prossimo quadriennio olimpico scendessero a 3 minuti e 56/57 secondi. Probabilmente accadrà.

“Voglio essere un'ispirazione”

Fisiologicamente non sono male, ma non sono neanche un campione, ed è quello che serve per essere a questo livello. Spero di poter essere comunque un'ispirazione per tutte quelle persone, soprattutto in giovane età, perché puoi essere un modello anche per tanto tempo.

La più grande lezione che ho scoperto è che la potenza aerobica, che è la cosa più importante per ogni corsa ciclistica, richiede tempo. E non poco, ma anni e anni e anni di crescita. Non c'è niente di meglio che quando hai 18 anni e sai che puoi solo migliorare in questo. A 33, non ho più gli anni davanti a me per farlo."
 

Il futuro come capo-ingegnere alla Red Bull-BORA-hansgrohe

Bigham dedicherà i suoi prossimi anni tornando a tempo pieno dall'altra parte della balaustra, visto che entrerà a far parte dello staff della Red Bull-BORA-hansgrohe come responsabile dell'ingegneria.

"Ci sono alcune cose nell'ingegneria a cui ho voluto dedicarmi per tutta la mia carriera ciclistica, ma non ho avuto il tempo a causa dell'egoismo di voler andare in bici da solo. Ora, liberare 20-30 ore a settimana mi darà molto più tempo per mettere in pratica quelle idee ingegneristiche e per farlo prima di altri, e spero che portino un sacco di prestazioni migliori per tutti gli altri.

Tutta la conoscenza che ho accumulato, è molto più facile per me trasmetterla di quanto non lo sia stato per me impararla. È l'arte della vita, non è vero? Le persone hanno dei mentori, imparano da chi le ha precedute, ed è questo il ruolo che sto per ricoprire, è questo che non vedo l'ora di fare".

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