Ganna e la scommessa Parigi-Roubaix: "È come giocare alla roulette russa, pronto a lottare"
Il piemontese sarà la punta di diamante della Ineos nell'Inferno del Nord che, con le sue parole, conferma tale
Dopo essersi duramente allenato sulle strade strade italiane, Filippo Ganna è pronto a dare battaglia dopodomani alla Parigi-Roubaix, in vista della quale ha indirizzato la gran parte della sua preparazione di inizio stagione 2023. Un Inferno del Nord che, secondo la stella del ciclismo azzurro, si presenterà tale. O anche peggio.
Ne ha parlato senza mezzi termini a L'Équipe: "La Parigi-Roubaix è come avere una pistola puntata alla tempia, è come giocare alla roulette russa. Ogni volta che premi il grilletto, speri che il proiettile non esca. La gente dice che la è una gara fantastica, ma chi la corre non può dire lo stesso. È divertente per le persone che guardano in televisione o dal ciglio della strada in camper, ma i ciclisti non possono dire che gli piaccia. Devi essere un po' matto per amare Roubaix, è così doloroso, così duro per il tuo corpo. Eppure tutti sono motivati a provare a vincerla e ad entrare così nella storia del ciclismo ed essere affiancati ai grandi campioni del passato come Moser e Merckx”.
Per questo le motivazioni e la fiducia non mancano a Ganna: “Quando sono rilassato e pronto per la battaglia so di poter fare qualcosa di interessante. Ovviamente alla Roubaix non si può prevedere nulla, ma voglio fare del mio meglio. So che può cambiarmi la vita e darmi un posto nella storia di questo sport. Sogno di finire con il trofeo del pavé tra le mani, ma non sarà facile. Lotterò ogni metro per cercare di vincere. Mi sento pronto”.
La preparazione, d'altronde, è andata tutta in quel senso: "La scorsa settimana ho percorso 175 chilometri del percorso, tutti i settori acciottolati. Dopodiché ho impiegato due giorni per riprendermi. Facevo anche un massaggio ogni giorno, per ricaricare le batterie, perché era stato un blocco di corse piuttosto intenso. In seguito, ho iniziato la mia preparazione per Roubaix con il mio allenatore Dario Cioni. Gli sforzi che devi fare durante la Regina delle Classiche durano uno o due minuti ciascuno, in cui ti dici che devi essere il primo in cima a un ponte. Non è come uno sprint o una cronometro, è più come due minuti in pista”.