Giro d'Italia 2023, 6a tappa: vedi Napoli e poi... torni
Oggi per tacito accordo si è preferito portare la pelle a casa; domani, in un'altra tappa esigente e dall'esito incerto, sarà ancora volata? Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Il percorso della tappa di domani è pensato sulla falsariga di quella odierna, pur unendo al tasso tecnico sicuramente anche quello paesaggistico. Anche in questa giornata abbiamo 35 km finali quasi completamente pianeggianti a cui però si arriva dopo una lunga sequenza di salite più o meno impegnative. La partenza richiederà subito ottime gambe, visto che nei primi km si lambiscono le pendici del Vesuvio con falsopiani molto pronunciati ed anche un breve tratto in salita per raggiungere Somma Vesuviana. Una venticinquina di km di falsopiano a favore portano al tratto più impegnativo della tappa, con cui si attraversa la penisola sorrentina; ad aprire le danze è proprio la salita più impegnativa del giorno, gli 8.3 km al 6.3% che portano al Valico di Chiunzi. Segue immediatamente la risalita a Colle San Pietro (3.2 km al 4.8%), quindi si scende ad Amalfi con mille curve. Il percorso rimane a lungo estremamente mosso e tortuoso dando pochissimo respiro e rendendo molto difficile recuperare su eventuali attaccanti. L'ultimo atto di questo toboga sono la salita a Picco Sant'Angelo (formalmente 7.6 km al 3.8%, ma va segnalato un tratto di 1.5 km al 7.3% in prossimità dello scollinamento) e la seguente discesa su Sorrento. Già da questo momento il percorso è lievemente meno intenso, pur mantenendosi complicato fino a Castellammare di Stabia: proprio qui, percorrendo la panoramica, si affronta l'ultima asperità di circa 2 km al 6%, prima degli ultimi km completamente pianeggianti. Ovviamente valgono le stesse osservazioni sugli aspetti tattici fatte per la tappa di Salerno. Tuttavia il finale è molto più complicato: dopo essere transitati ai piedi del Maschio Angioino si sale per circa 300 metri sui sanpietrini, possibile occasione per colpi di mano, soprattutto se la corsa venisse tirata e le squadre rimanessero con poche forze in campo. La strada torna in asfalto a poco più di 2 km di traguardo prima in lieve discesa, poi in pianura, con poche semicurve.
Fari puntati su…
Le osservazioni da fare ricalcano più o meno quelle fatte alla vigilia della tappa di oggi: il percorso è a lungo molto nervoso e torna veramente pianeggiante sono negli ultimi 35 km. La speranza è che dopo la tregua, per certi versi comprensibile, della tappa di oggi alluda ad un maggior spettacolo in quella di domani; il “braccio di ferro” pronosticato ieri tra il gruppo ed un folto gruppo di fuggitivi potrebbe dunque andare di scena con 24 ore di ritardo sulle insidiosissime strade della Costiera Amalfitana. Gli scenari rimangono sempre i soliti: o la fuga prende il largo e i velocisti non riescono a chiudere, oppure alcune squadre - anche con l'intento di escludere dalla partita i velocisti puri - tengono subito ritmo alto e non lasciano andare via nessuno; a queste si aggiunge la terza possibilità, ovvero vedere una fuga veramente corposa che include essa stessa velocisti resistenti e cacciatori di tappe. In tutto questo anche gli uomini di classifica dovranno tenere gli occhi aperti e stare attenti a non finire in trappole e trabocchetti di vario genere.
Astenendoci dal terno al lotto per provare a capire chi potrebbe essere in fuga, gli uomini veloci e/o esplosivi di cui tenere conto sono sempre gli stessi.
Si parte da Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) e Mads Pedersen (Trek-Segafredo), oggi primo e terzo, seguiti dal vincitore di lunedì Michael Matthews (Team Jayco AlUla). Tra gli azzurri il nome più facile sarebbe quello di Jonathan Milan (Bahrain-Victorious), anche domani con l'incognita di riuscire o meno a resistere nella parte più impegnativa del tracciato; sarebbe fondamentale per lui restare davanti anche domani per poter mantenere la maglia ciclamino. Dopo una giornata in cui dovrebbe aver ripreso fiato potrebbe nuovamente essere protagonista Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa), che comunque anche domani correrà sulle strade della propria regione potrà ributtarsi, affiancato anche Mirco Maestri, oggi 6°, sempre che non abbia subito botte con la caduta sul traguardo. Stesso discorso va fatto per Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) e, soprattutto, Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team) che nonostante sia quello fra tutti più dolorante ha già dichiarato di voler essere al via domani mattina. Potrebbero poi ributtarsi nella mischia, se la corsa venisse impegnativa, i due dell'Astana Qazaqstan Team, Samuele Battistella e Simone Velasco e magari, in caso di una improbabile assenza di Groves, Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck), 5° a Melfi.
Tornando alla rassegna le ruote veloci più pure, che potrebbero subire l'impegnativo tratto centrale, vanno citati Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) e Fernando Gaviria (Movistar), oggi fuori dai giochi per la caduta ai -8 km, nonché David Dekker (Arkéa Samsic) e Mark Cavendish (Astana Qazaqstan Team), caduti invece nel corso della volata giungendo 11° e 4°. Rientrano in questa lista altri dei nostri, come Simone Consonni (Cofidis), Niccolò Bonifazio (Intermarché - Circus - Wanty), Alberto Dainese (Team DSM), declassato ma indenne, Davide Ballerini (Soudal - Quick Step), caduto anche lui prima della volata, e Nicolas Dalla Valle (Team Corratec - Selle Italia), oggi 4° e fuori da tutti gli incidenti.
Giro d'Italia 2023, gli orari della sesta tappa
Il transito dal km0 è in programma alle 13:15, mentre l'arrivo è previsto tra le 17:00 e le 17:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 11:55 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:08), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:45 alle 17:45).