Tadej Pogacar subito dopo la tappa di Torino © UAE Emirates
Giro d'Italia

Pogacar spiega la sconfitta di Torino: "Narváez è più veloce di me"

Giro d'Italia, le dichiarazioni post prima tappa. Schachmann si aspettava un ritmo più alto sulla Maddalena, l'ecuadoriano ha ancora mal di gambe: "Ho seguito in salita il più forte al mondo!"

04.05.2024 23:30

Le dichiarazioni di alcuni dei principali protagonisti della tappa d'apertura del Giro d'Italia, la Venaria Reale-Torino vinta oggi da Jhonatan Narváez su Maximilian Schachmann e Tadej Pogacar.

Jhonatan Narváez, vincitore della tappa di Torino: “Mi fanno ancora male le gambe per aver seguito Pogacar”

“È una sensazione fantastica. Avevamo pianificato un finale del genere con la squadra già da un mese, sapevo che quello di oggi sarebbe stato un buon traguardo per me e ci ho lavorato molto. Quella di oggi è una vittoria speciale, ho seguito il più forte del mondo in salita ed è stato davvero difficile, ho ancora il mal di gambe per essere andato dietro a Pogacar! Nello sprint credo che Tadej sia partito troppo lungo, ai 200 metri, dopo una tappa così dura. Io son partito più corto e ho avuto ragione. Per me è incredibile. Ne parlavo ieri coi direttori sportivi: non ci sono troppe opportunità per uno come me di conquistare una maglia rosa al primo giorno di gara, perché i grandi giri partono spesso con volate di gruppo o tappe a cronometro. Quella di oggi era quindi davvero un'opportunità ghiotta!”.

Jhonatan Narváez in maglia rosa © RCS Sport
Jhonatan Narváez in maglia rosa © RCS Sport

Maximilian Schachmann: “Mi aspettavo un ritmo più alto sul Colle della Maddalena”

“Il finale è iniziato sul primo passaggio della salita di San Vito, dove la corsa è transitata a velocità incredibile. In quel momento pensavo che non sarei sopravvissuto alla salita più lunga, ma ho visto che tutti gli altri erano già al limite. In realtà mi aspettavo un ritmo più alto sulla lunga salita del Colle della Maddalena, ma così non è stato. Non sentivo una gamba spaziale, ma comunque stavo abbastanza bene. Dopo la salita ho visto che solo Majka era ancora in testa, a tirare per Pogačar. Quindi ho pensato, forse dovrei semplicemente provarci! Pogačar è filato come un razzo al secondo passaggio verso San Vito e sono stato felice di poter rientrare poco dopo lo scollinamento su lui e Narváez; sapevo che sono entrambi veloci e sanno essere davvero esplosivi, quindi immaginavo che non sarebbe stato facile batterli. Sono comunque contento del secondo posto e soprattutto di essere di nuovo nella mischia”.

Tadej Pogacar: “Narváez è più veloce di me, domani andrà meglio”

“È stata una tappa breve e veloce che abbiamo fatto del nostro meglio per controllare. Sfortunatamente non era destinata a essere la nostra giornata, ma penso che abbiamo comunque fatto un buon lavoro come squadra. Ho dato il massimo dal fondo della salita fino alla cima, ma non sono riuscito a staccare Narváez. Sapevo che sarebbe stato difficile da battere in volata, è più veloce di me. Domani è una giornata che dovrebbe andare bene per noi, vedremo come saranno le gambe dopo oggi, ma dovrebbe essere una bella giornata. È stata una bellissima partenza di Giro, in tutti i sensi, qui a Torino”.

Alex Baudin: “La priorità rimane la classifica di O'Connor”

"È stato un giorno bellissimo per me con il quarto posto e la maglia di miglior giovane all'arrivo. È un onore vestire una delle maglie speciali, proverò a difenderla domani anche se la priorità rimane la classifica generale di Ben".

Lilian Calmejane: “Sogno di vincere una tappa e completare la trilogia con Tour e Vuelta”

"Il mio obiettivo in questa fuga di oggi era arrivare il più lontano possibile. La collaborazione con Amanuel Ghebreigzabhier è stata positiva, perché condividevamo la stessa intenzione. Quando avevamo ancora un vantaggio di quasi quattro minuti a 40 chilometri dalla fine, ho creduto che fosse possibile resistere a lungo e poi unirmi ai migliori corridori del gruppo in finale. Ho dato tutto sul Colle della Maddalena, perché sapevo che il primo in cima avrebbe conquistato la maglia dei Gpm. Non ho mai pensato alla vittoria di tappa perché il mio vantaggio allo scollinamento era troppo risicato. La mia prestazione di oggi conferma le buone sensazioni delle ultime settimane in gara e in allenamento. Questa maglia azzurra è un inizio fantastico e mi dà speranza per il resto del Giro. Voglio mostrare un sacco di grandi cose e chissà, magari realizzare il mio sogno di vincere una tappa e completare la trilogia dopo quelle conquistate a Tour e Vuelta".

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!