Tudor, il volo continua: alla Parigi-Nizza è gioia De Kleijn
Prima affermazione World Tour per la squadra di Fabian Cancellara, Arvid batte in volata Laurence Pithie (nuova maglia gialla) e Dylan Groenewegen. Attesa per la cronosquadre di domani
Era dal 13 marzo 2010 che una formazione Professional non francese non conquistava una tappa alla Parigi-Nizza; in quell'occasione fu il povero Xavier Tondo a imporsi a Tourrettes-sur-Loup difendendo i colori del Cervélo Test Team, affiliato in Svizzera come il Tudor Pro Cycling Team che oggi ha interrotto il lungo digiuno.
E l'ha interrotto, il sodalizio emanazione di Fabian Cancellara, volando sulle possenti leve di Arvid de Kleijn, ovvero colui che nella recente storia del team (Professional dallo scorso anno) ha ottenuto 7 delle 12 vittorie complessive: la prima fu esattamente un anno fa alla Milano-Torino; l'ultima, oggi, è speciale, in quanto la prima affermazione della squadra nel World Tour.
Il progetto elvetico ha le sue radici nella Swiss Racing Academy attiva dal 2019 al 2022 come Continental, prima di venire rilevata appunto da Cancellara, che punta in alto col supporto di Tudor (marchio di orologi che sta investendo fortemente nel ciclismo: si è per esempio avocato i cronometraggi delle corse RCS Sport). Per il momento il team si sta strutturando e rinforzando al secondo livello del ciclismo (quest'anno sono stati ingaggiati tra gli altri Matteo Trentin e Alberto Dainese), per il futuro chissà.
Il lampo di Arvid de Kleijn, che va per i 30 e che in Tudor si sta consacrando dopo una giovinezza di troppo episodiche soddisfazioni, è stato più o meno l'unico di una tappa percorsa ad andatura cicloturistica (37.1 di media) e ravvivata giusto dalla lotta per la maglia dei Gpm; verranno giornate più vivaci. Già domani, per dire.
Parigi-Nizza 2024, la cronaca della seconda tappa
La seconda frazione della Parigi-Nizza 2024 constava di 177.6 km da Thoiry a Montargis, percorso piuttosto facile e clima accettabile per quella che nei piani avrebbe dovuto essere una lunga sgambata prima della volata finale. Due dei fuggitivi di ieri, Jonas Rutsch (EF Education-EasyPost) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), avevano messo gli occhi sulla Côte de Mesnuls, piazzata dopo 13 km, per continuare a giocarsi la maglia a pois. L'ha spuntata ancora Rutsch, che ha preceduto il collega scoprendo di avere al contempo oltre 3' di vantaggio sul gruppo. Ma i due non avevano certo l'intenzione di sciropparsi un'altra fuga, per cui si sono rialzati e sono stati ripresi ai -158.
A questo punto c'era ampio spazio perché una vera fuga partisse, ma nessuno ha colto l'ispirazione, a parte Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny), che è partito solo soletto ai -144 e dopo 15 km in cui ha messo insieme un minutino ma ha pure capito che nessuno sarebbe uscito dal gruppo per andare a supportare la sua azione, ha direttamente desistito dall'impegno, venendo a propria volta ripreso ai -129.
Data la situazione non restava, a Rutsch e Burgaudeau, che organizzare un'altra volatina sul successivo Gpm, la Côte de Villeconin ai -112, solo che stavolta le cose non sono andate bene per il tedesco, perché Burgaudeau non solo l'ha battuto ma si è portato pure gli amici: nella fattispecie il compagno Pierre Latour, che si è inserito al secondo posto tra Mathieu e Jonas, permettendo così al 25enne di Noirmoutier-en-l'Île di strappare la pois al rivale.
Inutile dire che dopo la salitella c'è stato un nuovo riappallamento, per una media che andava configurandosi come un omaggio al ciclismo di un tempo: 35 orari dopo tre ore di gara… In tutto ciò non poteva naturalmente mancare almeno una caduta, e infatti ai -54 sono andati giù tra gli altri Gianni Moscon (Soudal-Quick Step) e Donavan Grondin (Arkéa-B&B Hotels), per fortuna nessuna conseguenza.
Ai -46 Danny van Poppel (BORA-Hansgrohe) ha preceduto allo sprint intermedio di Puiseaux i Lidl-Trek Mads Pedersen (che coi 4" di abbuono ha affiancato Kooij in testa alla classifica virtuale) e Mattias Skjelmose; poi davvero più niente, una scivolata di Lukasz Owsian (Arkéa) ai -11 e quindi lo sprint.
De Kleijn vince, Pithie va in giallo. E domani cronosquadre!
La Tudor è emersa forte ai due chilometri con un buon treno, ma alla flamme rouge Edoardo Affini (Visma-Lease a Bike) è andato a fare una supertrenata che ha messo in fila il gruppo; purtroppo per il mantovano, il suo capitano Olav Kooij era piuttosto disperso nelle retrovie. Chi era ben presente era Danny van Poppel, che ai 200 metri ha impostato una volata lunga alle transenne, ma lì dietro Maikel Zijlaard (Tudor) era pronto a lanciare il compagno e connazionale Arvid de Kleijn, che quando è uscito al centro ha fatto il vuoto intorno a sé, vincendo nettamente su Laurence Pithie (Groupama-FDJ) e Dylan Groenewegen (Jayco AlUla); quarto Van Poppel davanti a Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty) e Sam Bennett (Decathlon AG2R La Mondiale). Nei 10 ha fatto capolino anche Matteo Sobrero (BORA), decimo.
Non banale il piazzamento di Pithie, perché coi due protagonisti di ieri fuori dalla zona abbuoni (ottavo Pedersen, 17esimo Kooij), il neozelandese che a Les Mureaux era stato terzo è riuscito nella piccola impresa di raggiungere in classifica gli altri due e fregarli entrambi per la somma dei piazzamenti. Questo significa che il 21enne della Groupama va a indossare la maglia gialla con lo stesso tempo di Mads e Olav; a 4" segue Matteo Jorgenson (Visma), a 6" Remco Evenepoel (Soudal), a 8" Egan Bernal (INEOS Grenadiers) e Skjelmose, salito oggi coi 2" del traguardo volante.
Domani tutto cambierà con la cronosquadre di Auxerre, 27 km (anzi, 26.9 per la precisione) con due salitelle nella prima metà a rendere difficoltosa la ricerca di un ritmo gara standard e con grande incertezza su chi potrà alla fine spuntarla: a leggere i roster ci sono quattro-cinque squadre che potrebbero sbaragliare la concorrenza, dalla BORA di Roglic e Sobrero all Soudal di Remco e Moscon, dalla UAE di Almeida e McNulty alla Visma di Jorgenson e Affini, senza trascurare la INEOS del nuovo fenomeno delle lancette Joshua Tarling. Di sicuro la Parigi-Nizza 2024 prenderà tutt'altra direzione dopo queste prime due tappe interlocutorie.