Tour de France 2024, 17a tappa: ha inizio il secondo round
Senza il tempo di metabolizzare i Pirenei, è già tempo di Alpi, con un finale frizzante sul Devoluy. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Alla 17a tappa del Tour de France 2024, con i Pirenei appena lasciati alle spalle, è già tempo di approdare sulle Alpi, con una frazione “introduttiva” sul massiccio del Dévoluy che consente finalmente di riproporre il versante tosto dell'affascinante Col du Noyer anche alla Grande Boucle. I primi 140 km scarsi che portano a Gap sono di fondovalle: si supera solo il Col de la Saulce (circa 15.5 km al 2.2%, con tratti al 4/5% alternati ad altri di pianura o lieve discesa) poco prima di metà corsa. Tutto è concentrato negli ultimi 40 km (circa 1500 metri di dislivello) dove si percorrono in successione le tre salite di giornata. Si comincia con il Col Bayard (6.8 km al 7.3%) con pendenze costanti al 7% fino ad una rampa di circa 1500 metri al 10% che termina poco prima del GPM. La successiva discesa non rappresenta un fattore essendo quasi completamente rettilinea, poi si incontra lo strappo di Poligny (circa 1.5 km al 6%, max 10%); un tratto ondulato di 2.5 km e una brevissima discesa porta all'imbocco del Col du Noyer (7.5 km all'8.1%), subito ripido per 500 metri, poi più pedalabile per 1 km prima di stabilizzare la sua pendenza intorno all'8/9%; la strada impenna per gli ultimi 2 km fuori dalla vegetazione con una media del 10% e punte fino al 14%. Lo scollinamento a soli 11.5 km dal traguardo la rende un ottimo punto per tentare un attacco e saggiare le gambe degli avversari all'inizio della terza settimana. La discesa, pedalabile ma piuttosto insidiosa, porta direttamente ai piedi dell'ultima risalita fino alla stazione sciistica di SuperDévoluy in 3.8 km al 5.9% (max 10% nella primissima parte; la pendenza diminuisce man mano che ci si avvicina al traguardo).
Fari puntati su…
Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) ha il coltello della parte del manico, sia per il vantaggio accumulato, sia perché un finale di questo tipo sembra perfetto per lui: un attacco violento alla sua maniera sul Noyer potrebbe tranquillamente consentirgli di andare via da solo, guadagnare in discesa e rinforzare negli ultimi km. Tuttavia c'è anche da pensare alla cronometro finale ed è forse giusto che rimanga a guardare, attendendo magari le mosse di un Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), che ha comunque dichiarato di lottare per vincere, non avendo niente da perdere. Certo è che per il danese le tappe più favorevoli potrebbero essere quelle di venerdì e sabato con tante salite in successione. Al fianco dei due anche quando la cora si farà dura, ci sono sempre Matteo Jorgenson (che adesso si è anche allontanato in classifica) da una parte e João Almeida e Adam Yates dall'altra.
Per Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), supportato invece da Mikel Landa (che a sua volta può sperare di cogliere un'altra inaspettata top5 in classifica generale al Tour), non dovrebbero esserci problemi a rimanere a galla, in una frazione non di altissima montagna che dovrebbe spaventarlo assai meno del weekend conclusivo, che invece lo porrà di fronte ad ostacoli mai incontrati (o per meglio dire, rimasti indigesti nelle precedenti occasioni). Ha invece riperso terreno a Plateau de Beille Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), superato proprio da Landa e adesso un po' più distante anche da Almeida.
Sarà una giornata importante anche per Giulio Ciccone (Lidl-Trek), che è sempre 8° in classifica ma ha avuto una giornata difficile in occasione del tappone di domenica, arrivando con Derek Gee (Free Palestine - Premier Tech), dunque senza guadagnare sul canadese alle sue spalle e perdendo molto dagli altri contendenti per i piazzamenti, ovvero Santiago Buitrago (Bahrain - Victorious) e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Per tutti questi nomi potrebbe essere una mossa anche entrare in fuga, in una tappa che forse potrebbe proprio dare una chance agli attaccanti; tutti i corridori citati in questo paragrafo sono vicini tra loro (racchiusi in un fazzoletto inferiore ad 1'30") e piuttosto distanti dagli altri piazzati: Rodriguez ha oltre 4' di vantaggio su Ciccone, mentre è difficile credere che l'UAE si metta a tiare per difendere il piazzamento di Yates; piuttosto tengono chiusa la corsa per vincere un'altra tappa con Pogačar.
Hanno invece grandi possibilità di aver via libera in fuga i corridori che seguono in classifica, ma ormai talmente lontani da non risultare pericolosi nemmeno per la top10, primo fra tutti un fin qui eccezionale Ben Healy (EF Education - EasyPost), seguito da una serie di scalatori fuori classifica, molti dei quali erano in fuga anche domenica: Simon Yates (Team Jayco AlUla), Steff Cras (TotalEnergies), Guillaume Martin (Cofidis), Laurens De Plus ed Egan Bernal (INEOS Grenadiers), Jay Hindley (Red Bull - BORA - hansgrohe), Javier Romo ed Enric Mas (Movistar Team), Richard Carapaz (EF Education - EasyPost) e Louis Meintjes (Intermarché - Wanty). A questi se ne aggiungono altri completamente fuori classifica, a partire da David Gaudu (Groupama - FDJ) e Oier Lazkano (Movistar Team) che sono tra i più alti nella classifica degli scalatori e devono muoversi se vogliono evitare che Pogačar arrivi a Nizza anche con la maglia a pois sotto quella gialla.
Ma l'elenco di papabili al successo di tappa è sicuramente più lungo, tenendo anche conto che la tappa non è tremendamente dura e potrebbe essere un'occasione per una grande varietà di corridori. Ad esempio potremmo vedere attivi un Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) apparso in grande forma anche sul Tourmalet e un Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike) che fin qui abbiamo rivisto soltanto in volata, ma ha in ogni caso riacquistato fiducia. Indipendentemente da questi due nomi altisonanti, proviamo come sempre a mettere in fila un elenco di possibili fuggitivi: Michael Matthews (Team Jayco AlUla); Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers); Julien Bernard e Carlos Verona (Lidl - Trek); Paul Lapeira e Nans Peters (Decathlon AG2R La Mondiale Team); Matej Mohorič, Wout Poels e Jack Haig (Bahrain - Victorious); Romain Grégoire e Lenny Martinez (Groupama - FDJ); Neilson Powless e Rui Costa (EF Education - EasyPost); Stephen Williams e Jakob Fuglsang (Free Palestine - Premier Tech); Simon Geschke (Cofidis); Davide Formolo (Movistar Team); Clément Champoussin, Kévin Vauquelin e Cristian Rodriguez (Arkéa - B&B Hotels); Romain Bardet, Frank van den Broek, Warren Barguil e Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL); Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team); Magnus Cort e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility).
Aggiungiamo infine che, con la caduta di Biniam Girmay (Intermarché - Wanty) a Nimes, si è riaperta la sfida per la maglia verde: oggi il traguardo volante arriva prima delle vere salite e sarà lecito attendersi battaglia tra lui e Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) per accaparrarsi un po' di punti, ormai tra gli ultimi a disposizione in questo Tour.
Tour de France 2024, gli orari della diciasettesima tappa
La partenza ufficiale è prevista alle 12:45 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:00 e le 17:30. Sarà trasmessa in tv sia in chiaro su Rai 2 (dalle 14:00 alle 18:00), sia integralmente su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:15 alle 17:45).