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Kristoff mantiene le attese e domina lo sprint in Oman

14.02.2017 12:52

Tour of Oman, il norvegese conferma il successo dell'anno scorso. Sul podio salgono Sbaragli e Colbrelli


Il Tour of Oman 2017 finisce esattamente come si era concluso lo scorso anno, il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha-Alpecin) regola tutti in uno sprint di gruppo, battendo con ampio margine i due italiani Kristian Sbaragli (Team Dimension Data) e Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida). Per Kristoff è la quinta affermazione in carriera al Tour of Oman, affermazione che gli permette di indossare sul podio sia la maglia rossa di leader della classifica generale, sia quella verde della classifica a punti.

A dieci giorni dalla fine del Dubai Tour, il ciclismo torna protagonista nelle terre del Medio Oriente: prima tappa del Tour of Oman 2017, si inizia con la Al Sawadi Beach-Naseem Park di 176,5 km (ricalcando lo stesso percorso e chilometraggio della terza tappa dello scorso anno).

Cinque uomini all'attacco, ci sono gli azzurri Fonzi e Marangoni
Il via ufficiale viene dato alle ore 11 locali e la fuga non ha difficoltà a prendere piede: il gruppo lascia fare e in pochi chilometri Larry Warbasse (Aqua Blue Sport), Aimé De Gendt (Sport Vlaanderen-Baloise), Giuseppe Fonzi (Wilier Triestina), Cristophe Masson (WB Veranclassic Aqua Protect) ed Alan Marangoni (Nippo-Vini Fantini) raggiungono subito i 2 minuti di vantaggio. Per l’ex Cannondale-Drapac Marangoni è la prima fuga in maglia Nippo, squadra che cercherà subito di mettersi in mostra per reagire al non invito al Giro d’Italia 2017.

Dopo 40 km percorsi, la fuga tocca il massimo vantaggio di 3’30’’ e la prima ora di gara fa registrare una velocità media di 49 km/h. Il gruppo non esita a reagire ed inizia a ridurre lo svantaggio, guidato dagli uomini di Alexander Kristoff (Katusha-Alpecin), vincitore lo scorso anno su questo traguardo, davanti a Moreno Hofland e Roy Jans (quest’ultimo presente anche in questa edizione tra le fila della WB Veranclassic Aqua Protect).

Katusha-Alpecin al lavoro, foratura per Colbrelli
La tappa procede in modo regolare e il vantaggio si assottiglia a 1 minuto a 50 km dal traguardo; a questo punto la Katusha decide di rallentare e mantenere la fuga a circa 50”, distacco che verrà registrato anche ai meno 25 km, momento in cui Fonzi e De Gendt (vincitore di entrambi gli sprint intermedi) non riescono a tenere il ritmo di Marangoni, Masson e Warbasse e si lasciano sfilare.

I tre uomini davanti, pur con un lieve vento a favore, vedono il loro vantaggio calare ancora fino a 30” ai meno 13 dall'arrivo fino ad esaurirsi ai meno 10, momento chiave in quanto si assiste alla foratura di Sonny Colbrelli (Bahrain Merida Pro Cycling), al quale evidentemente non portano fortuna le tappe di esordio; il lombardo infatti non aveva potuto disputare la prima volata del Dubai Tour causa una caduta ai meno 3,5 km.

Lo sprint è facile per Kristoff, bene Sbaragli e Colbrelli.
Il gruppo procede spedito fino all'ultimo chilometro e gli uomini della Katusha guidano alla perfezione Kristoff, che mette la ruota davanti a Sbaragli e Colbrelli; il quale è riuscito a rientrare in gruppo dopo la foratura e addirittura a piazzarsi sul podio. Completano la top 10 il campione olimpico dell'Ominum 2012 Lasse Norman Hansen (Aqua Blue Sport), che indossa la maglia bianca di miglior giovane, il redivivo argentino Lucas Sebastián Haedo (UnitedHealthcare), il bresciano Jakub Mareczko (Wilier Triestina) buon sesto, il belga Roy Jans (WB Veranclassic Aqua Protect), il francese Benjamin Giraud (Delko Marseille Provence KTM) e gli azzurri Sacha Modolo (UAE Abu Dhabi) e Manuel Belletti (Wilier Triestina), rispettivamente nono e decimo.

Aimé De Gendt indossa invece la maglia a pois rosso-verdi della combattività. Giornata positiva per l’Italia, che mette in mostra le sue ruote veloci. Da segnalare anche una caduta di Tom Boonen (Quickstep-Floors), occorsa durante l’ultimo chilometro di corsa; qualche escoriazione per il belga ma al momento non sembra nulla di grave. Domani il gruppo sarà alle prese con la Nakhal-Al Bustan di 145.5 km: i tre gpm, l'ultimo dei quali termina a 5 km dal traguardo, potranno movimentare maggiormente la corsa.
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