Primož Roglič nel finale della prima tappa dell'Itzulia Basque Country 2024 © Sprint Cycling Agency
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Itzulia Basque Country: nella crono Roglič riassaggia la vittoria, Evenepoel l'asfalto

Prima vittoria in maglia Bora per lo sloveno nella crono di apertura. Una scivolata ferma il campione del mondo di specialità, Pidcock ricoverato in ospedale per una caduta nella ricognizione

01.04.2024 17:34

E' successo un po' di tutto nella crono di apertura dell'Itzulia Basque Country 2024, edizione del centenario della corsa che in Italia conosciamo come Giro dei Paesi Baschi: Primož Roglič ha colto la sua prima vittoria con la maglia della BORA-hansgrohe, nonostante un errore macroscopico nel finale. Gli unici che potevano impensierire lo sloveno sembravano essere Remco Evenepoel e Ethan Hayter, ma la fortuna è stata dalla parte di Roglič, perché il primo ha lui stesso perso tempo a causa di una caduta, mentre il secondo ha incontrato una grandinata nel finale della sua prestazione: ulteriore smacco per la Ineos, che già in mattinata aveva perso il suo capitano, Tom Pidcock, a cui aveva riservato il primo degli slot a sua disposizione per la partenza.

Pidcock cade nella ricognizione: ricoverato in ospedale 

Thomas Pidcock infatti non ha nemmeno preso il via della corsa: una caduta durante la ricognizione è costata il ricovero in ospedale al corridore della INEOS Grenadiers. Non si sa a ancora nulla del referto, ma sul web è circolato un video che lo vede portato via in braccio dal pullman della squadra in ambulanza:

Un peccato, nel giorno in cui la famiglia poteva sorridere per la prima vittoria da dilettante del fratello minore, Joseph, nell'ultima frazione della Dornan Rás Mumhan.

Itzulia Basque Country 2024, il verdetto della crono d'apertura

Il meteo minacciava pioggia nella seconda parte della tappa, una crono di dieci chilometri con partenza e arrivo a Irun, così i direttori sportivi hanno deciso di far partire i capitani appena possibile. Il percorso aveva i suoi punti salienti nella salita di Olaberria, che terminava al km 4, con lunghi tratti al 7/8%, e all'arrivo, posto cima ad un duro strappo di 200 metri con punte al 10%.

Il primo a partire tra i favoriti, alle 14:23 è stato Juan Ayuso (UAE Emirates): lo spagnolo ha fatto registrare un tempo di 12'50". Pochi minuti dopo, alle 14:30, è toccato a Primož Roglič (BORA-hansgrohe), che è balzato in testa con 16" su Ayuso: prestazione davvero clamorosa se si pensa che nel finale lo sloveno ha incredibilmente sbagliato strada a duecento metri dal traguardo perdendo una decina di secondi a star stretti. “Forse ho fatto troppe ricognizioni” ha scherzato ai microfoni di Eurosport “mi è venuto naturale seguire l'ammiraglia quando ha seguito la via di fuga prima dell'arrivo”.

E' stato poi il turno di Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike): il danese ha fatto un secondo meglio di Ayuso, classificandosi a 15" da Roglič. Meglio di loro ha fatto l'altro danese Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), che ha pagato solo 10": sarà terzo nella classifica finale. 

Una curva a destra inganna Evenepoel, nessuno batte il tempo di Roglič

Alle 14:57 partiva con i favori del pronostico Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step). Il campione del mondo di specialità però è caduto dopo duecento metri: l'anteriore della bici sembra essergli sfuggita nel prendere una curva a destra in uscita da una chicane troppo forte. Il belga dopo un lieve gesto di stizza si è rimesso in bicicletta spingendo al massimo, nonostante le abrasioni sul fianco destro. Alla fine si è piazzato 1" dietro Skjelmose, a 11" dal tempo di Roglič, che nessuno riuscirà a battere.

Evenepoel, quarto a fine gara, si è addossato ogni colpa, dicendo di aver pagato il rischio preso entrando in curva con velocità eccessiva.

Altra prestazione rimarchevole è stata quella di Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), che ha pareggiato il tempo di Ayuso, pur classificandosi alle sue spalle: sarà settimo nell'ordine di arrivo finale. Dietro di lui, si è piazzato Maximilian Schachmann (BORA-hansgrohe) sorprendentemente il terzo cronometrato a 16". Sempre per la BORA-hansgrohe, Matteo Sobrero è stato il miglior italiano, con un ventunesimo posto finale a 30" dal suo capitano. Tra i favoriti, l'ultimo a partire è stato Jay Vine (UAE Emirates), che si è preso la piazza d'onore arrivando a 7" da Roglič

Hayter sembra poter raggiungere Roglič, ma il maltempo lo frena

Nel finale della corsa è poi arrivata l'attesa pioggia poi trasformatasi in grandine, che ha precluso eventuali sorprese nelle prestazioni degli ultimi atleti a prendere il via: per la INEOS Grenadiers, Ethan Hayter sembrava poter fare una prestazione maiuscola, essendo arrivato al primo intermedio a solo 1" dallo sloveno. Nel finale però è stato frenato dall'acquazzone poi trasforma e non è riuscito a fare altrettanto bene concludendo nono a 19", nonostante l'errore di Roglič: probabilmente sarà da domani lui a curare la classifica generale per i britannici, vista la defezione di Pidcock, che sarebbe dovuto partire tra i primi (ottavo) proprio per avere il meteo migliore.

Victor de la Parte sorpreso dal maltempo © Sprint Cycling Agency
Victor de la Parte sorpreso dal maltempo © Sprint Cycling Agency

Roglič con 7" su Vine, domani la tappa più semplice

Ora Roglič guida la generale con 7" su Vine, 10" su Skjelmose, 11" su Evenepoel e 15" su Vingegaard. Hayter, nono a 19", potrebbe già accorciare le distanze nella tappa di domani, la Irun-Kanbo 160 km: è la tappa più semplice della corsa, che nonostante i 2300 metri di dislivello, facilmente terminerà con un arrivo a ranghi compatti. Il gruppo entrerà sconfinerà da subito in Francia, proseguendo fino all'arrivo nel territorio oltreconfine dei Paesi Baschi. Non si vedono sprinter migliori del corridore della Ineos, che già l'anno scorso fece sua la prima tappa in linea dell'Itzulia, ma in percorsi del genere è lecito aspettarsi di tutto.

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