Brandon McNulty in azione nella prima tappa della Vuelta a España 2024 © Unipublic-Sprint Cycling Agency
Professionisti

Parte la Vuelta 2024 e dal cilindro UAE Emirates sbuca Brandon McNulty

Lo statunitense vince la crono d'apertura a Lisbona davanti a Mathias Vacek e Wout van Aert. Edoardo Affini ottimo quinto, Primoz Roglic ottavo e primo degli uomini di classifica

17.08.2024 22:26

Quando passò professionista, Brandon McNulty era circondato da discrete aspettative, che rilanciò con belle prestazioni al Giro di Sicilia 2019 (una tappa e la generale), quando aveva 21 anni. Poi la pandemia mise tutto in freezer per un biennio, e lo statunitense nato a Phoenix l'abbiamo ritrovato a inizio 2022 a graffiare qua e là (tre vittorie in due mesi e mezzo, per ultima la prima nel World Tour, una tappa alla Parigi-Nizza), quindi pause, riflessioni, qualche guizzo qua e là, lavoro di gregariato che in una grande squadra come la UAE Emirates (a cui è approdato nel 2020) non manca mai.

Il grande pubblico ha imparato a conoscerlo al Giro dello scorso anno (vittoria in fuga a Bergamo), ma è quest'anno che McNulty ha nettamente cambiato marcia, esibendo notevoli miglioramenti a cronometro (fondamentale in cui la base di partenza era già più che buona) e centrando la bellezza di sette delle sue (finora) 14 vittorie in carriera. Quattro delle sette sono per l'appunto giunte contro il tempo; l'ultima è arrivata oggi, nella prima tappa della Vuelta a España 2024.

McNulty è il primo leader della corsa iberica, laddove il pubblico di casa si aspettava che fosse João Almeida a festeggiare in patria (la corsa è partita da Lisbona, Portogallo); ma il dato ineliminabile è quello di una UAE Emirates che continua a dominare la scena in lungo e in largo. Più facile farlo quando hai a disposizione Pogacar, certo; più difficile far salire organicamente il livello di tutti gli altri che non sono Tadej. La squadra araba soddisfa entrambe le condizioni.

Dopodiché, McNulty non vincerà la Vuelta, Wout van Aert invece (all'esordio nella corsa spagnola) riuscirà a centrare il successo parziale che oggi gli è sfuggito per meno di tre secondi (ha fatto terzo, preceduto anche da un sorprendente Mathias Vacek), e invece Primoz Roglic vorrà continuare a essere il favorito numero uno di questa corsa che lui ha già conquistato tre volte. Per essere, è partito bene: ottavo all'arrivo, ma primo tra gli uomini di classifica.

Vuelta a España 2024, la cronaca della prima tappa

João Almeida era il più atteso dal pubblico di casa ©   Unipublic/Cxcling/Beatriz Martinez
João Almeida era il più atteso dal pubblico di casa ©   Unipublic/Cxcling/Beatriz Martinez

12 chilometri sul lungomare (anzi, sul lungooceano) da Lisbona a Oeiras per la prima tappa della Vuelta a España 2024, una cronometro tutta piatta ma esposta al vento che ha rappresentato una difficoltà in più (quantomeno a livello di guidabilità delle ruote ad alto profilo…), anche se verso la fine della tappa (ora di cena) s'è piuttosto placato, facilitando forse il compito agli ultimi a scendere in strada. Non a caso sono stati proprio quelli che si son giocati la vittoria…

Dopo il normale avvicendarsi dei primi passisti al comando provvisorio della classifica, la contesa è entrata nel vivo quando Victor Campenaerts (Lotto Dstny) è andato in testa con 13'07"; Jay Vine (UAE Emirates), a segno dieci giorni fa nella crono della Vuelta a Burgos, ha scavalcato il belga con 12'59", ma è stato Edoardo Affini (Visma-Lease a Bike) a stabilire un nuovo standard in 12'43", primo a superare i 56 di media.

Il mantovano è stato bravissimo, tanto che uno dei favoriti della vigilia, Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), ha dovuto accomodarsi alle sue spalle, seppure con lo stesso tempo di 12'43"; ma il britannico ha bloccato il cronometro sui 48 centesimi, l'italiano si era fermato a 20. Sospirone per Affini, salvo per 28 centesimi, e qui il 28enne lombardo ha cominciato a crederci: “Se mi sto lasciando Tarling alle spalle, vuoi vedere che…”.

E invece niente, non ha visto niente Edoardo, perché poco dopo è stato il giovane che non ti aspetti, Mathias Vacek (Lidl-Trek), a scavalcarlo di sei secondi. Il 12'37" del 22enne ceco pareva essere un miglior tempo piuttosto definitivo, tanto che uno Stefan Küng (Groupama-FDJ) ha chiuso a 4" di distacco, e un Primoz Roglic (Red Bull-BORA-Hansgrohe) a 15".

Se Affini non aveva fatto i conti con Vacek, Vacek non li stava facendo con Brandon McNulty; e invece il corridore della UAE ha sbaragliato il campo, abbassando di 2" il tempo dell'avversario e chiudendo (in 12'35") alla media di 57,197 (solo lui e Mathias hanno infranto il muro dei 57). Per ultimo restava Wout van Aert (Visma), che all'intertempo del settimo chilometro è transitato in testa (1" su Vacek, 2" su McNulty, 3" su Tarling, 6" su Affini), ma poi ha chiuso peggio dello statunitense, dovendosi accontentare del terzo posto a 3".

Primoz Roglic primo tra gli uomini di classifica

Quindi Brandon McNulty è il primo leader della Vuelta a España 2024 con 2" su Mathias Vacek, 3" su Wout van Aert, 4" su Stefan Küng e 8" su Edoardo Affini e Joshua Tarling. Primoz Roglic a 17" è il primo dei pretendenti alla generale, vediamone qualche altro: João Almeida (UAE) è decimo a 19" (questi piazzamenti valgono tanto per l'arrivo quanto per la classifica generale. È un'ovvietà ma guai dare per scontate troppe cose…); Mattias Skjelmose (Lidl) è a 22", Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious) a 27", Aleksandr Vlasov (Red Bull) e Thymen Arensman (INEOS) a 29", Tao Geoghegan Hart (Lidl) a 31", Daniel Martínez (Red Bull) a 33", Adam Yates (UAE) a 34", Enric Mas (Movistar) e Eddie Dunbar (Jayco AlUla) a 39", a Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) a 40", Cian Uijtdebroeks (Visma) a 45", Carlos Rodríguez (INEOS) a 46", David Gaudu (Groupama) a 51", Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale) a 52", il campione uscente Sepp Kuss (Visma) a 53", Giulio Ciccone (Lidl) a 54", Damiano Caruso (Bahrain) e Mikel Landa (Soudal Quick-Step) a 1'05".

Domani la Vuelta a España 2024 offrirà ai suoi partecipanti un finale da interpretare nella seconda tappa, la Cascais-Ourém di 194 km, con qualche increspatura nell'altimetria che non causerà alcun problema a chicchessia, senonché potrebbe - per l'appunto nel finale - rimescolare le carte in vista della volata. Perché comunque volata sarà, resta da vedere con quali sprinter a giocarsela.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!