Dopo il Giro, Groves vince anche alla Vuelta: "Sapevo di poter battere Molano"
L'australiano della Alpecin è la nuova maglia verde con la vittoria di Tarragona. Soddisfatto Theuns, tagliati fuori Dainese e Coquard, che farà gli esami in serata dopo la caduta
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la prima volata della Vuelta a España, vinta da Kaden Groves. Con la vittoria di Tarragona l'australiano diventa il terzo corridore a vincere una tappa in due diversi Grandi Giri in questa stagione, dopo Mads Pedersen e Remco Evenepoel. Per la Alpecin Deceuninck è il nono Grand Tour consecutivo (su nove a cui ha preso parte) con almeno una vittoria di tappa, per un totale di diciotto successi.
Kaden Groves: “Molano è partito a 350 metri, sapevo di poterlo battere”
“È stata una giornata molto dura, solo noi e la Dsm abbiamo tirato, per cui abbiamo dovuto spendere due uomini per controllare la fuga. Abbiamo speso molte energie, ma la squadra è stata fantastica oggi, abbiamo corso in modo aggressivo ed eravamo sempre lì al momento giusto, e siamo stati ripagati con la vittoria. L’ultima curva era molto stretta, Marijn Van den Berg e il mio compagno Robbe Ghys l’hanno presa troppo larga e sono caduti, e io e Sebastian Molano abbiamo avuto un bel gap sugli altri. Molano è partito a tutta a 350 metri, e sono stato paziente e forte per riprenderlo negli ultimi cento metri. Pensavo di poterlo riprendere proprio perché l’ha lanciata ai 350 metri, e in un finale così impegnativo sapevo che avrebbe dovuto essere in grande giornata per battermi. Sono molto contento, finora è stato un anno ottimo con già una vittoria al Giro e già una alla Vuelta molto presto. Speriamo che non sia l’ultima.”
Edward Theuns: “Avevo studiato bene l'ultima curva”
“Sono abbastanza contento. è un risultato da cui si può ripartire. Ero abbastanza nervoso perché era da un po’ che non sprintavo per la vittoria e non è facile trovare la posizione. C’è stata anche una brutta caduta negli ultimi cinque chilometri e quella all’ultima curva, che sono riuscito a sfruttare abbastanza perché avevo studiato bene il percorso su Google Earth, VeloViewer e sul gps. Pensavo che gli altri la potessero sottovalutare, così l’ho usata a mio favore per tagliare all’interno ed evitare la caduta. Sono uscito dalla curva un po’ troppo lontano da Groves e ho provato a chiudere, ma non ce l’ho fatta, sono riuscito solo a mantenere la posizione in un finale molto difficile. Ho messo grande impegno nel preparare questa Vuelta, mentalmente a volte è difficile fare così tanti sacrifici. Credo di essere stato a casa per quattro giorni negli ultimi due mesi, per cui sono soddisfatto di questo risultato e voglioso di averne altri.”
Alberto Dainese: “Nel finale ero al limite, ma ci saranno altre occasioni”
“I miei compagni hanno corso molto bene in testa al gruppo, il finale era abbastanza tecnico con le rotonde, come sapevamo. C’è stata anche una caduta, in cui credo che Romain (Combaud) sia stato coinvolto. I ragazzi hanno fatto un buon lavoro per entrare davanti alla curva ai -2, ma ho dovuto frenare un po’ troppo e siamo parti a velocità troppo bassa. Da quel momento sono sempre stato abbastanza al limite, e all’ultima curva, in cui c’è stata anche una caduta, non avevo più le gambe. Sono un po’ deluso, ma ci saranno altre occasioni: mi dispiace per i miei compagni che erano lì per me, ma non sono riuscito a ripagarli. Non è una bella sensazione, ma nel ciclismo ci sono alti e bassi, so che ci sarò la prossima volta. Mi sentivo bene negli ultimi chilometri, per cui adesso guardiamo alle prossime volate per capire cosa possiamo migliorare.”
Bryan Coquard: “Penso di essermi rotto la scapola, passerò la notte in pronto soccorso”
“Non so esattamente cosa sia successo, qualcuno mi è caduto davanti abbastanza malamente e sono caduto anche io. Non sappiamo ancora cos’ho, ma i raggi ce lo diranno, ma essendomi rotto la scapola già altre volte in passato, penso che possa essere successo di nuovo. Ora vado a farmi una doccia sul bus e poi vedremo, passerò la serata al pronto soccorso e gli esami ci diranno qualcosa in più, ma non so se potrò ripartire”.