Nico Denz sul traguardo di Bodrum ©Cumhurbaşkanlığı Bisiklet Turu-IG
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Denz Parade, Nico fa cose turche

Nella 5a tappa del Tour of Turkey il tedesco prima riporta in gruppo Zwiehoff, poi prende in testa l'ultimo km, ma nemmeno Walls riesce a passarlo. Colnaghi scavalca Philipsen nella classifica a punti

12.10.2023 16:58

Finisce con una doppietta Bora la quinta tappa del Giro di Turchia 2023: superate le difficoltà altimetriche, tutto sembrava pronto per la quarta vittoria in quattro volate per Jasper Philipsen, ma Denz ha eseguito un lead-out per il proprio velocista, Matthew Walls, talmente forte che nell'ultimo tortuoso chilometro nessuno è riuscito a sorpassare sulla coppia Bora. Oltre al tedesco e al britannico, primo e secondo, gioisce Luca Colnaghi, che a forza di piazzamenti e traguardi volanti sfila la maglia della classifica a punti all'asso belga, rimasto fuori dalla volata. Nei dieci anche Malucelli, Lonardi e Konychev. Domani e dopodomani le ultime chanches per rimettere in discussione la classifica generale.

La tappa, 180.6 km da Marmaris a Bodrum, ha visto nei primi chilometri un allungo di Fernando Tercero (EOLO-Kometa), poi raggiunto da Alessio Martinelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Alejandro Franco (Burgos BH), Gianni Marchand (Tarteletto–Isorex), Dawit Yemane (BikeAid) e Jay Vine (UAE Emirates). Quest'ultimo, che già si era mosso ieri a caccia dei punti per la classifica scalatori, ha oggi rimpolpato il suo bottino, raccogliendo tutti i punti possibili fino ad appaiare Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), leader sia della classifica generale sia della classifica Gpm, che tuttavia guida ancora. 

Il vantaggio massimo del sestetto è stato di 5 minuti e mezzo. Ad inseguire sono state Alpecin-Deceuninck, Q36.5 e soprattutto l'Astana, che oltre a difendere il primato di Lutsenko (il ritardo di Yemane in classifica era di 5'26") cercava di portare Cees Bol allo sprint. Mark Cavendish stesso, come nelle tappe precedenti, ha lavorato per il compagno: per lui questa corsa servirà a ritrovare confidenza con il gruppo dopo i tre mesi di stop dall'incidente occorsogli all'ottava tappa dello scorso Tour, visto che nel 2024 sarà ancora della partita

Il vantaggio della fuga era poco superiore al minuto già ai -35, così gli ultimi a resistere sono stati Vine e Yemane. Intorno ai -20 il secondo in generale, Ben Zwiehoff (BORA-hansgrohe) è incappato in una foratura: per rientrare ha avuto bisogno dell'aiuto del compagno Nico Denz, visto che la Alpecin stava tirando a tutta per Jasper Philipsen senza timore dei saliscendi del finale di tappa, rientrando sui fuggitivi poco dopo i -15 all'arrivo. Su una delle ultime contropendenze è scattato Mehmet Şampiyonbisiklet (Global 6 Cycling), che con Giacomo Ballabio (ieri decimo) è uno degli ultimi due corridori rimasti del proprio team. Il suo è stato il primo di molti attacchi senza successo, ultimo dei quali quello Alexis Guerin (Bingoal BW), ottavo in classifica e al terzo tentativo solitario in tre giorni. 

Le squadre dei velocisti hanno però avuto sempre la meglio, e l'ultimo chilometro è stato preso in testa da Denz, che voleva lanciare il velocista designato della Bora, Matthew Walls. Nel tortuoso finale però Ryan Gibbons (UAE Emirates), che era appostato in terza posizione probabilmente per pilotare Álvaro José Hodeg, ha perso un paio di metri ai -400 senza però riuscire a chiudere il gap: il tedesco ha così tirato dritto fino alla fine con ruota il compagno, e solo sul traguardo Bol è riuscito aa raggiungere tardivamente i due. In quarta posizione si è piazzato Matteo Malucelli (Bingoal WB), seguito da Giovanni Lonardi (EOLO-Kometa), quinto, e Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), sesto. Grazie a questo risultato il lecchese ha sopravanzato di due lunghezze Philipsen nella classifica a punti (giusto riconoscimento all'impegno con cui ha raccolto punti ai traguardi volanti delle scorse tappe): ripartirà domani con la maglia verde. Il belga è infatti rimasto intruppato nell'ultimo chilometro, dove c'è stata una caduta che ha coinvolto anche Matteo Moschetti (Q36.5) e Giacomo Ballabio, arrivando oltre l'ottantesima posizione. Ottavo posto per Alexander Konychev (Corratec-Selle Italia).

Invariata invece la generale, con Lutsenko leader per 16" su Zwiehoff e 33" Harold Tejada, suo compagno all'Astana. Il kazako mantiene virtualmente la maglia rossa dei Gpm avendo vinto il Gpm di Babadag, nonstante Vine lo abbia oggi appaiato.

Domani la sesta tappa, 192.8 km da Bodrum a Selçuk, offrirà insidie nel finale, con l'arrivo alla Casa della Vergine Maria (Meryem Ana Zirve): dopo un primo Gpm di 2a categoria che termina poco prima dei -20 si arriverà sull'erta finale, Gpm di 1a categoria di 4.8 km al 7.8%: su questo stesso traguardo nel 2018 si impose proprio Alexey Lutsenko.

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