Van Aert chiude le feste con l'ennesimo brindisi
Terminano a Zonhoven, CDM, le due splendide settimane natalizie ricche di corse e Wout finisce come aveva iniziato, cioè vincendo, anzi dominando. Secondo un sofferente Van der Poel, terzo Sweeck sempre più leader della classifica
Giunti all'otto di gennaio è arrivato il momento anche per il ciclocross di chiudere con le competizioni svoltesi nel periodo delle festività attorno a Natale, Capodanno ed Epifania. Prima di farlo, però, c'è un'ultima gara da correre e che gara! Il cross di Zonhoven trova infatti posto nel cuore del calendario della disciplina e, anche come dodicesima tappa della Coppa del Mondo, deve onorare al meglio quest'opportunità (meritatissima, sia ben chiaro). Pertanto percorso modificato e reso ancor più duro e tifosi che accorrono a centinaia per tifare i loro beniamini (soprattutto in “De Kuil”, il pozzo, elemento iconico di Zonhoven e tra i più iconici al mondo per ciò che riguarda il cross). Non più un solo passaggio in "De Kuil", ma ben tre. Innanzitutto va segnalata l'assenza della lunga e ripida salita che portava fuori dal famosissimo pozzo e che esaltava le doti da stambecco di alcuni crossisti, sostituita da una spettacolare discesa più contropendenza sulla sabbia, uno dei passaggi tecnicamente più esigenti e spettacolari della stagione. Infine, a concludere l'esperienza nel De Kuil, una breve discesa e risalita che porta verso la brughiera. Anche in questo tratto però il tracciato appare completamente diverso rispetto al solito; dopo l'irremovibile segmento a “V” che ogni anno mette in difficoltà qualche protagonista non c'è più il lunghissimo tratto erboso e scorrevole in leggera discesa, bensì altri due passaggi sulla sabbia che portano al secondo box (il primo è intermedio tra la prima e seconda discesa nel pozzo) e successivamente al traguardo. Solamente le ultime tre curve sull'erba ricalcano quelle “classiche”.
Favoriti i soliti due, i titani che dal lontano 2014 si sfidano una gara dopo l'altra nella categoria maggiore. Wout van Aert parte con i favori del pronostico nonostante abbia corso anche ieri a Gullegem (in totale il belga ha disputato ben nove gare in diciassette giorni, vincendone sette), le indicazioni date da Koksijde sono state molto chiare: servirà quasi un miracolo da parte di Mathieu van der Poel per batterlo; il figlio di Adrie infatti ha ammesso dopo il Duinencross di aver sofferto molto alla schiena e di ritrovarsi quasi nelle stesse condizioni che avevano imposto un netto stop durante lo scorso inverno. Inoltre, anche la gamba non sembra quella dei giorni migliori e anche nelle sfide precedenti a Koksijde era riuscito raramente ad avere la meglio su WVA. Oltre a loro bisognerà far attenzione, almeno per il podio, anche a Laurens Sweeck, leader della classifica con 21 punti di margine su Michael Vanthourenhout, allo stesso campione europeo e a Lars van der Haar, campione nazionale dei Paesi Bassi, titolo che punta a riconfermare nel prossimo fine settimana approfittando dell'assenza di Van der Poel.
Scatenata partenza di Sweeck che sulla sua sabbia vuole guadagnare altri punti su Vanthourenhout e mettere definitivamente un'ipoteca sulla classifica generale. Alle spalle di Laurens c'è subito Van der Poel, molto reattivo e pronto a passare in testa appena superata la corsia dei box. Più indietro, alle spalle anche di Van der Haar e Kevin Kuhn, staziona Van Aert, il quale a propria volta prima del passaggio sulla contropendenza risale agevolmente posizioni e si mette a ruota di Mathieu. Il quattro volte campione del mondo commette un errore proprio in questo frangente, finendo a terra ma rallentando tutti coloro che lo seguivano da vicino. Wout non attende e sferra il primo attacco, Van der Poel risponde dopo qualche istante di indecisione e insieme ad uno scatenato Vanthourenhot si riporta su WVA verso la fine della prima tornata. Già dal primo giro, tuttavia, nonostante i due siano ancora insieme, si può capire quanto Van der Poel soffra le sgasate di Van Aert, impiegando sempre qualche secondo di troppo per riprendergli la ruota.
Anche nel secondo giro Wout è più pulito nella guida rispetto a Mathieu - strano a dirsi ma questa è una delle novità più importanti della stagione - e gli prende metri navigando alla perfezione nella sabbia. MVDP è costretto ad un nuovo fuori giri per rientrare e così facendo stacca sia Vanthourenhout che Sweeck, tornato brevemente a ruota del terzetto di testa prima della seconda discesa nel De Kuil. La botta data dai primi due si fa sentire sensibilmente e infatti il distacco di Laurens e Michael al transito sull'arrivo è già di 18".
Riformata la coppia MVDP e WVA si studiano un po' in avvio di terzo giro e si alternano alla guida della corsa, subendo il ritorno di Sweeck e Vanthourenhout. Nell'altro famoso tratto sabbioso del tracciato, la “V” con prima discesa e poi salita, Van der Poel commette l'ennesimo errore di una stagione in cui le sue imprecisioni non si contano sulle dita delle mani (ed essendo la capacità di guida uno degli elementi che più aveva determinato negli anni scorsi i suoi successi è chiaro che complessivamente la forza del Mathieu crossista ne esca un po' depotenziata). Van Aert evita la caduta con facilità e non appena si rimette in sella rilancia a tutta, dando una sgasata devastante a cui Van der Poel non prova nemmeno a rispondere, pagando a fine round un passivo di 16" al belga.
Arresosi ormai all'evidenza e sofferente alla schiena il fenomeno neerlandese decide di accontentarsi della seconda piazza e rimane per un paio di giri a rifiatare sulle ruote di Sweeck e Vanthourenhout, i quali si studiano in ottica classifica generale. Solo nella sesta tornata, mentre intanto davanti Wout continua a stampare tempi in serie e incrementa sempre più il proprio vantaggio, Mathieu si sente pronto per attaccare e quasi senza difficoltà stacca i due avversari sulla contropendenza. Dopo la fiammata iniziale dovuta all'attacco in cui addirittura guadagna 5" nei confronti del battistrada, MVDP nei due giri finali riprende il trend di costante perdita dal belga, confermando di esser ben lontano dalla forma ottimale e di non poter sostenere più di una tornata a tutta.
Al traguardo Mathieu accusa un enorme ritardo di 1'23" da Wout, dovuto ad una serie di concause non banali: una condizione non perfetta, il dolore alla schiena che ha fatto capolino (questa in particolare è stata decisiva sia qui che a Koksijde nel fargli accusare il gigante passivo da WVA), l'imprecisione nella guida solamente in parte dovuta alle difficoltà fisiche e, infine, il miglioramento di Van Aert, sensibile soprattutto nell'aspetto tecnico che quasi sempre aveva rallentato il belga nelle sfide contro Mathieu negli anni scorsi. Adesso con la pausa dalle gare e il training camp in Spagna Van der Poel avrà tempo per riposare e ricaricare le batterie in vista dell'attesissimo Mondiale di Hoogerheide.
Al loro fianco sul podio sale anche Sweeck, terzo a 1'31" e liberatosi nell'ultima tornata della scomoda compagnia di Vanthourenhout, adesso distante 24 punti nella generale e due prove dal termine (333 vs 309, Benidorm e Besançon separano Laurens dal primo acuto della carriera in Coppa). Il campione europeo è quarto a 2'02" e precede Quinten Hermans, quinto a 2'08"; per il belga della Alpecin-Deceuninck questo era l'ultimo cross stagionale, da domani si concentrerà sulla preparazione in vista delle classiche di primavera in cui gareggerà al fianco di Van der Poel. Sesto a 2'17" Van der Haar, arrivato col fiato corto al termine del periodo natalizio ma ugualmente netto favorito per il titolo nazionale. Dietro di lui concludono Niels Vandeputte settimo (+2'37"), Jens Adams ottavo (+2'49"), Kuhn nono (+3'01") e Corné van Kessel decimo (+3'14"). Ritirati sia Zdenek Stybar che Pim Ronhaar, potenzialmente adattissimo a questo circuito, mentre l'unico italiano al via, Gioele Bertolini, viene doppiato e chiude in trentesima piazza.