L'urlo di Ma Binyan terrorizza l'Occidente?
Il campione nazionale cinese ha disputato le prime due corse europee in carriera, vincendole entrambe. Che la Cina abbia finalmente trovato un corridore in grado di lasciare il segno ad alto livello?
Secondo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: GP Apollon Temple, alcuni Campionati Nazionali e il campione cinese Ma Binyan, rivelazione di questo inizio di stagione.
Le corse della settimana
GP Apollon Temple
Dopo il GP Antalya Airport City, la seconda gara UCI del calendario turco è stata il GP Apollon Temple, corsa di un giorno entrata nel calendario internazionale lo scorso anno. Al via erano presenti nove Continental, quattro formazioni dilettantistiche e le selezioni nazionali di Azerbaigian, Kazakistan e Uzbekistan. Partenza e arrivo erano situati nell’antica città di Side, nei pressi di Manavgat, nella parte meridionale della Turchia. La corsa prende il nome dalla principale attrazione turistica della zona, il Tempio di Apollo, costruito dai Romani nel II secolo e dedicato al dio delle scienze.
Il percorso era quasi totalmente privo di asperità e si presentava particolarmente adatto ai velocisti. La gara ha seguito il copione più prevedibile e l’unico colpo di scena è stato rappresentato dal ritiro del tedesco Pirmin Eisenbarth (BIKE AID), uno dei favoriti della vigilia. Senza ulteriori sorprese, è stato uno sprint di gruppo a decidere tutto: già vincitore del GP Antalya Airport City, Ma Binyan (China Glory-Mentech) si è ripetuto, imponendosi di nuovo piuttosto nettamente.
Alle spalle del campione nazionale cinese hanno completato il podio il turco Serdar Depe (Spor Toto) e il russo Sergey Rostovtsev (Sakarya BB), vincitore della corsa nel 2023. Da segnalare la quarta posizione del giovanissimo Mustafa Takakci (Konya Büyükşehir) che, appena uscito dalla categoria juniores, ha già messo a segno due top ten fra i grandi. La top five è stata completata dal cinese Lyu Xianjing, compagno di squadra del vincitore.
Campionati Nazionali
In settimana sono andati in scena altri Campionati Nazionali, con i professionisti che si sono presi la scena. In Ecuador la cronometro ha premiato Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), che ha preceduto di 43” Jefferson Cepeda (Caja Rural-Seguros RGA) e di 1’08” Jonathan Caicedo (Petrolike). Il vincitore del Giro d’Italia 2019 ha sfiorato la doppietta, ma nella prova in linea si è dovuto arrendere a Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers). Jefferson Cepeda ha completato il podio, mentre il migliore dei Continental è stato Bryan Obando (Best PC), quinto alle spalle dell’altro professionista in gara, Alexander Cepeda (EF Education-EasyPost). Fra gli under 23 Kevin Navas (Banco Guayaquil-Bianchi) ha conquistato entrambi i titoli.
In Sudafrica Ryan Gibbons (Lidl-Trek) ha messo a segno la doppietta, aggiudicandosi sia la cronometro che la gara in linea. Nella prova contro il tempo, il ventinovenne ha rifilato 1’22” al biker Alan Hatherly e 3’30” a Brandon Downes. I due hanno confermato la posizione del 2023, quando il titolo andò a Stefan De Bod, assente quest’anno. Nella corsa in linea Gibbons si è messo dietro di 2’10” Tristan Nortje e di 3’47” Morné Van Niekerk (St.Michel-Mavic-Auber 93). Il campione uscente Travis Stedman (Q36.5 Continental) ha chiuso quinto a 5’21”, preceduto allo sprint da Jaedon Terlouw, che gli ha soffiato, così, il titolo under 23. Nella stessa categoria, Dillon Geary si è confermato nella cronometro.
Le Continental tra i big
Tre formazioni di terza divisione hanno preso parte, in Arabia Saudita, all’AlUla Tour: la malese Terengganu, la thailandese Roojai Insurance e la giapponese JCL Team Ukyo. In classifica generale Merhawi Kudus è stato nettamente il migliore ed è riuscito a regalare alla Terengganu un eccellente decimo posto finale. Il miglior piazzamento di tappa, invece, è stato di Matteo Malucelli: il romagnolo della JCL Team Ukyo ha chiuso la prima frazione in settima posizione. La principale soddisfazione per i nipponici, però, è arrivata dalla classifica degli sprint intermedi, vinta da Atsushi Oka.
A differenza della scorsa stagione, la Volta a la Comunitat Valenciana ha dato spazio a delle Continental, invitando la spagnola Illes Balears Arabay e la statunitense Project Echelon. La Illes Balears Arabay ha raccolto i migliori risultati grazie ad Alex Molenaar, quarto nella prima frazione e trentunesimo in classifica, ma anche la Project Echelon può essere soddisfatta: Tyler Stites ha, infatti, centrato ben tre top ten di tappa.
L’Étoile de Bessèges ha dato spazio alle quattro Continental pure francesi, senza invitare compagini di terza divisione straniere. La Van Rysel-Roubaix ha compiuto una grande impresa, andando a vincere la quarta tappa con Samuel Leroux (che aveva anche chiuso al sesto posto il giorno precedente). Per la formazione nordista è arrivato anche il nono posto di Maxime Jarnet nella terza frazione. In classifica è stata la St.Michel-Mavic-Auber 93 a conquistare il miglior risultato, grazie al ventunesimo posto di Alexandre Delettre. L’ex corridore della Cofidis ha centrato anche un decimo posto parziale.
Il ceco Michael Boroš (Elkov-Kasper) è stato il miglior esponente di una formazione di terza divisione nella gara élite dei Campionati del Mondo di Ciclocross, grazie ad un eccellente settimo posto. La Alpecin-Deceuninck Development ha piazzato Wietse Meeussen all’ottavo posto, recitando la parte del leone nella prova riservata under 23: la formazione belga ha messo a segno una favolosa tripletta, con Tibor Del Grosso, Emiel Verstrynge e Jenthe Michels.
Ad Adelaide si è aperta la Coppa delle Nazioni di ciclismo su pista e tre Continental si sono portate a casa delle medaglie d’oro. Due corridori della Saint Piran, Charlie Tanfield e William Tidball, facevano parte del quartetto britannico che ha vinto l’inseguimento a squadre. Con loro è stato premiato anche il loro ex compagno di squadra, oggi alla Trinity, Josh Charlton, schierato nei turni preliminari, ma non in finale. Dylan Bibic (Premier Tech Academy), invece, si è imposto sia nell’eliminazione che nell’omnium.
Fra le novità di mercato della settimana, spicca la destinazione di Jens Reynders: il venticinquenne, rimasto appiedato dopo tre anni fra i professionisti, riparte dalla Bingoal WB Devo, formazione di sviluppo del ProTeam belga. Questa soluzione gli permetterà sicuramente di disputare un buon calendario con il ramo professionistico della squadra, ma gli impedirà di prendere parte alle corse WorldTour.
In questi giorni l’UCI sta continuando a registrare nuove Continental: poche novità per la messicana Canel’s-Java, che ha confermato tutti i migliori corridori, ingaggiando solo giovanissimi. Quest’anno la marocchina Sidi Ali-Unlock potrà contare su un corridore italiano, Alessio Gasparini, già visto a livello UCI nel 2022 con la venezuelana Java Kiwi Atlántico. La giapponese Matrix Powertag si è rinforzata con il campione nazionale di ciclocross Hijiri Oda e ha confermato gli esperti spagnoli Francisco Mancebo e José Vicente Toribio e l’ex Nippo-Vini Fantini Marino Kobayashi. In partenza, invece, il greco Georgios Bouglas, passato alla Burgos-BH e due glorie locali, il quarantaduenne Junya Sano e il cinquantenne Tomoya Kano, entrambi ex professionisti.
Farà parte del mondo Continental anche quest’anno la Li Ning Star. La formazione cinese ha confermato i bielorussi Vasili Bialiauski e Aliaksei Shnyrko e lo scalatore Roniel Campos, oltre a tanti corridori di casa, tra cui Niu Yikui, campione nazionale nel 2022. Fra i nuovi arrivi, a quello già noto da tempo del rumeno di origini moldave Cristian Raileanu (Hengxiang), si aggiunge quello del velocista neozelandese Luke Mudgway, costretto a scendere di un piano dopo la chiusura della Bolton Equities Black Spoke.
Il ritratto della settimana: Ma Binyan
La Cina è una superpotenza mondiale ed è sempre nelle primissime posizioni nel medagliere ai Giochi Olimpici. Nel ciclismo, però, non è mai stata ai vertici e l’unica eccezione è rappresentata dalla nazionale femminile di ciclismo su pista. Gli uomini non hanno mai raggiunto il livello delle donne nei velodromi e su strada i corridori che hanno partecipato alle corse più importanti si possono contare sulle dita di una mano.
I pionieri cinesi nel ciclismo professionistico furono Jin Long e Xu Fang, che esordirono nel 2006 con la maglia della Skil-Shimano. Partecipando alla Gand-Wevelgem dell’anno seguente, i due portarono la Terra del Dragone in una corsa WorldTour (all’epoca ProTour), anticipando id qualche mese Li Fuyu (esordì al GP Plouay), che fu il primo a correre in una squadra della massima categoria, la Discovery Channel. Nonostante siano passati più di quindici anni dagli esordi del paese nel ciclismo che conta, non si sono visti grandi progressi e colui che ha lasciato maggiormente il segno è stato Ji Cheng, non tanto per i risultati (una sola vittoria al Tour of South China Sea 2008), ma per l’apprezzatissimo lavoro da gregario, che gli permise di disputare (e concludere) tutti e tre i grandi giri.
In gare HC, invece, qualche vittoria è arrivata: nel 2009 Wu Shengjun divenne il primo corridore del suo paese (e ad oggi è ancora l’unico) a vincere una tappa del Tour of Qinghai Lake (altri ci sono riusciti in anni in cui la corsa era di categoria minore), nel 2011 Ma Haijun conquistò una tappa del Tour of Hainan, beneficiando della squalifica per doping di chi aveva tagliato per primo il traguardo, e due anni dopo Wang Meiyin, che in carriera vanta anche un’esperienza nel WorldTour con la Bahrain-Merida, si impose in una tappa del Tour of Langkawi.
In tempi più recenti, il corridore di riferimento del movimento è stato Lyu Xianjing, che nel 2018, a soli vent’anni, centrò uno splendido successo di tappa al Tour of Fuzhou e l’anno successivo si confermò, conquistando la classifica finale del Tour of China II (entrambe gare di categoria 1). La crescita del corridore attualmente tesserato per la China Glory-Mentech, fu, però, bloccata dalla pandemia: le restrizioni in Cina furono particolarmente dure e l’attività internazionale fu nulla per quasi tre anni. Lo scorso anno, però, è tornato a farsi notare, diventando il primo ciclista della Terra del Dragone a vincere una corsa UCI in Europa, una tappa del Tour of Sakarya.
Quest’anno Ma Binyan è partito col botto, diventando, nel giro di una settimana, il cinese con più vittorie in Europa: il venticinquenne ha iniziato la stagione in Turchia, dove ha vinto sia il GP Antalya Airport City che il GP Apollon Temple. Questi risultati assumono un’importanza ancora maggiore se si considera la scarsissima esperienza internazionale del corridore della China Glory-Mentech, che, prima delle due gare vinte, aveva corso fuori dal suo paese soltanto in occasione dei Campionati Asiatici 2023, svoltisi in Thailandia. Sicuramente la concorrenza non era la più qualificata, ma il ragazzo ha dimostrato di aver uno spunto veloce non indifferente e ha vinto entrambi gli sprint in maniera netta.
Come molti velocisti anche Ma Binyan ha fatto esperienza su pista e nel 2018, a soli diciannove anni, si laureò campione cinese dell’americana in coppia con Dai Wenhao, corridore che non è mai arrivato a militare in squadre UCI. I due si misero dietro Xue Fuwen e Jiang Zhihui, all’epoca entrambi tesserati per la Mitchelton-BikeExchange, formazione satellite del team WorldTour australiano, e sulla carta nettamente favoriti.
L’anno successivo mostrò il suo talento anche su strada: la prova in linea dei campionati nazionali si concluse in volata e lui si fece trovare pronto, centrando un ottimo terzo posto, alle spalle di due corridori decisamente più esperti di lui come Xue Chaohua e Niu Yikui, entrambi già sul podio dei Campionati Cinesi nelle stagioni precedenti.
Questo risultato sembrava poter essere il trampolino di lancio della sua carriera, ma come accaduto a Lyu Xianjing, anche Ma Binyan fu costretto a mettere in standby la sua carriera per lo scoppio della pandemia. Nel 2020 e nel 2021 sparì completamente dai radar, ma nel 2022 fu tesserato per la prima volta da una Continental, la Hengxiang. La formazione che anni prima aveva lanciato Wang Meiyin, però, non disputò neanche una corsa UCI (come già accaduto nella stagione precedente), nonostante la presenza in calendario di un Tour of Qinghai Lake riservato alle sole squadre locali.
Lo scorso anno è rimasto alla Hengxiang, con cui ha potuto disputare qualche corsa UCI (fra cui il Tour of Taihu Lake). Le soddisfazioni non sono mancate e la più importante è stata sicuramente la conquista del titolo nazionale, anticipando il gruppo di 5”. Nella seconda parte della stagione ha arricchito il suo calendario disputando diverse corse con la maglia della nazionale: ha preso parte al Tour of Qinghai Lake (concluso senza sussulti), al Tour of Binzhou (chiuso in sesta posizione, con un terzo e un sesto posto di tappa) e, soprattutto, al Gree-Tour of Guangxi. Proprio nella corsa WorldTour ha ottenuto uno splendido ottavo posto nella frazione vinta da Jonathan Milan, conquistando, così, il miglior risultato di un corridore cinese nel massimo circuito: il precedente primato apparteneva a Ma Haijun, ventiduesimo in una tappa del Tour of Beijing 2011.
Quest’anno Ma Binyan è passato alla China Glory-Mentech, la Continental cinese che fa più attività internazionale e la scelta si è rivelata subito vincente. Dopo le prime due vittorie, la stagione del campione nazionale proseguirà ancora in Turchia, con il Tour of Antalya, dove si troverà a lottare contro tanti corridori importanti: si capirà meglio qual è effettivamente il suo livello e se potrà essere lui il prossimo esponente del Dragone a sbarcare tra i professionisti.