Pogacar, a Glasgow anche il portaborracce per la Slovenia femminile
Curioso fuori programma per Tadej, impegnato sul percorso mondiale a supporto dello staff della sua nazionale durante la prova Donne Élite (c'era in gara anche la sua fidanzata Urska Zigart). Intanto ufficiale: niente Vuelta per lui
“Non c'è alcuna possibilità che io possa fare la Vuelta a España”: con questa dichiarazione Tadej Pogacar ha chiuso definitivamente la porta a ogni spiffero che potesse suggerire una sua eventuale partecipazione al terzo GT stagionale. Non se ne farà niente. Dopo un terzo posto nel Mondiale in linea e un 21esimo in quello a crono, il fuoriclasse sloveno ha ufficializzato che il suo prossimo orizzonte sarà solo riposo: “Sono al massimo da febbraio, è stata una delle migliori stagioni della mia carriera ma non ho avuto mai tempo per recuperare o per fare una vacanza, in più mettiamoci anche l'infortunio di aprile. Il primo obiettivo ora è riprendermi dal Mondiale, la gara su strada è stata durissima, più di quanto mi aspettassi; e nella crono ho solo cercato di sopravvivere fino al traguardo. Poi vedremo come procedere nel finale di stagione”.
In merito alla formazione che la UAE Emirates schiererà alla Vuelta, Pogacar si dice molto fiducioso: “Sarà una squadra davvero molto buona, Juan Ayuso e João Almeida hanno trovato un'ottima intesa, si sono allenati insieme. Penso che in Spagna possiama puntare alla vittoria. Io per una volta farò parte della selezione del divano…”.
Intanto, per staccare dal ciclismo pedalato in prima persona, Tadej oggi si è prestato a un ruolo marginale nel ciclismo pedalato per interposta fidanzata: Urska Zigart era infatti impegnata nella prova femminile su strada élite, e Pogacar ha dato una mano allo staff della nazionale slovena, posizionandosi a un rifornimento con un paio di borracce in mano, pronto a darle alle colleghe e connazionali in corsa. Un'apparizione piuttosto inattesa che però la dice lunga sull'attitudine con cui il fuoriclasse di Komenda vive il ciclismo. Per la cronaca, della squadra verde sia Zigart che l'omonima Urska Pintar si sono ritirate strada facendo, e la sola Eugenia Bujak è arrivata al traguardo, 54esima a quasi un quarto d'ora da Lotte Kopecky.