Ashlin Barry © Team USA Cycling
Ciclismo Giovanile

Ashlin Barry: la prossima superstar americana è figlia d'arte?

Il giovane talento classe 2007 del Team EF Education-ONTO può proseguire la dinastia familiare, erede di Michael Barry e Dede Demet

20.09.2024 17:38

Un nuovo talento sta per farsi largo nel panorama ciclistico mondiale? A sentire esperti ed appassionati americani non ci sono dubbi: Ashlin Barry è il nuovo astro nascente sulle due ruote. Nato nel 2007 in Spagna, a Girona, è cresciuto tra Europa e Colorado seguendo le gare di mamma e papà prima di stabilirsi a Toronto dove, all'età di otto anni, ha iniziato a gareggiare.

Ashlin Barry, vincente fin da bambino

La carriera del non ancora maggiorenne Ashlin Barry (compirà 17 anni il prossimo 25 settembre) è quella di chi brucia le tappe. A 10 anni percorre per la prima volta 100 km, a 14 corre anche in pista e batte tutti, adulti compresi, nei 90 km dell'"Inferno del Nord". Un anno dopo si ripete e così, la EF Education First-ONTO, neonata formazione junior, decide di portarlo nella propria scuderia.

Scommessa vinta. Nel 2024 il giovane americano ha già alzato le braccia al cielo 14 volte, tra cui in occasione del campionato nazionale juniores su strada e a cronometro e in una tappe delle UCI Gravel World Series. Inoltre, Barry ha chiuso al secondo posto nell'omnium ai campionati del mondo su pista, sempre juniores. Ora nel suo immediato futuro ci sono i mondiali di Zurigo dove, nella categoria Under 23, potrebbe recitare un ruolo da protagonista sia nella prova a cronometro il 23 settembre che in quella in linea, in programma il 26. Delle due, la prima potrebbe essere quella più adatta alle sue caratteristiche da pistard.

Corridore da classiche, soffre ancora le salite lunghe

Ashlin Barry © EF Education-ONTO
Ashlin Barry © EF Education-ONTO

Con i suoi 188 centimetri per 77 kg, Barry si è autodefinito in un'intervista a Vélo come ciclista da classiche ma al tempo stesso veloce allo sprint e capace di fare la differenza anche a cronometro. “Sono forte anche sulle salite brevi, 5 o 10 km mentre l’unico punto debole che ho sulla bici in questo momento è salire lungo le salite lunghissime”.

Per il momento le sue parole non mentono anche se la prova definitiva la si avrà solo quando deciderà di passare tra i professionisti. Evento, però, che non pare immediato, come confermato da lui stesso. L'americano, in controtendenza rispetto agli ultimi anni, potrebbe rimanere a correre con gli Under 23 fino al 2026 per poi misurarsi con i grandi. 

“Negli ultimi anni molti ragazzi sono passati direttamente a correre nel World Tour e non sono riusciti subito a competere a quel livello. È in quel momento che arriva molta pressione perché hai un contratto e non ti comporti come le persone si aspettano che tu faccia". Idee chiare quindi e prudenti senza nascondere però le ambizioni che derivano da una famiglia che in bicicletta ha corso proprio ai massimi livelli.

Figlio d'arte di Dede e Michael

Sua madre, la statunitense Dede Demet-Barry, conta 14 successi professionistici e ha vinto l'argento nella prova a cronometro alle Olimpiadi di Atene 2004. Suo padre, invece, è Michael Barry, corridore canadese, professionista dal 1999 al 2012 che può vantare undici partecipazioni ai grandi giri correndo per squadre del calibro di Team Sky, Columbia e T-Mobile. Nel suo palmarès, ci sono due tappe vinte nella cronosquadre (al Giro d'Italia 2009 e alla Vuelta a Catalunya nel 2002), oltre a un nono posto nella prova in linea alle Olimpiadi di Pechino 2008.

Entrambi i genitori hanno consigliato Ashlin fin da giovanissimo, senza però mettergli eccessiva pressione. “Mi hanno allenato fino all’anno scorso e mi consigliano ancora su allenamento, gare e alimentazione. Al tempo stesso mi hanno dato molta indipendenza per trovare la mia strada”  ha dichiarato sempre a Vélo Barry.

Guardando al futuro più lontano, il giovane corridore della EF vede le Olimpiadi di Los Angeles 2028 come realistico obiettivo al quale mirare, In particolare sa che su pista le possibilità di trionfare potrebbero essere numerose tra omnium, madison e inseguimento individuale. E la strada? Dalla rassegna di Zurigo potrebbe uscire qualche indizio in più circa il futuro professionistico del classe 2007 ma per ora il suo obiettivo rimane questo: "Cerco sempre di essere il migliore, unendo divertimento a serietà".

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