Remco Evenepoel affranto dopo l'errore di valutazione di Xorret de Catí © Soudal-Quick Step - Wout Beel
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Evenepoel, ogni giorno una perla: "Pensavo ci fosse un altro corridore davanti"

Remco ammette di avere un po' buttato via la vittoria nell'ottava tappa della Vuelta a España; felicità in casa Jumbo-Visma ma Jonas Vingegaard era sotto tono: "Oggi non ero al meglio". Juan Ayuso: "Orgoglioso che mi considerino un rivale"

02.09.2023 20:20

Le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti della Vuelta a España 2023 dopo l'ottava tappa, la Dénia-Xorret de Catí vinta da Primoz Roglic su Remco Evenepoel.

Primoz Roglic, vincitore a Xorret de Catí: “Mi diverto e vado avanti alla giornata”

“Bene, ora posso essere ancora più rilassato! Soprattutto sono felice di essermi ripreso dopo la caduta dell'altro giorno. Adesso mi sto divertendo e vado avanti giorno per giorno sperando di migliorare ancora. I ragazzi hanno fatto un lavoro davvero straordinario, riprendendo una forte fuga. Alla fine, dopo tutto quello che i miei compagni avevano fatto non avevo altra scelta che vincere. La scalata è stata dura, è stata la prima volta che l'ho fatta e non conoscevo l'arrivo. Vincere allo sprint è sempre un po’ una scommessa, ma avevo le gambe per farcela. Abbiamo almeno tre corridori della classifica generale adesso, e forse arriva qualcun altro...”.

Remco Evenepoel: “Pensavo ci fosse ancora un corridore davanti, che frustrazione!”

“Oggi ho detto alla mia squadra che avevo bisogno che andassero a tutto gas nel primo chilometro di Xorret de Catí, e che dopo avrei proseguito io col mio ritmo. Mi sono sentito bene durante la tappa. Quando Kuss se ne è andato, non mi sono lasciato prendere dal panico e gradualmente l'ho riavvicinato, sapendo che mancavano altri otto o dieci minuti di salita. Poi, nello sprint, sono arrivato secondo, il che è un vero peccato, perché credo davvero che avrei potuto vincere, ma il fatto è che pensavo ci fosse ancora un corridore davanti. È stato un problema di comunicazione ed è frustrante, ma ormai è andata così”.

Sepp Kuss: “Il mio margine in classifica? Piccolo, se penso alla crono”

"Sapevo che c'era la possibilità di prendere la maglia ma solo quando ho tagliato il traguardo ho capito di esserci riuscito. Penso che sia un onore indossare la maglia rossa domani, cercherò di godermelo perché non mi capiterà così spesso di vivere una cosa del genere. La squadra ha fatto un ottimo lavoro, soprattutto Robert Gesink. Ha tirato talmente forte che tutti hanno sofferto e io stesso ho iniziato a dubitare di avere buone gambe... Ma anche tutti gli altri ragazzi meritano i riconoscimenti. Sono sicuro che hanno dato a Primoz la motivazione per vincere questa tappa. Io ho dovuto soffrire in cima, ma è stato fantastico vedere Roglic alzare le braccia poco dopo. Ho del margine in classifica, ma non così tanto se c'è una crono in arrivo! Ma la farò al massimo. Finora mi sono sentito molto bene e non c'è motivo di lasciarsi andare. Le tappe più difficili devono ancora arrivare e per ora sono semplicemente felice di indossare questa maglia. Di solito mi piace essere più in disparte, ora in gruppo dovrei essere nelle prime posizioni: qualcosa di nuovo per me".

Juan Ayuso: “Un onore che simili campioni mi considerino un rivale”

“È stata una tappa davvero dura. Le gambe non andavano bene a metà giornata, ma la squadra si è unita intorno a me e ha fatto un ottimo lavoro. Roglic è uno dei migliori al mondo in questo tipo di arrivi e anche Remco è veloce, quindi stare con loro e non perdere tempo è un buon risultato. Ora con la maglia rossa la Jumbo-Visma avrà la responsabilità di fare la corsa, ma questo può anche andare a nostro beneficio. Per me è un onore e un privilegio essere considerato un rivale da controllare da parte di simili campioni. Vedo che mi rispettano e questo fatto mi gratifica molto".

Jonas Vingegaard: “Oggi non mi sentivo del tutto a posto”

"Ovviamente sono molto orgoglioso, oggi abbiamo corso benissimo. La squadra è stata davanti tutto il tempo, è stato un giorno perfetto! Oggi non era questione di difendersi piuttosto che attaccare, pensavamo di muoverci sull'ultima salita, però Remco Evenepoel stava bene e ha saputo reggere il nostro ritmo; a quel punto abbiamo provato a vincere con Primoz e alla fine ci siamo riusciti e in più abbiamo conquistato la maglia rossa. Siamo molto contenti. Io personalmente non mi son sentito al meglio, non è stata la mia miglior giornata diciamo, ma in ogni caso la Vuelta non si deciderà per pochi secondi".

Lenny Martinez: “Se perdo tempo è normale che succeda”

"La maglia bianca e il terzo posto assoluto sono comunque un buon risultato. Mi sarebbe piaciuto tenere la maglia rossa il più a lungo possibile, ma bisogna accettare anche questo. Davanti c'erano dei corridori molto forti che hanno tenuto un ritmo alto durante la tappa e altissimo sulla salita finale. Non sono arrivato tanto indietro rispetto a loro, un solo minuto. L'obiettivo è non perdere troppo tempo, ma se succede è normale: davanti ci sono dei campioni. Io sono salito al passo di Michael Storer, che mi ha aiutato molto nel finale. Non volevo scoppiare su un'ascesa così difficile. Il prossimo traguardo sarà continuare a lottare per la classifica generale e difendere la maglia bianca dando il massimo tutti i giorni".

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