Tour of Antalya, il fuggitivo Rekita resiste, vince in salita e diventa leader
Arriva un superstite della fuga nella terza e decisiva tappa del Tour of Antalya, quella con l'arrivo in salita a Termessos, raggiunto 91.8 km dopo il via da Perge. Addirittura ventidue gli elementi a comporre l'azione buona grazie al lavoro della Corendon-Circus, che ha portato davanti quattro suoi elementi.
All'attacco sono andati De Bondt, Devolder, Jans e Van der Poel della Corendon, Dunne e Perry della Israel, Damiano Cima della Nippo, Kuzmin dell'Astana City, Brozyna, Malecki e Paluta del CCC Development Team, Camacho della Kometa, Burke, Krieger e Rekita della Leopard, De Jonge, Janssen e Van der Kooij della Monkey Town, Rabitsch della Felbermayr, Fouché della Wiggins, Zimmermann della Tirol e Bogdanovics della nazionale lettone.
Tuttavia nel corso della ascesa finale tutti gli attaccanti sono stati ripresi dal gruppo tranne uno; non Van der Poel e neppure altri possibili favoriti come Rabitsch e Zimmermann. L'unico a non farsi riassorbire, arrivando tutto solo sul traguardo è stato Szymon Rekita, venticinquenne polacco visto in Italia tra i dilettanti con la Altopack.
Il portacolori della Leopard Pro Cycling ha così colto il terzo centro della carriera a livello UCI. Sul podio di giornata salgono assieme a lui due spagnoli, il giovane Juan Pedro López (Kometa Cycling Team) e il veterano Rubén Plaza (Israel Cycling Academy), ambedue giunti a 8" dal vincitore.
Seguono il bielorusso Branislau Samoilau (Minsk Cycling Club) a 17", l'ungherese Attila Valter (CCC Development Team) a 19", l'irlandese Conor Dunne (Israel Cycling Academy) e gli italiani Giovanni Lonardi (Nippo-Vini Fantini-Faizané) e Stefano Oldani (Kometa Cycling Team) a 21".
Grazie alla sua prestazione Rekita balza in vetta alla classifica generale con 9" sull'ottimo Lonardi e 11" su Valter; domani la chiusura della quattro giorni turca con la Side-Antalya di 157.6 km, con probabile arrivo in volata.