Red Walters © Red Walters
Mondo Continental

Red che andò a fare il ciclista ai Caraibi

Nato a Londra, Red Walters è diventato il pioniere del ciclismo di Grenada, dove domina da due anni i campionati nazionali. Focus sulla Tarteletto-Isorex, Continental di riferimento in Belgio

19.10.2023 23:20

Trentasettesimo appuntamento con la rubrica Mondo Continental. In questa puntata: Campionati Caraibici, Trans-Himalaya Cycling Race, Red Walters, pioniere del ciclismo grenadino, e la Tarteletto-Isorex, rimasta l'unica Continental pura in Belgio.

Le corse della settimana

Campionati Caraibici

I vincitori delle cronometro élite e under 23 Conor White e Nicholas Narraway © Conor White

Nel weekend sono andati in scena i Campionati Caraibici, competizione per nazionali riservata a tutte le isole e gli arcipelaghi centroamericani, che si disputa con cadenza annuale. Le gare in programma erano due: la cronometro e la corsa in linea.

Nella prova contro il tempo c’è stato il totale dominio delle Bermuda, che hanno monopolizzato il podio. Ad imporsi sui 23,9 km di gara è stato Conor White, tesserato per gli Austin Aviators, attivi nel calendario dilettantistico statunitense. Il ventiquattrenne, già bronzo, sempre a cronometro, nei Campionati Centroamericani, ha dato continuità al titolo caraibico under 23 della specialità, conquistato due anni fa.

La medaglia d’argento è andata al campione uscente Kaden Hopkins (Vendée U): il ventitreenne, che in occasione dei campionati nazionali era riuscito a battere White, ha chiuso staccato di 5”. Al terzo posto, con 18” di ritardo, si è piazzato Nicholas Narraway (Telcom-On Clima). Il ventunenne ha conquistato il titolo fra gli under 23, con oltre 2’ sul rappresentante della Guadalupa Raphaël Lautone e più di 3’ sul martinicano Kyllian Boscher.

I 170 km della prova in linea presentavano un chiaro favorito, Red Walters. Il grenadino, vincitore quest’anno di una tappa del Tour of Bulgaria, è, però, rimasto presto da solo e non ha potuto nulla contro la superiorità numerica delle altre squadre. A fare la parte del leone è stata la Guadalupa, rappresentata da sette dei diciannove corridori che hanno concluso la prova. Il territorio d'oltremare francese ha sfruttato al meglio la situazione e ha messo a segno una storica doppietta. L'attacco decisivo è stato di Damien Urcel, che si è involato in solitaria verso il traguardo, mentre i suoi compagni controllavano i rivali, favorendo la sua azione.

Il ventiseienne si è imposto con 34" di margine su un gruppetto regolato dal compagno di squadra Mathieu Pellegrin. Red Walters si è preso il bronzo, precedendo il vincitore della cronometro Conor White e il trentottenne dominicano Diego Milán, che in un'epoca ormai lontana vestì le maglie di Acqua & Sapone e Caja Rural tra i professionisti. Appena alle spalle del trentottenne si sono piazzati Nicholas Narraway, che si è così preso un altro titolo under 23, e Adrien Urcel, fratello del vincitore. Raphaël Lautone, ottavo a 1'44", ha chiuso secondo tra gli under 23 davanti al trinidadiano Enrique De Comarmond, decimo assoluto.

Trans-Himalaya Cycling Race

Carlos Torres in maglia gialla alla Trans-Himalaya Cycling Race © SCOM-Taishantiyu

In Cina si è disputata la Trans-Himalaya Cycling Race, una corsa composta da tre frazioni, che prevedeva un insolito giorno di riposo dopo la prima tappa. Al via erano presenti diciassette squadre: undici Continental, le selezioni nazionali di Cina e Uzbekistan e quattro formazioni dilettantistiche.

La prima tappa era lunga 126 km e si è corsa interamente sopra i 3.000 metri di altitudine. Il percorso tendeva costantemente all'insù, ma con pendenze quasi impercettibili. La vittoria è andata a Petr Rikunov (Chengdu CCN), che ha preceduto di 8" Carlos Torres (SCOM-Taishantiyu) e il compagno di squadra Andrei Stepanov. La gioia dei corridori russi è, però, durata poco: sia Rikunov che Stepanov, infatti, sono stati squalificati dalla corsa. I motivi della decisione della giuria sono tuttora poco chiari, ma è probabile che vadano ricercati nel fatto che erano in gara con una formazione dilettantistica, nonostante la presenza in gara della Continental in cui sono registrati, la Yunnan Lvshan Landscape. Carlos Torres si è, quindi, ritrovato vincitore di tappa: alle sue spalle hanno chiuso Bai Li Jun (Li Ning Star) e William Eaves (ARA|Skip Capital).

La seconda frazione era lunga 90 km e i corridori non sono mai scesi sotto i 3.800 metri di altitudine. A differenza della tappa precedente, il percorso tendeva costantemente a scendere. A decidere tutto è stata una volata di gruppo, che ha premiato Luis Carlos Chia. Il colombiano si è imposto su Jiang Zhi Hui (Li Ning Star) e Danil Evdokimov (Nazionale Uzbekistan) e ha regalato alla SCOM-Taishantiyu la seconda vittoria consecutiva.

La corsa si è conclusa con una frazione interamente pianeggiante, la cui difficoltà principale era ancora una volta costituita dall'altitudine. Senza sorprese, si è concluso tutto in volata e, questa volta, sono stati i padroni di casa a dominare, occupando tutte le posizioni del podio. La vittoria è andata a Wang Ruidong (Nazionale Cina), che ha relegato nuovamente Jiang Zhi Hui al secondo posto. Sul terzo gradino del podio è salito Li Boan (Bodywrap-LTwoo).

La classifica generale, disegnata dalla prima tappa e leggermente modificata dagli abbuoni, ha premiato Carlos Torres. Il venezuelano ha preceduto di 2" William Eaves e di 4" Bai Li Jun. I due secondi posti parziali hanno permesso a Jiang Zhi Hui di aggiudicarsi la graduatoria a punti, mentre fra le squadre si è imposta la ARA|Skip Capital.

Le Continental tra i big

I vincitori delle maglie del Presidential Cycling Tour of Türkiye: Jay Vine, Jasper Philipsen, Alexey Lutsenko e Mauro Verwilt © Tarteletto-Isorex

Sei Continental hanno preso parte al Giro del Veneto e alla Veneto Classic: le italiane Biesse-Carrera, General Store-Essegibi, Mg.K Vis-Colors for Peace e Work Service-Vitalcare, la colombiana GW Shimano-Sidermec e la tedesca Maloja Pushbikers. Il miglior risultato di un corridore di una squadra di terza divisione è stato il nono posto di Axel Laurance, tesserato per la Alpecin-Deceuninck Development, ma in gara con il ramo WorldTour del team, alla Veneto Classic. Le formazioni invitate, invece, non sono riuscite a fare grandi cose: il miglior risultato è stato della GW Shimano-Sidermec, con il trentunesimo posto di Alejandro Osorio. Le cose sono andate leggermente meglio al Giro del Veneto, con la Work Service-Vitalcare che ha ottenuto un ventiquattresimo posto grazie a Giacomo Garavaglia.

Ben dodici Continental hanno partecipato al Presidential Cycling Tour of Türkiye: le locali Beykoz Belediyesi, Konya Buyuksehir e Spor Toto, le tedesche BIKE AID e P&S Benotti, la belga Tarteletto-Isorex, la colombiana Medellín-EPM, la giapponese Shimano, la neerlandese ABLOC, la neozelandese Global6, la polacca Voster ATS e la rumena Sofer Savini Due. La Tarteletto-Isorex ha fatto vedere le cose migliori, soprattutto grazie a Timothy Dupont, protagonista nelle volate con un secondo e un terzo posto di tappa. La formazione belga ha potuto festeggiare anche il trionfo di Mauro Verwilt nella classifica degli sprint intermedi. Il miglior rappresentante di una squadra di terza divisione in classifica generale è stato, invece, Dawit Yemane: l'eritreo della BIKE AID ha chiuso dodicesimo.

Otto Continental hanno disputato la Japan Cup: l'unica straniera, la slovena Ljubljana Gusto Santic, si è unita alle locali Aisan, JCL Team Ukyo, Kinan, Levante Fuji Shizuoka, Matrix Powertag, Utsunomiya Blitzen e Victoire Hiroshima. Michael Valgren, corridore della EF Education-NIPPO Development in gara con il ramo WorldTour del team, è stato il miglior rappresentante del ciclismo di terza divisione, con il nono posto finale. Fra le squadre invitate, invece, il miglior risultato lo ha centrato la Aisan, grazie al quindicesimo posto di Hayato Okamoto.

Alla Chrono des Nations c'è stato spazio per qualche corridore tesserato per squadre Continental, uno solo dei quali ha centrato la top ten: Frederik Muff. Il danese del Team ColoQuick ha ottenuto un buon settimo posto, mettendosi alle spalle diversi corridori più quotati di lui.

In settimana c'è stato spazio per una novità di ciclomercato: cancellata qualche settimana fa, la Sakarya BB è tornata nel database UCI. La formazione turca è ferma da diversi mesi e ha saltato anche il principale appuntamento della stagione, il Presidential Cycling Tour of Türkiye. Non è chiaro se la squadra avrà la possibilità di disputare qualche gara, dato che la stagione è praticamente finita, ma intanto ci sono delle novità nel roster: non fa più parte del team l'esperto azero Elchin Asadov, che ha annunciato il ritiro dopo essere stato sospeso dall'UCI per doping, e sono entrati il suo connazionale Musa Mikayilzade e il giovane russo Kirill Miller.

Il corridore della settimana: Red Walters

Red Walters vince la quarta tappa del Tour of Bulgaria © International Cycling Tour of Bulgaria

Se ultimamente la bandiera di Grenada ha iniziato a comparire in alcune corse internazionali, lo si deve a Red Walters. Quest'anno il ventiquattrenne ha mostrato dei bei passi avanti soprattutto al Tour of Bulgaria, in cui ha ottenuto ben sei top ten e ha centrato la prima storica vittoria del suo paese in una corsa UCI internazionale, imponendosi nella quinta tappa. Nel 2023 il corridore della XSpeed United ha, ovviamente, vinto entrambi i titoli nazionali e, alla luce delle belle cose fatte vedere in stagione, si è presentato al via dei Campionati Caraibici come favorito numero uno. Alla fine si è ritrovato schiacciato dalla superiorità numerica della Guadalupa, ma la medaglia di bronzo può senz'altro essere vista come un buon risultato.

Ad onor del vero, bisogna specificare che Walters è nato a Londra, è cresciuto ciclisticamente nel Regno Unito e ha cominciato la sua carriera con la nazionalità britannica. Solo dal 2021 ha scelto di rappresentare il paese di famiglia, in cui anche lui ha vissuto per due anni durante il periodo preadolescenziale e in cui torna spesso, non soltanto per le gare. 

Red Walters arrivò abbastanza tardi al mondo del ciclismo agonistico: iniziò, infatti, la sua carriera poco prima di compiere diciassette anni, in maniera abbastanza particolare. Desideroso di impegnarsi in uno sport, provò con la vela, ma decise di spostarsi verso la bicicletta, mezzo che usava abitualmente per andare a scuola. Decise di fare un accordo con suo padre, che gli avrebbe comprato una bici da corsa se i risultati scolastici fossero stati buoni. I voti furono soddisfacenti e il premio non tardò ad arrivare. Esordì con il Sotonia Cycling Club e, dopo un inizio difficile, acquisì l'esperienza necessaria a ben figurare nelle corse britanniche.

Al primo anno da under 23 aveva fatto grandi progressi rispetto alle prime gare, ma, nonostante alcuni buoni risultati, non era riuscito a raggiungere il livello che sperava. Per il 2019 volle a tutti i costi cercare una formazione Continental per fare uno step in avanti e trovò l'appoggio di Cherie Pridham, che lo ingaggiò nella Vitus. L'avventura nella compagine britannica non fu particolarmente fortunata: Walters vinse l'Andover Cycling Festival Criterium, ma non riuscì ad esordire in gare UCI.

Per l'anno successivo decise di tornare fra i dilettanti e firmò con la Nopinz Symec. La sua stagione iniziò alla grande: il corridore nativo di Londra vinse la Volta a la Marina Alta-Xabia in Spagna (battendo Abner González), fu secondo alla Primavera Road Race, preceduto da un compagno di squadra, e disputò la sua prima corsa UCI, il GP de la Ville de Lillers. Lo scoppio della pandemia fermò la sua crescita, ma lui non si arrese e cercò di tenersi in forma e motivato con qualche gara virtuale.

Nel 2021 iniziò la sua ultima stagione da under 23 e, pur avendo vinto una gara, scelse di trasferirsi in Francia, al CC Plancoëtin, per via dell'annullamento di molte corse in Gran Bretagna. La scelta si rivelò azzeccata e ad agosto fu ingaggiato come stagista dalla Hagens Berman-Axeon. Nel frattempo aveva preso la nazionalità grenadina ed ebbe, così, la possibilità partecipare ai Campionati Caraibici: nella prova in linea fu medaglia di bronzo, risultato che gli regalava anche il titolo under 23. A causa di alcuni problemi di salute, si limitò a due apparizioni con la formazione di Axel Merckx, ma si tolse comunque la soddisfazione di disputare la prima corsa professionistica, la Druivenkoers Overijse e la prima gara Pro, la Brussels Cycling Classic.

Lo scorso anno è riuscito a tornare stabilmente nel mondo Continental, con la maglia della Ribble Weldtite. Si è laureato campione nazionale sia a cronometro che in linea e ha disputato per la prima volta in carriera il Tour of Britain. Difendendo i colori della sua nazionale si è tolto diverse soddisfazioni: è diventato il primo ciclista grenadino a disputare i Giochi del Commonwealth (oltre alla gara in linea ha partecipato anche ad alcune prove su pista) e ai Campionati Caraibici si è preso una splendida medaglia d'argento nella cronometro. Nella prova in linea, invece, è stato appiedato da un guasto meccanico nel finale. A fine stagione la Ribble ha chiuso, ma il grenadino è rimasto in gruppo, trovando posto alla XSpeed United, formazione canadese dall'anima multietnica.

Tramite il suo canale Youtube TheRedster, il ventiquattrenne ha sempre regalato ai suoi fans la possibilità di seguire tutta la sua carriera, mostrando spezzoni di gare e di allenamenti e aggiornando in anteprima su tutte le novità. Sfortunatamente, proprio quest'anno che è riuscito a fare un altro step in avanti, ha messo da parte i video e la sua ultima pubblicazione risale a marzo.

La squadra della settimana: Tarteletto-Isorex

La Tarteletto-Isorex vince la classifica a squadre del Tour of Istanbul © Tarteletto-Isorex

Le corse professionistiche non WorldTour belghe sono spesso piene di team stranieri di terza divisione a causa dell'assenza di squadre locali di categoria. Le cinque formazioni di sviluppo delle compagini professionistiche non possono partecipare per via della presenza dei loro superiori e i ProTeams di ciclocross disputano solo raramente a gare su strada. Insieme alla Materiel-Velo.com, che l'anno prossimo si fonderà con i francesi della Philippe Wagner, limitando a sei il numero dei belgi, la storica Tarteletto-Isorex, la cui fondazione risale al 2005, è l'unica Continental pura del paese.

La formazione diretta da Peter Bauwens ha preso per la prima volta la licenza UCI nel 2006, quando si chiamava Yawadoo-Colba. Dopo due anni privi di successi, la squadra è tornata tra i dilettanti, prima di ritentare l'avventura nel mondo Continental nel 2011 con il nome Colba-Mercury. L'avventura fu più fortunata dal punto di vista dei risultati, ma nel 2014 il team è tornato nuovamente tra i dilettanti a causa di problemi economici. Riuscita a risalire dopo un solo anno, dal 2017 la squadra ha preso la denominazione attuale e ha acquisito quella solidità che nessun'altra Continental belga ha avuto negli ultimi anni. Nel 2023 la Tarteletto-Isorex ha raccolto cinque vittorie, potendo contare su un roster composto da sedici uomini, tutti belgi.

Il nome più importante in rosa è sicuramente quello di Timothy Dupont. Il trentacinquenne ha vinto ben quattro corse quest'anno (due tappe al Tour of Qinghai Lake, una al Tour of Hellas e una al Tour of Istanbul), dimostrando grande solidità anche contro avversari molto quotati. Il fatto che un corridore del suo livello, ancora estremamente competitivo, sia dovuto scendere di categoria quest'anno dopo sei anni tra i professionisti rimane uno dei grandi misteri del ciclismo mondiale. Nel 2016 fu il corridore più vincente al mondo a livello UCI, con quindici successi all'attivo.

L'unico successo della Tarteletto-Isorex 2023 non ottenuto da Timothy Dupont è stato il Tour de la Mirabelle, vinto a sorpresa da Jonas Geens, che fino ad allora non aveva ottenuto risultati di rilievo in corse internazionali. La corsa a tappe francese non prevedeva abbuoni e ha visto sedici corridori terminare la corsa a pari tempo: la somma dei piazzamenti ha premiato il ventiquattrenne , che si è imposto nonostante un quinto posto come miglior risultato di tappa. 

Nel 2022 Gianni Marchand ha vissuto una stagione di altissimo livello, risultando in assoluto il miglior corridore Continental nel ranking mondiale. Tutto questo, però, non è bastato per un contratto da professionista. Il trentatreenne è rimasto ancora alla Tarteletto-Isorex, ma non è riuscito a ripetersi: dopo un'annata molto deludente si è parzialmente riscattato nell'ultimo periodo, con il secondo posto nella classifica generale del Tour of Istanbul (disputato tre settimane fa) come miglior risultato.

Vincitore di due corse nel 2022, anche Andreas Goeman non è riuscito a ripetersi quest'anno. Il ventiquattrenne, buon velocista, ha dovuto parzialmente mettere da parte le proprie ambizioni personali per correre in appoggio a Timothy Dupont, ma anche quando ha potuto contare su un calendario diverso da quello del leader, non ha trovato grandi risultati. Ex promessa del ciclocross, aveva abbandonato la disciplina per provare a diventare professionista su strada, ma ha annunciato il ritiro, pur spiegando che ha intenzione di rimanere nel ciclismo con un altro ruolo.

L'unico altro corridore ad aver vinto a livello UCI è Thomas Joseph. Il ventiseienne vinse una tappa del Tour of Iran nel 2019, ma da allora non ha più alzato le braccia al cielo. Come Marchand ha ottenuto il miglior risultato del 2023 al Tour of Istanbul, in cui è stato settimo nella classifica generale, prima di chiudere la sua stagione nel nostro paese, con la partecipazione al Mondiale Gravel. Nel 2024 sarà ancora alla Tarteletto-Isorex.

Il 2023 è stato il primo anno di Mauro Verwilt nella categoria Continental. A livello UCI non ha ottenuto alcuna top ten e ha come migliori risultati un dodicesimo posto in una tappa del Tour of Qinghai Lake di quest'anno e un tredicesimo al Piccolo Lombardia 2022. La sua stagione è, però, finita con una grande soddisfazione: grazie ad una fuga nell'ultima tappa, ha conquistato la classifica degli sprint intermedi del Presidential Cycling Tour of Türkiye.

Tante Continental sono piene di giovanissimi, mentre nella Tarteletto-Isorex erano presenti soltanto due under 23 quest'anno: Ben Hermans e Alex Vandenbulcke, entrambi all'ultimo anno nella categoria. Il primo, omonimo del corridore della Israel, è un po' un oggetto misterioso, dato che quest'anno non ha mai corso. Il secondo, invece, si è distinto soprattutto in gare del calendario nazionale, venendo relegato ad un ruolo da gregario nelle corse UCI.

Thibau Verhofstadt è arrivato quest'anno sesto all'Arno Wallaard Memorial, eguagliando il suo miglior risultato UCI che risaliva al 2018, ma non è riuscito a salire di livello e l'anno prossimo tornerà fra i dilettanti dopo tre anni nel team. Ha chiuso la sua terza stagione con la Tarteletto-Isorex anche Brent Van De Kerkhove, ancora a secco di top ten in carriera. Il ventinovenne è alla seconda esperienza con la formazione di Peter Bauwens: nei primi due anni da under 23, infatti, aveva corso con la Colba-Superano Ham, esordendo nel mondo Continental nel 2013 e rimanendo anche nella stagione in cui la squadra tornò fra i dilettanti.

Hanno centrato una top ten nel 2023 sia Len De Pauw che Jacob Relaes. Il primo, ventitreenne alla prima stagione in carriera in una formazione Continental, è stato settimo in una tappa del Tour de la Mirabelle. Il secondo, ventisette anni, ha disputato la sua quarta stagione con la maglia della Tarteletto-Isorex ed è arrivato nono in una tappa del Tour of Qinghai Lake. Era al quarto anno in squadra anche Maxime De Poorter, che quest'anno non è andato oltre un tredicesimo posto, ma che in passato ha anche sfiorato il podio a livello UCI.

Completano il roster tre corridori ancora a secco di top ten UCI in carriera: i venticinquenni Torsten Demeyere e Bo Godart e il trentaseienne Kobe Vanoverschelde. A fine anno è stato ingaggiato come stagista il ventunenne Alessio De Maere, che ha disputato con il team un paio di corse in Belgio e il Tour of Istanbul.

La stagione della Tarteletto-Isorex è finita nel migliore dei modi: di fronte a tante squadre professionistiche, gli uomini di Peter Bauwens sono usciti dal Presidential Cycling Tour of Türkiye con due podi di tappa e la conquista della maglia degli sprint intermedi. 

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