Giro d'Italia 2024, 10a tappa: si riparte in salita
Dopo il giorno di riposo il gruppo deve superare una seconda tappa appenninica da non sottovalutare. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Dopo il giorno di riposo il Giro d'Italia non propone pianura, bensì un'altra frazione appenninica: anche questa, come quella di Prati di Tivo, colleziona molte salite in successione ma dovrebbe comunque avere gli occhi puntati su quella finale. Dopo quasi 50 km del tutto pianeggianti, in meno di 100 km si sommano oltre 2500 metri di dislivello. Un primo tratto di salita porta al traguardo volante di Arpaia (dopo alcuni km di falsopiano si incontrano 3.5 km al 4% di media), poi a Montesarchio si sale fino al bivio per Monte Taburno (circa 3 km all'8.5%); segue una discesa tecnica su Cautano, quindi la dura salita di Camposauro (6.1 km al 7.8%, ma con lunghi tratti in doppia cifra, max 13%). Segue una lunga e ripida discesa, quindi una lieve ascesa (2.5 km al 2.5%) verso Solopaca e un'altra discesa. Si incontra presto la salita, anche questa tosta, verso l'Intergiro di Guardia Sanframondi (4.4 km al 7.3%), dopo il quale iniziano 20 km ondulati - ascese a Civitella Licionio (circa 1.5 km al 6%) e Cusano Mutri (circa 1 km al 6%) - che portano ai piedi della salita finale di Bocca della Selva (17.9 km al 5.6%, max 10%); l'ascesa è spezzata da un paio di tratti in discesa, senza i quali la pendenza è spessa accentuata ma regolare, un po' come a Prati di Tivo; si susseguono tre tronconi: 6.2 km al 6.2% fino a Pietraroja, 3 km al 6% fino al Bv. per Sepino e 6.4 km al 7.2% per arrivare al traguardo; sono duri soprattutto gli ultimi 4 km quasi tutti all'8/9%, con una punta al 10% a 500 metri dall'arrivo.
Fari puntati su…
La situazione non è dissimile da quella di sabato, non solo per il percorso, ma anche per il modo in cui può essere interpretato. La differenza principale sta nella partenza, non in salita (come avvenuto da Spoleto verso la Forca di Cerro), bensì in pianura per almeno 50 km. Questo significa che la UAE Team Emirates dovrebbe avere meno difficoltà a controllare i nomi pericolosi, ma non che la fuga vada via facilmente: con una classifica ben delineata e un Tadej Pogačar forse soddisfatto (ricordiamoci che a Prati di Tivo sono i gregari che hanno chiesto di vincere, non lo sloveno o i tecnici della squadra; adesso dovrebbe essere tutti sazi) potrebbero essere in molti a sperare di entrare in fuga per giocarsi il successo di tappa: Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Julian Alaphilippe e Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Nicola Conci (Alpecin-Fenix), Simon Geschke (Cofidis), Andrea Piccolo e Mikkel Frølich Honoré (EF Education - EasyPost), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Lilian Calmejane (Intermarché - Wanty) e Nairo Quintana (Movistar Team) sono soltanto alcuni dei nomi che si possono fare. A questi si potrebbero aggiungere coloro che vanno dall'11a alla 18a posizione, lontanissimi da Pogacar, ma abbastanza vicini alla top10: l'ultimo di questi è Esteban Chaves (EF Education - EasyPost), che ha un distacco di soli 4'49" dal 10°; sono molto più vicini Juan Pedro López (Lidl - Trek), Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), Domenico Pozzovivo (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè), Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL), Filippo Zana (Team Jayco AlUla) e, soprattutto, Alex Baudin (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), rispettivamente 12° e 11° a circa 2'30" dalla top5, dunque praticamente in lotta per l'alta classifica come hanno dimostrato arrivando con i primi a Prati di Tivo.
Infine, ça va sans dire, proprio i primi 10 della classifica generale andranno osservati da vicino su una tappa senz'altro esigente che dopo il giorno di riposo potrebbe fare più danni del previsto. Jan Hirt (Soudal Quick-Step) dovrà difendere con le unghie la top10, di cui lui chiude la fila e sembra nettamente il più debole; Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), in crescita, ha il compito di rimanere a galla per poter essere una mina vagante nell'ultima settimana in favore del capitano (sempre che non faccia la mina vagante già domani); per Einer Rubio (Movistar Team) e Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team) lo sguardo è invece rivolto alla cronometro, alla quale dovranno arrivare con margine in classifica (magari sfruttando proprio le salite di domani) per poter restare in buona posizione alla fine di questa seconda settimana. Infine restano i calibri da 90, che si giocano il podio alle spalle di Pogacar e - perché no - possono sempre sperare di batterlo: Antonio Tiberi (Bahrain - Victorious), Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike), Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) e Daniel Felipe Martínez (BORA - hansgrohe).
Giro d'Italia 2024, gli orari della decima tappa
La partenza ufficiale verrà data alle 13:15, mentre l'arrivo è previsto tra le 17:00 e le 17:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 12:20 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:10), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:45 alle 17:45).