Sinfonie
L'eclettica vita di Dunja Ivanova, pianista e tra le artiste più importanti della Macedonia del Nord, plurilaureata, e da qualche anno anche ciclista: tanto da aver partecipato ai Mondiali di Glasgow!
"La musica è per l'anima quello che la ginnastica è per il corpo". (Platone)
La Scozia sa essere un ricettacolo di umori. Uno di quei luoghi in cui la variabilità meteorologica riesce a costruire immagini cariche di fascino, dove i sensi si fanno piacevolmente ammaliare. Posti dove la brezza sa farsi frizzante e l'odore d'erba bagnata di pioggia imprimersi nell'animo, allo stesso modo in cui lo sguardo si fa rapire dagli scorci meravigliosi delle Highlands. Sinfonie di paesaggi e di sensazioni, che vanno a comporsi sullo spartito di chi in simili posti approda per curiosità, spirito d'avventura o semplice sfida.
Dunja procede con la sua cadenza verso il castello di Stirling, al culmine di una cronometro che è fatica immane per chi a certi palcoscenici non è avvezzo ma a cui ha saputo approdare con dignità e orgoglio. Procede come sa e come può lungo quella strada che sembra infinita, spezzata solo raramente da qualche svolta prima di approdare all'ultimo, durissimo chilometro che rappresenta idealmente una sorta di ascesa verso il proprio paradiso ciclistico.
Termina al settantaquattresimo posto, con un tempo superiore di 11'10" rispetto a quello dell'irraggiungibile Chloe Dygert. Meri dettagli in una giornata in cui ciò che conta è esserci ed in cui quel pedalare assomiglia ad un comporre la propria ideale melodia di ciclista quasi incredula di trovarsi lì, ad un Campionato del Mondo, per rappresentare la Macedonia del Nord nelle gare femminili (assieme a lei è presente anche la connazionale Elena Petrova). Una sinfonia realizzata nella solitudine del pedalare contro il tempo, sfidando sé stessi senza neppure stare troppo a curarsi di chi potrebbe, da dietro, sopraggiungere e superare con una certa facilità.
È il 10 agosto quando accade tutto questo e Dunja Ivanova vive la prima fortissima emozione iridata. Tre giorni dopo si schiera al via a Loch Lomond per quella gara in linea che costituisce l'ulteriore realizzazione del sogno: essere lì, attorniata da tutte le più forti cicliste del mondo, per prendere la via di Glasgow, sul cui traguardo è in palio la maglia iridata. Quella maglia che finirà, al termine di una bellissima contesa, sulle spalle di Lotte Kopecky e che lei osserverà da lontano, cercando di restare in gruppo finché può prima di alzare bandiera bianca, impossibilitata a reggere i frenetici ritmi che il professionismo dei livelli più alti impone. Eppure tutto appare così meraviglioso, tutto sembra essere musica da ascoltare e conservare nel cuore.
Dunja Ivanova oggi ha trentotto anni e va in bicicletta da quando era una bambina, anche se per buona parte della sua vita il pedalare è stato un semplice svago oltre che un'alternativa più che valida all'automobile negli spostamenti attraverso Skopje, la capitale macedone dov'è nata e vive. Puro piacere che si abbina alla musica, in special modo ai tasti di un pianoforte su cui comincia a battere dall'età di sei anni. Suonare diventa la sua principale occupazione quotidiana, tanto che ai tempi del liceo e della frequentazione di una Facoltà di Musica (una sorta di conservatorio, per intederci) trascorre fino ad otto ore al giorno ad esercitarsi, arrivando a conseguire un Master vocale-strumentale che l'avvia alla vera e propria attività di pianista.
Dunja diviene così una delle principali artiste del Paese, non limitandosi ad esibirsi in varie parti del mondo ma divenendo anche insegnante per bambini e ragazzi che vogliono avvicinarsi alla disciplina. Non è tutto: la musica è anche l'argomento ricorrente dei libri e degli articoli che decide di scrivere nel corso dei suoi studi e la sua poliedricità la porta anche a conseguire un dottorato in Estetica alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Skopje. Un'ecletticità incredibile che non le ha neppure impedito di divenire madre di Darin e Dima, i suoi due figli.
In una vita ricca d'impegni e soddisfazioni professionali quella bicicletta che per Dunja rappresentava un divertimento giovanile si è trasformata in un'ulteriore e affascinante sfida: meno di cinque anni fa, venendo a contatto con i ragazzi dell'Energy Cycling Team, la più importante realtà ciclistica dei suoi luoghi, ha voluto mettersi in gioco e provare a pedalare a livello agonistico. Mettendo nello sport la stessa dedizione e disciplina impiegate in anni e anni di studio della musica, in poco tempo è riuscita a divenire una delle migliori cicliste del proprio Paese, tanto da riuscire a conquistare il titolo nazionale macedone in tutte le discipline in cui ha deciso di mettersi in gioco (su strada sia in linea che a cronometro, nella mountain bike e nel ciclocross), oltre a conquistare buoni risultati nelle varie competizioni a cui ha partecipato in diversi stati della Penisola Balcanica.
Un percorso agonistico fatto di costanza e miglioramenti che le ha permesso di raggiungere uno degli obiettivi a cui ogni pedalatore può ambire, ovvero il partecipare ai Campionati del Mondo di ciclismo. Per Dunja Ivanova pedalare resta uno degli hobby preferiti, un modo per mantenersi in forma e vivere nuove entusiasmanti esperienze. Nella sua vita però la musica continua ad occupare il ruolo principale, e lei concilia gli allenamenti con i propri concerti e recital. In fin dei conti però pedalare è come dar vita ad una sinfonia, trovando la propria personale cadenza. Una sinfonia che aiuta a realizzare sogni, proprio come nelle giornate vissute in Scozia. Pedalando orgogliosa tra soffi di vento.