
Paris-Nice, un contrariato Vingegaard è il nuovo leader: "Non avremmo dovuto correre il finale"
La versione della maglia gialla dopo la neutralizzazione e la ripartenza: "Non abbiamo avuto modo di scaldarci". Jorgenson: "Stressante per il corpo"
Le parole dei protagonisti dopo la quarta tappa della Paris-Nice, con il primo arrivo in salita a La Loge des Gardes. Una giornata molto difficile per il gruppo, con quasi venti chilometri di neutralizzazione prima della salita finale a causa della grandine e della strada ghiacciata. Una gestione che lasciato qualche perplessità, espressa anche dalla maglia gialla Jonas Vingegaard, battuto sul traguardo da João Almeida.
João Almeida: “Sono pronto a dimostrare chi è João Almeida"
“Sono molto contento, è stata una giornata dura in cui sono successe tante cose, ha anche nevicato sul percorso. Credo che ce lo siamo meritati e sono molto felice. Mi sentivo abbastanza bene, non sono tra i migliori quando fa freddo, ho sofferto un po' ma non ho mollato. La salita non era abbastanza ripida, era difficile fare selezione. Jonas ha attaccato al momento giusto, non ero nella migliore posizione, ma ho dato il massimo, sono contento. Ieri non è stata la nostra migliore giornata, ma oggi era un'altra opportunità, ho cercato di prendere il meglio di ieri in cui comunque mi ero sentito bene. Perdiamo da squadra e vinciamo da squadra, e credo che oggi meritassimo. Posso vincere la Paris-Nice? Non dipende solo da me, la forma è buona e sono pronto a dimostrare chi è João Almeida, ma non tutto va sempre secondo i piani. Di sicuro darò il massimo.”
Jonas Vingegaard: “Non credo che dovessimo continuare”
“Non ho nemmeno sensazioni contrastanti oggi, non sono molto soddisfatto al momento. Secondo me non avremmo dovuto correre questo finale, non credo che dovessimo continuare a correre quando abbiamo ripreso. Non era troppo pericoloso, ma abbiamo fatto 10-12 chilometri in discesa andando molto piano, stavamo congelando e non sentivamo i freni. Poi abbiamo avuto 5-10 minuti per scaldarci di nuovo ma non c'era tempo, non credo di essere caldo nemmeno adesso, sento ancora freddo. Credo che questo tempo abbia condizionato tutti, abbiamo lavorato bene insieme sull'ultima salita seguendo gli attacchi, mi sentivo abbastanza bene e ho avuto la libertà di provarci. Purtroppo sono stato ripreso negli ultimi 25 metri, il ciclismo è anche questo, ma sono abbastanza deluso.”
Matteo Jorgenson: “Uno stress per il corpo"
“Non so se ha condizionato me più di altri, ma ho provato tutte le sensazioni possibili. Ero abbastanza caldo e concentrato quando ha iniziato a grandinare, poi hanno neutralizzato e quando ci siamo fermati ho iniziato a sentire freddo. Poi siamo ripartiti senza una spiegazione, ho spinto per 10 chilometri per riscaldarmi senza sapere se stessimo correndo o no, poi ci hanno fermato di nuovo e lì mi sono raffreddato come penso la maggior parte del gruppo. Poi hanno deciso di riprendere la corsa, ma è stato molto difficile far risalire la temperatura corporea, è stata una montagna russa abbastanza stressante per il corpo. Sull'ultima salita ho lottato con le gambe che avevo, ma non mi sentivo per niente bene. Lasciando da parte le condizioni e come sentivamo le gambe, penso che tatticamente abbiamo corso bene, Jonas è stato intelligente ed è tornato in corsa meglio di me, ma alla fine João è stato il più forte ed evidentemente quello che si era scaldato meglio, complimenti a lui. Adesso dobbiamo rivedere tutto, resettare e penso che io e Jonas potremo avere più controllo e più compagni con noi nei prossimi giorni, oggi ne abbiamo persi diversi nella foga della ripartenza.”
Mattias Skjelmose: “Non pensavo che avremmo ripreso la corsa”
“Mi sentivo bene finché non ha iniziato a grandinare, la corsa è stata neutralizzata e ci ho messo 5 minuti a decidere di fermarmi, vestirmi più possibile e stare coperto. Ho notato dal picco di potenza e sulle accelerazioni che quando le gambe sono ghiacciate compromettono il lavoro, ho sofferto molto per questo, soprattutto spingendo negli ultimi 200 metri, non è stato divertente. Non pensavo che avremmo ripreso la corsa, ma Mads mi ha detto di prepararmi perché non ci avrebbero mai fermato, e anche se avevo freddo e tremavo ero pronto a ripartire. Nonostante tutto il risultato è buono, ho perso due secondi da João e uno da Jonas, non sono come si sentissero loro ma sono soddisfatto.”
